[Discussioni] Software Libero: Partecipazione VS Rappresentanza

[Francesco Potorti`]

Francesco Potortì:
>Solo a questo punto il discorso sulla struttura può diventare
>interessante, e solo se la struttura diventa un freno all'ottenimento di
>risultati.

Stefano Barale:
>A questo risponderò con una citazione: "Il mezzo può essere paragonato a
>un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo
>stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero" - M. Gandhi

Siccome non riesco a spiegarmi, perché mi sembra che le risposte alle
mie considerazioni non siano delle vere risposte, provo a farlo per
l'ultima volta partendo dalla metafora che citi.

Sì, da un seme di quercia nasce una quercia, e da uno di pioppo nasce un
pioppo.  Su questo siamo d'accordo, come siamo d'accordo sul fatto che i
principi fondamentali di un;associazione sul software libero debbano
riguardare la difesa e la diffusione del software libero.

Sì, da un seme bello e in buona salute è più facile che cresca un albero
sano e in buona salute, così come (secondo me e sembra secondo Gandhi,
ma rimane un'opinione) da una associazione che si struttura in maniera
aperta e trasparente è più facile che si ottengano comportamenti aperti
e trasparenti.

Ma è frequente che da semi brutti e stortignaccoli nascano alberi belli
e forti, ed è frequente che da semi belli e in salute nascano alberi
stentati.

Ed è normale che se vedo un albero brutto, mi pongo il problema che la
colpa sia del seme (magari è vero, magari no), ma se vedo un albero
bello, non mi pongo il problema di com'era il seme da cui è nato.

Quello di sopra è un discorso generale, come generale era la citazione
di Gandhi.

Tornando nello specifico, l'albero bello è la FSFE, che si sta
attualmente comportando in maniera piuttosto trasparente, avendo una
pagina con l'elenco dei soci, delle cariche, delle attività svolte (non
poche) e dei progetti, e avendo una struttura di sostenitori ad
iscrizione libera.  E queste sono cose facilmente verificabili da
chiunque.