[Discussioni] "LA GPLv3 E' LEGALE IN ITALIA?"

Roberto A. Foglietta roberto.foglietta a gmail.com
Gio 2 Ago 2007 17:29:00 CEST


Il 02/08/07, Nicola A. Grossi<k2 a larivoluzione.it> ha scritto:

> Ma non è di questo che voglio parlare perché non è questa la parte
> dell'articolo di Monti che mi ha colpito di più:
> infatti, Monti, diche che <<la GPLv3 non è uno strumento giuridico per
> regolare determinati rapporti economici, ma un vero e proprio "atto
> etico" che distingue i buoni dai cattivi">>.
>
> Siccome il tema della forte componente ideologica della GPLv3 si
> presenta e si ripresenta (anche nell'editoriale di Tassone) come
> qualcosa di nefasto, vorrei chiarire un concetto fondamentale del
> diritto: il diritto poggia sull'etica.

 In una societa` che non preveda la proprieta` privata non puo`
esservi un'etica che preveda il furto. Potrebbe esservi pero'  un
etica che impone la condivisione.

 http://it.wikipedia.org/wiki/Etica

L' etica [...] studia i fondamenti oggettivi e razionali che
permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o
moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o
moralmente inappropriati. Si può anche definire l'etica come la
ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire
adeguatamente la propria libertà; essa è inoltre una considerazione
razionale, dei limiti entro cui la libertà umana si può estendere.

 L'etica potrebbe volere che le donne arrivino al matrimonio illibate.
Il problema del diritto che esso non poggia solo sull'etica ma
individua quei criteri per cui socialmente si e` buoni o cattivi in
relazione ad alcuni comportamenti o alla loro negazione.

 Uno dei criteri piu' oggettivi per determinare cosa un codice civile
dovrebbe tutelare e cosa invece dovrebbe inibire e' la domanda: se
fosse lecito un comportamento e fosse adottato dalla stragrande
maggioranza della popolazione cosa succederebbe? Tutti rubano -> non
esiste piu', di fatto, la proprieta` privata. Non esiste la proprieta`
privata come valore fondante quindi non esiste piu' il rubare come
comportamento inibito.

 In buona sostanza la GPLv2 ammetteva il copyright e in esso poneva
dei limiti che bilanciavano il bene della societa' nel complesso da
quello di una sua parte (autore)

 La GPLv3, dice Monti, travalica questo confine uscendo dall'ambito
del diritto d'autore per distingure in buoni e cattivi per
comportamenti che sono relativi ad altre normative (brevetto).

 Un altro problema non sollevato da Monti e` che la GPLv3 riconosce,
anche se negativamente, un alto valore ai brevetti e addirittura una
sudditanza di questi sul diritto d' autore su cui invece si fonda.
Insomma dobbiamo accettare che molta gente che avrebbe sostenuto la
GPLv2 rifiutera` la GPLv3 e girare intorno all'evidenza e` davvero
poco saggio.

 Dire che chi non e` d'accordo fa FUD e` come dire a chi non e`
d'accordo che e` stupido e non ha capito. Si tratta di un attegiamento
controproducente e inutile. Se ci sono delle risposte valide che si
ritiene possano essere mandate a Linux&C lo si faccia. Puo'  anche
darsi che la linea editoriale non cambi ma che diano spazio ad altre
voci se queste voci hanno un contenuto ragionevole.

 Ciao,
-- 
/roberto



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