[Discussioni] quesito GPL
Paolo Mascellani
paolo a elabor.homelinux.org
Mer 14 Feb 2007 22:49:14 CET
Caro Francesco,
> Se io dico:
> la funzione qsort non restituisce alcun valore e prende quattro
> parametri, di cui il primo è un puntatore al vettore da ordinare, il
> secondo è di tipo size_t e contiene il numero degli elementi, il terzo,
> dello stesso tipo, ne contiene la dimensione, e il quarto è un
> puntatore a funzione che prende come argomenti due puntatori.
>
> Il testo sopra definisce la sintassi di un'interfaccia. Secondo la
> prassi legale, questa definizione non è coperta da diritto d'autore. La
> ragione è che, secondo la terminologia della legge italiana, questa
> definizione costituisce parte delle «idee e i principi che stanno alla
> base» dell'interfaccia.
>
> Il testo sopra lo posso, in maniera equivalente e più succinta, scrivere
> così:
> void qsort(void *base, size_t nmemb, size_t size,
> int(*compar)(const void *, const void *));
>
> Analogamente al testo, anche questo brano di codice secondo la prassi
> corrente non è coperta da diritto d'autore, essendo perfettamente
> equivalente a quel testo.
Ancora una volta, ti ringrazio per le spiegazioni. Purtroppo, trovo che
queste argomentazioni non reggano. A me, la tua argomentazione (che non
metto in alcun dubbio che sia effettivamente quella in uso nella prassi
legale) suona così: visto che è possibile veicolare in linguaggio comune
le stesse informazioni che si veicolano nella descrizione formale di
un'interfaccia, allora le due descrizioni sono equivalenti e quindi si
applicano ad esse le stesse regole.
Ora, in primo luogo io contesto che questo ragionamento sia corretto, in
quanto il diritto d'autore copre la "forma espressa", non l'idea. In
secondo luogo, secondo me, nessuna delle due descrizioni rappresenta
l'idea, sono semplicemente due rappresentazioni concrete diverse della
stessa idea. L'idea, nel caso del tuo esempio, potrebbe essere: "la
funzione che realizza l'algoritmo "quick-sort" ha come argomenti l'array
da ordinare, la sua lunghezza, la dimensione di un elemento ed una
funzione che permette di comparare due elementi.
Inoltre, se le cose stessero come tu dici, non si vede perché il
legislatore avrebbe dovuto distinguere l'idea dalla sua realizzazione:
tanto sono la stessa cosa.
Infine, lo stesso ragionamento potrebbe essere fatto anche per
l'implementazione della funzione, non solo per la sua interfaccia;
vogliamo allora sostenere che neppure l'implementazione è coperta da
diritto d'autore? Non credo!
>> Intendevo dire che, siccome voi dite che le interfacce non sono
>> proteggibili da copyright e siccome invece secondo me la legge dice
>> esattamente il contrario, questo corrisponde per me al fatto che siete
>> voi che non le proteggete e le rilascaite "totalmente libere", cioè
>> permettete a chiunque di farne quello che vuole.
>
> No, dico che l'effetto è indipendente dalla volontà dell'autore.
> Qualunque cosa chiunque ci scriva sopra, la prassi legale è che la
> definizione dell'interfaccia non è coperta da diritto d'autore, se si
> tratta di un'interfaccia pulita. Se l'interfaccia è intima e comprende
> accesso ed uso di strutture e algoritmi complessi la cosa va vista caso
> per caso.
Io ho capito cosa tu dicevi e dici, ma mi pare che tu abbia perso
qualcosa: questa parte del ragionamento era conseguente ad una premessa
in cui dicevo che non condividevo l'idea che le interfacce non fossero
coperte da diritto d'autore.
>>> Per "comune interpretazione" intendo l'opinione che conta, quella che
>>> gli avvocati utilizzano per stendere un contratto e i giudici usano per
>>> decidere. Non è la stessa cosa dell'opinione mia o tua.
>> Sono d'accordo: ognuno ha la sua opinione ed è lecito averne di diverse
>> dalla mia.
>
> Certo, ma non intendo discutere di questo, perché per farlo avrei
> bisogno di una cultura giuridica che non ho. Quindi non sto esprimendo
> la mia opinione, e non intendo discutere della tua. O magari ne
> possiamo discutere ma separatamente.
>
> Quel che sto riferendo in questa discussione è la comune interpretazione
> adottata nella prassi legale, cioè quella adottata dai giudici e dagli
> avvocati nella pratica. In altre parole, quel che dico sopra non è quel
> che ho dedotto io dalla legge, ma quel che finora ne hanno dedotto i
> legali nella pratica.
Forse hanno perso qualcosa anche loro ...
Comunque, ti ho già ringraziato per l'informazione, ma non rinuncio per
questo a sviluppare i miei di ragionamenti e, mi pare, oltre a riportare
la "comune interpretazione", tu la condividi.
Ciao, Paolo.
--
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