[Discussioni] Parliamo del punto 3.
Alberto Cammozzo
mmzz a stat.unipd.it
Mer 13 Giu 2007 18:51:20 CEST
On Wed, Jun 13, 2007 at 04:14:57PM +0200, Renzo Davoli wrote:
> Mentre i punti 1 e 2 mi pare che siano totalmente condivisi, nella
> discussione precedente il punto 3 ha suscitato dubbi e incertezze.
>
> Allora trasformiamo questo NG da "discussioni" a "proposte" e vediamo
> cosa salta fuori.
>
> Cosa vuole evitare il punto 3:
> che la ditta D venda i propri P.C. con le licenze del sistema
> operativo della ditta M e allo stesso prezzo senza, o addirittura ad
> un prezzo superiore senza.
> E' chiaro che M ha scopo di lucro e quindi nel complesso ci guadagna
> dal contratto di licenza del sistema operativo del P.C.: occorrono meccanismi
> che rendano evidente il valore della licenza per M che fa effettivamente
> parte del prezzo pagato a D per il contratto congiunto "vendita HW+licenza SW".
In realta' non possiamo interessarci del costo sostenuto da
parte dell'OEM. Possiamo pero' chiedere che vi sia un prezzo dal lato
dell'acquirente finale. Se non c'e' prezzo non c'e mercato e non c'e'
concorrenza, questo dovrebbe indurre quello. Inoltre farebbe emergere
il fatto che Windows non fa parte del PC, ma e' un "optional" del
quale puoi fare a meno.
Il prezzo che MS fa ai venditori di PC dipende dalla
trattativa, dal reciproco interesse, etc. Cose impossibili da
regolamentare e complesse se vuoi "ficcarci il naso": le norme possono
essere facilmente eluse.
> E' nella mia mente come per le vendite sottocosto nei supermercati, e' vero
> che possono essere fatte, ma devono essere regolamentate correttamente
> altrimenti possono essere usate per truffare i cittadini.
> Anche per queste vendite la legge pone limitazioni e regole per il bene comune.
E' proprio perche' queste regole esistono gia' che
probabilmente non serve regolamentare ulteriormente. Forse
converrebbe sentire un esperto di diritto dell'economia per la parte
antitrust e di economia (o scienza delle finanze) per quanto riguarda
il monopolio). I principi ci sono e sono chiari, e sono quelli della
difesa del mercato (affinche' esista concorrenza) e del consumatore.
Si tratta di far capire che una concorrenza ci puo' essere e
che puo' essere favorita con poche regole semplici e non lesive della
liberta' di nessuno. Visto che l'attuale monopolio riguarda solo il
segmento desktop (per server e embedded esiste un mecato), non "costa"
molto agire proprio li.
> La mia proposta e':
> se D indica il prezzo X per la licenza d'uso del software di M allora vuole
> dire che per *circa* X M e' disponibile a fornire la licenza d'uso del suo
> software.
> X puo' essere un prezzo di favore per tre motivi:
> - e' una vendita OEM
> - e' un preinstallato da esperti (non e' per utenti)
> - e' per grandi quantitativi.
> La mia idea e' dare una valutazione a questi fattori in modo da avere
> almeno l'ordine di grandezza reale del costo di licenza.
> E' come il sottocosto nei supermercati: occorre vederci chiaro.
Anche nelle vendite dei supermercati quello che conta e'
il prezzo al pubblico, non quello che costa al supermercato.
>
> Avete idee alternative che risolvano questo problema?
A mio avviso il punto tre puo' essere omesso. Comportamenti
discutibili doverebbero emergere automaticamente per effetto della
concorrenza tra OEM diversi, i quali sarebbero messi in concorrenza
tra loro davanti al pubblico.
> Lasciamo stare le flame personali che servono solo a riempire le
> mailbox.
>
Ottima idea.
Alberto
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