[Discussioni] un commento all'intervista a Fabrizio Tassone
Roberto A. Foglietta
roberto.foglietta a gmail.com
Ven 3 Ago 2007 10:03:51 CEST
Il 03/08/07, Marco Bertorello<marco a bertorello.ns0.it> ha scritto:
>
> > Il Cristianesimo (come credo la maggior parte delle religioni) esiste ancora
> > non perchè nel corso dei secoli sono stati tutti santi, ma perchè a qualcuno
> > (a molti?) è servito per scopi diversi dai suoi principi filosofici...
>
> Ok, ragioniamo per assurdo :)
>
> Il principio del cristianesimo è stato (ab)usato nel corso della storia
> a destra e a manca per farci qualunque porcheria. Questo perchè? Perchè
> l'autore (Dio) ha applicato una "licenza di uso" con diversi bug (tu
> puoi essere cristiano e controllare/schiavizzare/affamare/uccidere tuoi
> simili tanto andrai all'inferno... ma solo dopo che sei morto ;-) ), non
> ha dato agli utenti un BTS e nessuno s'è mai preoccupato di aggiornare
> "la licenza" per prevenire i problemi che poi in effetti ci sono stati :D
>
> Magari, se avesse "aggiornato la licenza" il cristianesimo non avrebbe
> avuto questa diffusione, ma probabilmente ci sarebbero stati più
> cristiani veri ;-)
>
Se lo scopo fosse stato quello non avrebbe offerto una licenza con
molti gradi di libertà ma avrebbe imposto totalmente il suo volere in
quanto Dio. Quelli che tu consideri bugs forse sono proprio le colonne
portanti del "nuovo testamento".
La libertà è fondamentale proprio perchè gli uomini liberi sono
responsabili delle loro scelte. Quando parlavo con alcuni sacerdoti di
"libero arbitrio" vs "onniscenza divina", a parte alcuni che
rispondevano con "è dogma di fede", altri riconoscendo il problema
affermavano che fosse un'autolimitazione che Dio si è imposto affinché
fosse possibile per gli individui manifestare liberamente la loro
personalità e valore (in senso cristiano ovviamente).
Se ci pensi anche nella GPL si impongono delle restrizioni proprio
affinché si manifesti un certo tipo di libertà. Quello che mi turba è
espandere il concetto di libertà imponendo maggiori vincoli (GPLv2 vs
GPLv3).
Per me la GPLv2 è bacata il giusto. Indica una strada e sulla quella
strada è coerente (copyright/copyleft). Altre problematiche dovevano
essere affrontate con altri strumenti piuttosto che il ricatto di una
licenza a strappo (che è poi il concetto di Monti: ti sei abituato al
software libero ora o accetti di essere con noi anche su altre
questioni oppure ti molliamo per strada). La libertà di conoscenza è
una cosa, la libertà d'uso è un'altra. Nelle quattro libertà non vi è
ragione alcuna di inserire: devi per forza modificare e eseguire un
certo software sulla piattaforma per cui è stato inizialmente
scritto/modificato (TiVO). Nelle quattro libertà non c'è nessun
bisogno di inserire anche quella "libera da brevetti" è una questione
a parte che poggia su norme diverse e non universalmente accettate
(USA vs EU) quindi va affrontata come una questione a parte.
Oltretutto se è possibile augurarsi la scomparsa dei brevetti sw è
altrettanto difficile augurarsi la scomparsa del diritto d'autore,
magari una sua riduzione nei tempi di protezione delle opere. Ma certo
nessuno di noi vuole la scomparsa del diritto d'autore. Quindi che
ragione c'è a mescolare le due cose? Allora fanno bene quelli che
parlano genericamente di proprietà intellettuali a farne tutto un
calderone. Se quelli sbagliano la GPLv3 è sbagliata. Non è FUD è
coerenza.
Ciao,
--
/roberto
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