[Discussioni] un commento all'intervista a Fabrizio Tassone

Francesco Potorti` pot a potorti.it
Ven 3 Ago 2007 01:03:48 CEST


Francesco Potortì:
>> >> Esistevano licenze che concordano con quel che fu in seguito definita
>> >> "licenza libera".  In altre parole, erano licenze libere ante litteram.

Paolo Molaro:
>> >Quando ero piccolo esisteva un ciliegio nel mio giardino prima che io
>> >avessi imparato a parlare e chiamarlo ciliegio.
>> 
>> Non so se è una battuta, ma la tratto come se fosse seria.  Il paragone
>> non è pertinente, perché le licnze libere sono un'invenzione concettuale
>> e sociale, il ciliegio no.
>
>Non fa nessuna differenza, sono entrambe cose o concetti che esistevano
>prima che gli fosse dato un nome da una persona, che e' il quid che ti sfugge.

Non mi sfugge, mi è ben presente.  Ma tu tratti l'essere "software
libero" come un tratto connaturato alla licenza (l'essere ciliegio).  Io
lo tratto come un'interpretazione culturale (essere umanista).

>> Quando di una cosa si dice che è "ante litteram" si intende proprio
>> questo: benché la concettualizzazione esplicita e consapevole di
>> qualcosa sia avvenuta in un dato momento storico, si possono individuare
>> eventi precedenti che richiamano quella concettualizzazione appunto
>> "ante litteram".
>
>La scelta di una licenza libera per X Window e' stata esplicita e
>consapevole: non possono essere considerati ante litteram, perche'
>non sono eventi precedenti isolati, sono parte fondamentale e fondante
>del mondo del sw libero.

Certo, la scelta della licenza è stata consapevole.  Ma la
classificazione di quella licenza in un insieme di licenze che potessero
definirsi come qualcosa di comune no.  Ad esempio, la MIT X impone una
clausola: che la paternità sia riconosciuta.  I proponenti di MIT X
avrebbero ritenuto come analoghe altre clausole?  Per esempio la
clausola di redistribuire negli stessi termini?  O la clausola di non
poter essere utilizzato per scopi illegali?  Non lo sappiamo, perché
dietro quella licenza non c'è una costruzione concettuale esplicita che
trascenda la licenza.  Siamo ad uno stadio embrionale, seppur
fondamentale, della nascita di una coscienza; ma una coscienza che viene
esplicitata solo cona la definizione di SL del 1985.

>Oltre alla licenza, puoi leggere questo nel
>README:
>
>	Contributions of other software are gratefully acknowledged.
>	This has been a community effort for quite a while now, and the
>	continuation of this tradition would be helpful to all.
>
>Parla di tradition nel 1984/1985 e vieni a dire che questo era un caso
>inconsapevole e isolato?

Che era isolato non l'ho detto, ho chiesto se altri fossero a conoscenza
di altri casi, mi hai citato NFS e ti ho ringraziato (quindi conosciamo
due casi significativi finora).  Che fosse inconsapevole lo intendo nel
senso di cui sopra: non c'era intorno una costruzione concettuale
esplicita, almeno che io sappia.  Se qualcuno mi sa smentire sarò
contento di aver imparato qualcos'altro.

>> Esempi sono «van Gogh è stato un espressionista ante litteram» o «per
>> certi aspetti Boccaccio si può definire un umanista ante litteram» o
>> «Spartaco può definirsi un comunista ante litteram».  Analogamente, la
>> MIT X era una licenza libera ante litteram, perché una definizione
>> chiusa, definita e soprattutto consapevole di che cosa sia una "licenza
>> libera" fu effettuata per primo da Stallman.
>
>No, non hai idea della storia

Sono lieto di parlare con qualcuno che di storia ne sa molto più di me,
e mi piacerebbe che succedesse più spesso.

>la licenza MIT non e' un ante litteram delle licenze libere: ne e' un
>esempio principale ed e' fondante del movimento del sw libero.

Di nuovo, non sono a conoscenza di nessun'altra definizione chiara ed
esplicita di software libero precedente qualla di Stallman.  Che di SL
esistessero degli esempi non è quel che intendo.  Intendo che non
esisteva nessuna sistematizzazione di questi esempi.  Di nuovo, se
qualcuno mi smentisce con documenti sono lieto di imparare.

>Peraltro, se parliamo di definizioni precise, le Debian Free Software
>Guidelines sono piu' adeguate 

Son molto più tarde.  1997, se non erro.

>			       dei due punti usati da rms, per esempio
>in http://www.gnu.org/bulletins/bull1.txt: questo secondo il tuo modo
>di vedere farebbe anche di rms un "ante litteram"

No.  Sto parlando della definizione di "software libero" che è del 1985,
e il mio ante litteram si riferisce a quella, che è la definizione di
software libero che è quasi universalmente riconosciuta come tale.



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