[Discussioni] La Repubblica del 11/06 - inserto affari e finanza

Massimiliano Gambardella massimiliano.gambardella a gmail.com
Mar 12 Giu 2007 09:04:52 CEST


On lun, 2007-06-11 at 21:43 +0200, Paolo Didonè wrote:
> Il giorno lun, 11/06/2007 alle 19.45 +0200, Paolo Cavallini ha scritto:
> 
> > In ogni caso, mi pare evidente che il termine open source si riveli
> > ambiguo, e si presti a strumentalizzazioni.
> 
> Ho sempre considerato anche io il termine "Open Source" troppo ambiguo,
> volutamente ambiguo, ma negli ultimi giorni a Roma, dove c'erano Richard
> Stallman, Bruce Perence, Enri Poole, e tanti altri personaggioni, in un
> contesto dove si faceva un gran parlare di queste cose, ho sentito molti
> (troppi) abbracciare "L'Open Source sì, sicuramente! ma il Free
> Software... boh". Pure Microsoft (giusto per fare un nome).
> 
> Il termine Open Source non è ambiguo: è pericoloso. Ed è dannoso
> proporre "software libero" e "open source" in manifestazioni come queste
> come due cose separate e diverse tra le quali puoi scegliere.
> 
> Io parlo di software libero, e invito tutti a farlo.

La questione è come ha detto Perens.
OS e FS sono solo due modi di spiegare la stessa cosa, ma da punti di
vista differenti. Lui stesso utilizzava "software libre", per farci
capire che il movimento è unico!

Concordo con Paolo, solo che software libero ha 2 problemi:
1) lo si associa solo a Free Software e spesso lo si usa come sinonimo
2) è poco "economichese"

Io suggerirei di chiamare il tutto Free/Open Source Software, che forse
suona più incomprensibile (e quindi economichese) e non scontenta
nessuno.

Anche se, in cuor mio, concordo con Paolo, ma noi dobbiamo "diffondere"
il F/OSS, non individuare la "definizione esatta"!

Massimiliano




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