[Discussioni] Software Libero: Partecipazione VS Rappresentanza
Stefano Barale
info a stefanobarale.org
Gio 22 Giu 2006 13:00:46 CEST
Ciao a tutti/e,
cercherò di essere il più breve possibile, ma ascoltando il suggerimento
di non dare nulla per scontato.
Prima di tutto: breve presentazione. Stefano Barale, classe '72,
utilizzatore di sw libero dal 1998, autore di un libro GFDL sul tema,
attualmente impegnato in vari progetti di inclusione digitale con
tecnologie partecipative (un concetto che include il sw libero) a livello
internazionale. A causa di questo viaggio molto tra l'Italia e
Latinoamerica, conosco direttamente molti degli attori dei fatti che andrò
a raccontare. Socio di Assoli, Hipatia, etcetc.
In questi giorni sono state scritte alcune cose che io ritengo enormi
castronerie, altre che sono semplicemente non vere più tutta una serie di
altre secondarie. Mi concentrerò sulle prime due categorie.
*** SULLA DEMOCRAZIA ***
Potortì> Solo a questo punto il discorso sulla struttura può diventare
interessante, e solo se la struttura diventa un freno all'ottenimento di
risultati.
A questo risponderò con una citazione: "Il mezzo può essere paragonato a
un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo
stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero" - M. Gandhi
Potortì mi perdonerà se tra i *risultati* ottenuti da Gandhi e quelli
ottenuti da Greve, scelgo Gandhi. Diversamente mi dovrei impelagare nella
valutazione di quanto ci sia di buono nel lavoro di Pinochet, Videla,
Stalin e simili. Sicuramente hanno fatto anche cose buone, ma a costi non
accettabili, secondo me.
*** PARTECIPAZIONE VS RAPPRESENTANZA ***
Maffulli> FSFE non è la comunità del sw libero, non la rappresenta e non
intende rappresentarla. FSFE rappresenta solo FSFE, ed è un nodo di una
rete di persone e gruppi che si riconoscono nel GNU Manifesto.
Questa affermazione è parte della prima categoria. Non credo sia
necessario perdere troppo tempo in dimostrazioni perché è lo stesso
Stefano che contraddice se stesso (come già fecero Greve e Heinz in
moltissime altre occasioni di cui sono stato testimone diretto, ieri ho
scoperto che anche Vittorio è stato testimone di analoghi episodi):
Maffulli> il NOSTRO software (intervista a Punto Informatico, grassetto mio)
Maffulli> La comunità è ampia e variegata, il che è un valore ma anche una
debolezza. Questo vuol dire che bisogna scegliere con cautela gli
interlocutori da invitare ai tavoli.
Cosa succede in caso contrario? Sabotaggio[1] (azione violenta, non
boicottaggio[2], che è una forma di lotta nonviolenta). Alcuni esempi li
abbiamo già letti nei precedenti messaggi.
Aggiungo alcuni altri a mia diretta conoscenza:
1) Il sabotaggio fallito contro Hipatia in India (che ha portato, però, a
una spaccatura dentro FSF-India tra favorevoli a Greve e contrari). Per
essere precisi nella mail il Greve chiedeva, secondo quanto ci raccontò
Arun, di "bloccare immediatamente la collaborazione con Hipatia perché
Elaine Da Silva, Stefano Barale, Diego Saravia e Juan Carlos Gentile sono
pericolosi agenti comunisti, che stanno attaccando la FSF in america
latina (FSFLA che non esisteva ancora)". Questo fu il primo messaggio di
Georg Greve alla consorella indiana in N anni di esistenza;
2) Il sabotaggio fallito contro Ututo (www.ututo.org), portato avanti da
Beatriz Busaniche attraverso un tentativo di fork, accompagnato da
lusinghe economiche ad alcuni membri del team da parte di Heinz e
Chaparro;
3) Il sabotaggio riuscito dell'intervento di RMS all'Università de las
Madres de Plaza de Mayo in Argentina, portato avanti da F. Heinz e
risultato nel temporaneo blocco della migrazione de las Madres a sw
libero. Questa questione non è mai stata chiusa e non lo sarà fino a che
Heinz non spiegherà che cosa significa "Le Madres de Plaza de Mayo sono
controverse". Ossia cosa ci sia di controverso in 30 anni di coerente
lotta nonviolenta contro uno dei regimi più sanguinari dell'america
latina.
Questi sono gli elementi che mi portano a valutare in maniera estremamente
negativa l'attuale ruolo di FSF* nel mondo.
Badate bene che non si tratta di una posizione "moralista" a priori, né io
sono persona contraria alla FSF: io sono fermamente convinto che il ruolo
della FSF sia stato fondamentale in passato, la sua forma era perfetta per
quel ruolo in quel momento. Nella storia ci sono dei momenti in cui una
"scorciatoia semi-autoritaria" è meglio del seguire la strada inevitabile
verso il disastro, ma sono soluzioni TEMPORANEE, che non possono durare
senza scadere in dittature.
Per questo a suo tempo mi impegnai PESANTEMENTE alla promozione della
stessa FSFE, organizzando il primo viaggio in Italia di Greve, così come
mi adoperai (insieme a Elaine) ad aprirgli tutte le porte del sudamerica.
In questo momento, invece, tutti i segnali che colgo mi parlano di una
perversione in senso dittatoriale delle FSF*, che si comportano ogni
giorno in maniera sempre più incompatibile con i loro stessi principi di
libertà e uguaglianza, fino a invocare una proprietà sul software libero:
"Il NOSTRO software", se non sullo stesso concetto di conoscenza libera.
Col che chiudo la questione dal punto di vista "teorico" e mi concentrerò
su quello PRATICO.
Au revoir,
Stefano
[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Sabotaggio
[2] http://it.wikipedia.org/wiki/Boicottaggio
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