Fw: Re: [Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Dott. Giovanni Bonenti
gbonenti a missive.it
Gio 22 Giu 2006 17:55:20 CEST
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Inizio messaggio inoltrato:
Date: Thu, 22 Jun 2006 17:42:33 +0200
From: s a ssimo.org
To: "Dott. Giovanni Bonenti" <gbonenti a missive.it>
Subject: Re: [Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene
comune)
Hai mandato solo a me, se è un errore, insieme alla tua manda anche la
mia risposta in lista che in questo periodo sono in giro e non riesco a
seguire il thread.
Scrive "Dott. Giovanni Bonenti" <gbonenti a missive.it>:
> Non mi riferivo all'incontro di Boston ma al successivo tour
> promozionale di RMS, di cui ancora oggi mi sfugge l'utilità, opinione
> personale comunque.
Non so nulla del tour di RMS, ma le conferenze GPLv3 servono a riunire e
partecipare al processo di produzione della nuova licenza. Stesso
valore della prima conferenza. Sono organizzate in varie parti del
mondo per dare più possibilità a tutti di partecipare infatti.
> > Sperando che le critiche siano fondate e meditate e non dettate da
> > invidia. (Non ce l'ho con nessuno è solo un discorsto astratto).
> >
>
> Posso parlare solo per me stesso, e l'invidia non è un sentimento che
> mi appartenga.
Come detto, non era una critica verso qualcuno, e non dubito della tua
buona fede.
> > > Allora la democrazia presuppone che chiunque possa in forma
> > > diretta o indiretta, attuale o potenziale, partecipare ai processi
> > > decisionali nelle forme stabilite.
> >
> > Mi sembra che finora lo si sia detto per sott'intesi ma non
> > esplicitamente, allora ci provo io.
> >
> > La democrazia è un questione complessa, estremanete difficile da
> > ottenere e da realizzare a pieno, ma è soprattutto una cosa che ha
> > senso su questioni di pubblico interesse.
> >
> > Le parti non possono essere completamente "democratiche" altrimenti
> > non sono parti sono il tutto. Il software libero è la proposta di
> > una parte in causa, non
> > è il tutto. Il software libero è parte del mondo del software (e
> > forse ora il discorso si allarga ad altri settori autorali), ma non
> > è un mondo a se. Quello che fa una parte come FSF è cercare di dire
> > la propria in mezzo ad altre parti.
> >
>
> Basta che non voglia essere "primus inter pares" poi per me fa
> benissimo ed è giusto che sia così.
Non credo, e lo dimostra il fatto che esistono altre organizzazioni che
portano avanti iniziative lodevoli e riconosciute come tali.
> Ci sono meccanismi di protezione che possono essere messi in atto
> senza prescindere dalla democrazia dei processi interni. Molto
> dipende dagli statuti, dagli atti fondativi ecc...
> Comunque ripeto se per la FSF la chiusura funziona, benissimo, basta
> che non si voglia imporre in maniera più o meno esplicita il "modello
> unico". La libertà è ampia e c'è spazio per tutti.
Non mi sembra che FSF* abbia mai chiesto a qualunque associazione di
cambiare la propria organizzazione ne abbia mai criticato
l'organizzazione di altre associazioni quindi mi sembra che il problema
non si ponga.
> > Se non condividi le scelte di una organizazzione hai sempre tre
> > strade:
> > - fregartene
> > - accettare il fatto che non tutto ti va giù e appoggiare solo le
> > iniziative che
> > ti piacciono e quelle che non ti piacciono criticarle
>
> E' quello che faccio, con educazione e parlando solo quando ritengo di
> potere dire qualcosa di utile.
Beh in questo caso hai criticato l'organizzazione di FSF* non una sua
iniziativa, per carità ognuno è libero di criticare quel che gli pare,
non volgio certo aprire un flame sulle virgole, magari ho anche capito
male io parte della tua critica.
> No, non c'è bisogno di contrapporsi imho, semplicemente mostro con i
> fatti che, secondo me, ci può essere un modo differente e ugualmente
> valido (che per la mia opinione è più giusto) per ottenere i medesimi
> risultati.
Secondo me invece ci si pò contrapporre benissimo senza avere paura,
certo deve avere un senso farlo.
> > Secondo me richiedere ad una organizzazione, dall'esterno, che cambi
> > la propria strada non ha molto senso.
> >
>
> Infatti io *non* lo chiedo.
Beh, ma allora la tu critica mi sembra un po' fine a se stessa, niente
di male comunque.
> Ripeto, non ho interesse a iscrivermi a FSFE, agiscano come ritengono
> giusto, io nel mio piccolo farò lo stesso insieme a coloro con i quali
> condivido la visione. La storia giudicherà. L'importante è che i
> "giochi" siano puliti.
Io ho fatto parte di Assoli in passato e non ho mai fatto parte di FSF*
anche se spesso do una mano, economicamente o se posso anche
fattualmente. Ho capito solo che a parlare troppo si conclude poco, per
cui preferisco non parlare se non ho la possibilità poi di mettere in
pratica quello per cui "predico", ed è per questo che ad un certo punto
mi sono dimesso, visto che non riuscivo più a fare quel poco che mi ero
posto come obiettivo di fare in Assoli, condividevo e condivido il
sentimento di disagio di Potortì nello stare in una associazione
politica senza poi esser epoliticamente attivo.
> > Vuoi dire che io, non iscritto, posso votare ? O che chiunque, anche
> > il direttore di MS Italia e altri suoi 30 dipendenti si possono
> > iscrivere e votare?
> > È una domanda reale, come vi comportereste se succedesse una cosa
> > del genere?
>
>
> Chi si iscrive ad ASSOLI si impegna a rispettare lo statuto.
> Qualora ci fosse una violazione palese dello statuto ci sono gli
> estremi per "recedere dal rapporto". E lo statuto di ASSOLI impegna a
> diffondere i principi del Software Libero.
Sai bene che tra il dire e il fare ce ne passe e che i modi di
rispettare formalmente uno statuto senza onorarlo sono tanti, basta
vedere in che modo ogni giorno oggi si sbandierano la parola democrazia
e diritto e poi si è i primi a piegare il significato delle leggi per
obiettivi opposti.
Ho parlato già troppo ora mi autocensuro, qual che avevo da dire lho
detto :-)
Simo.
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Dott. Giovanni Bonenti
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Onestamente, il Jazz sono più quelli che lo suonano che quelli che
l'ascoltano! (Elio, 19 luglio 2005)
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