[Discussioni] terminologia licenze SL, o meglio: virale? no grazie

simo s a ssimo.org
Sab 4 Mar 2006 18:30:42 CET


On Sat, 2006-03-04 at 17:46 +0100, Alberto Cammozzo wrote:

> 	In sintesi. La licenza descrive i comportamenti leciti relativamente al 
> 	codice e sanziona quelli illeciti. Anche se la GPL rovescia gli obbligi in 
> 	diritti, continua a regolare il comportamento. Aggiungere la persistenza 
> 	dei comportamenti anche sui prodotti derivati significa introdurre (iniettare)
> 	un comportamento persistente, cioe' che non puo' piu' essere alterato.

Perche' introdurre ?
Se sono derivate e' semplicemente un mantenere, non si introduce niente
di nuovo.

> > La GPL non puo' contagiare proprio un bel niente.
> > La GPL e' una scelta cosi' come e' una scelta usare una libreria
> > proprietaria.
> > La licenza detta solo le condizioni alle quali puoi unire tra loro sue
> > pezzi di codice, non ha alcun potere di cambiare lo status legale di
> > codice di terzi.
> 
> 	Questo e' il discorso sui derivative works, e riguarda la 
> 	persistenza. Il discorso sulla viralita' e' diverso e 
> 	mi pare fosse nelle premesse, ma forse val la pena approfodire.

E la licenza, essendo una licenza che riguarda solo il copyright,
nient'altro puo' influenzare se non le opere derivate (si mischiare fra
loro intimamente due opere io lo considero semplicemente opera derivata
e non vedo cos'altro possa essere).

Guarda ti faccio il verso:

> 	Se un terzo vuole includere codice GPL in proprio codice che non lo 
> 	e' deve in sostanza renderlo GPL: "This General Public License 
> 	does not permit incorporating your program into proprietary programs". 

	Se un terzo vuole includere codice proprietario in proprio
	codice che non lo e' deve in sostanza renderlo proprietario.
	"Accettando questa licenza accetti che ... bla bla bla"

> 	Dal nostro punto di vista questa viralita' e' un concetto positivo 
> 	ed ha effetti desiderabili. Rispecchia il messaggio:
> 	"Caro programmatore proprietario, se vuoi il buon codice libero devi 
> 	rendere libero anche il tuo. Io, programmatore free, voglio che tu
> 	rifletta e faccia una scelta: o mischiare il mio codice GPL al tuo, 
> 	e liberarlo, o rinunciare al mio e riscriverti quello che ti serve 
> 	da zero." Nessun obbligo.

	Dal nostro punto di vista questa viralita' e' un concetto
	positivo ed ha effetti desiderabili. Rispecchia il messaggio:
	"Caro programmatore libero, se vuoi il buon codice proprietario
	devi rendere proprietario anche il tuo. Io, programmatore
	proprietario, voglio che tu rifletta e faccia una scelta: o
	mischiare il mio codice proprietario al tuo, e chiuderlo, o
	rinunciare al mio e riscriverti quello che ti serve da zero.
	Nessuno obbligo.


Come vedi il discorso e' perfettamente simmetrico. Per cui questa
supposta viralita', che io non ritrovo, non sarebbe comunque una
caratteristica unica delle licenze copyleft.

Secondo me questa storia della viralita' serve solo uno scopo
denigratorio nei confronti del software libero. Non credo ci sia alcun
bisogno di proseguire su questa strada. I rischi sono tanti, i vantaggi
zero. IMO.

Simo.




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