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Flavia Marzano
flavia.marzano a gmail.com
Gio 14 Giu 2007 17:32:13 CEST
> Non possiamo far finta che i politici *italiani* siano diversi.
Giusto.
> Io attualmente abito in Francia e lavoro per la PA francese, non è che
> sia il paradiso in terra ma se un assessore scrive nel suo blog quello
> che ha scritto Salvatori, il giorno dopo deve *come minimo* spiegare al
> Consiglio le sue affermazioni.
Beato te, ogni tanto mi viene voglia di migrare.
Sarcozy e' piu' a sinistra della ns sinistra e soprattutto e' piu' laico
della ns sinistra anche piu' radicale.
> Io quando mi rivolgo alle istituzioni utilizzo sempre un linguaggio
> corretto e supporto quello che dico con fatti e documenti. Non capisco
> cosa significa "linguaggio che sono disposti ad ascoltare". Lo dico
> senza ironia.
Capisco bene la tua domanda e rispondo volentieri (sono 20 anni che faccio
consulenza nella PAL e soffro quello che tu stai dicendo da tanto, troppo
tempo).
Provo a chiarire.
I politici (non voglio fare di tutta un'erba un fascio, premetto che,
ovviamente, ci sono delle meravigliose eccezioni a quanto sto per dire) sono
"prime donne", presuntuose e viziate, che si dimenticano (il giorno dopo che
sono stati eletti) che non sono su una poltrona per grazia divina, ma
perche' qualcuno ha fatto loro la campagna elettorale e qualcuno li ha
votati.
Per questo pretendono (non a ragione, ma lo fanno e quindi tanto vale
prenderne atto) di essere trattati come dei guru con la verita' rivelata,
come dei principi, come degli dei che non sbagliano mai e se sbagliano lo
fanno per colpa di altri/altro.
Quindi linguaggio, non solo corretto, ma da "suddito" :-(
> 2. Provare a cambiarli, beh... ho meno idee, ci provo da 20 anni senza
> risultati evidenti: conto sui giovani!
> Un primo passo potrebbe essere di trattarli come quello che sono:
> persone che hanno il mestiere di amministrare la cosa pubblica. Tutto
> qua.
Magari funzionasse!
> Come tratti tu l'amministratore del *tuo* condominio? Devi parlare un
> linguaggio speciale? Devi usare strumenti sofisticati. Non mi pare.
Un po' si eh? Soprattutto devo stare attenta agli "equilibri" e poi, come
per il politico, se non mi va bene, non lo "voto piu'...
> Dunque i politici vanno trattati come quello che sono, con rispetto ed
> educazione si presentano i fatti e i documenti senza tanti complimenti e
> gli si chiede di modificare le loro azioni se queste sono contro
> l'interesse della comunità.
Hai ragione, ragionissima, ma in un altro paese, questo, secondo me, e'
perduto :-((
A meno che, i giovani, quelli veri, quelli con ancora tanta passione e
voglia di cambiare, facciano qualcosa, buttino a mare questi politici (ma
anche quelli giovani che sono venuti su cooptati e fotocopie dei vecchi
politici), li sostituiscano con chi sa, forse meno di politica, ma molto
molto di piu' di "mondo migliore", "democrazia", "partecipazione",
"liberta'"... conto su di voi, ragazzi!
F.
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