[Discussioni] proposta dmint.it
Vittorio Bertola
vb a bertola.eu.org
Lun 9 Ott 2006 09:28:04 CEST
Stefano Barale ha scritto:
> Non è questa la questione. Il problema è che il sostituto d'imposta
> -secondo me- gioca pericolosamente coi limiti della costituzione, almeno
> nei fatti. Quello che intendo dire è che stabilisce _di fatto_ divisioni
> "di classe di libertà" tra i cittadini italiani. Alcuni hanno la scelta
> se pagare o meno le tasse, altri no.
Mah... continuo a pensare che il problema stia nel fatto che ci sono
categorie che possono evadere abbastanza facilmente, non nel fatto che
ce ne siano alcune che fanno fatica a farlo. E' come dire che se c'è un
carcere da cui la gente evade regolarmente perchè è mal controllato,
allora dobbiamo aprire le porte di tutti gli altri per "equità"...
> Bada bene: io sono dell'idea che le tasse vadano pagate punto e basta,
> perché meno tasse = meno servizi = più barbarie (in ultima analisi)
BTW, gli ultimi cinquant'anni di teoria macroeconomica propugnano
esattamente l'opposto, ma andremmo off topic :)
> E' qui che, a mio parere, il parallelo con il DRM si fa più stringente.
> Pensa alla legge sul copyright: una legislazione industriale, che
> riguardava pochi grandi attori, economica da far rispettare, buona per
> gli attori, buona per la società (che cedeva l'ipotetico diritto di fare
> copie in quantità, all'epoca non esercitabile, in cambio di un
> incremento di cultura disponibile).
> Quello è il tipo di legge che dovremmo cercare (es.: una tassa standard
> su internet per finanziare gli artisti, da dividersi in base a criteri
> equi).
Quindi sei d'accordo con quello che propone di prelevare il 3,5% del
fatturato dei provider per finanziare il cinema? (Non è una proposta
nuova: ricordo il presidente di Dada chiedere la stessa cosa, cioè un
fondo pagato dai provider e destinato ai produttori di portali, sulla
base del fatto che i portali erano il motivo per cui la gente comprava
la connessione a Internet.)
A quel punto, però, stai proponendo esattamente un "sostituto
d'imposta": siccome c'è gente che "evade" il pagamento del diritto
d'autore e scarica gli MP3 aggratis, preleviamo a tutti una cifra alla
fonte.
Può darsi che sia la migliore delle soluzioni possibili, non sto
discutendo ora il merito della proposta. Voglio solo fare notare come
quando si scenda dalle discussioni di principio a quelle pratiche ci si
scontri poi con i limiti imposti dalla realtà... e si finisca per
tornare a quegli stessi strumenti imperfetti ma attuabili che si
criticavano prima sulla base del principio.
Imperfetti perchè sono molto meno equi della situazione in cui ognuo
paga esattamente quanto deve: una tassa come quella di cui sopra la
pagherebbe anche mia mamma, che usa Internet tre volte a settimana per
guardarsi la posta elettronica e basta, e non sa nemmeno cosa sia un MP3.
> La critica al DRM si fa anche così: hai bisogno di mettere in
> atto misure che mettono in discussione i diritti umani per far
> rispettare una legge? Allora significa che la legge è cattiva.
Questo è verissimo, ma è ben diverso dal dire "mi rendi difficile
violare la legge, allora stai attaccando un mio diritto". Si verte
appunto sul bilanciamento fra le esigenze di far rispettare certe leggi
(quelle sul diritto d'autore) e quelle di far rispettare altre leggi
(quelle su privacy e altri diritti individuali), non certo sul diritto
di violare la legge...
--
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