[Discussioni] Il rettore dell'Università di Trento risponde

Luca Brivio luca.brivio a gmail.com
Ven 22 Giu 2007 02:26:50 CEST


Alle mercoledì 20 giugno 2007, Francesco Potorti` ha scritto:

> Luca Brivio:
> >Aspettiamo di conoscere quali sono i salari (se volete posso cercare di
> >mettermi in contatto con qualcuno che lavora là...).
>
> Sarebbe certamente interessante, fallo senz'altro.

OK, ci provo.

> >Ah giusto, perché quando una grande azienda statunitense in pessimi
> > rapporti con l'UE ci mette il nome e un quarto del denaro (e basta, che
> > io sappia) per poi condividere i risultati è molto più facile rientrare
> > nei programmi di finanziamenti europei! Forse che le gare di cui parla
> > siano gare
> >di "lobbying" (leggasi lubrificazione).
>
> No, ha ragione il rettore, e non per motivi ignobili, come ho detto
> prima e come ho discusso qualche giorno fa.

Non volevo insinuare nulla sul rettore, che sono davvero sicuro abbia nobili 
intenti. Soltanto... più si dà importanza a Microsoft, più Microsoft diventa 
importante.

> >ottenere dei brevetti è perché spera di poterli licenziare o vendere... Ma
> > a chi? E chi intasca il ricavato? (vorrei sperare solo l'Università, dato
> > che Microsoft non è che uno sponsor, da quanto si può constatare)
>
> In questo caso non sarebbe l'università, ma la società i cui soci sono
> l'università di Trento e MSR (che è un socio, non uno sponsor).

Sì, parlavo in termini generici perché non ricordavo i particolari. Mi 
riferivo al fatto che Microsoft ha il suo nome e il suo marchio ovunque, pur 
contribuendo in misura minoritaria... Questo si potrebbe capire se fosse un 
semplice sponsor.

> >Ma soprattutto: vietare l'uso commerciale a terzi significa riservarselo.
> > Chi se lo riserva?
>
> La società di cui si parla.

Ecco.

> >Comunque quella della ditta cinese è da brivido. :-(
>
> È realistica.

Anche se fosse, sarebbero brevetti che non varrebbero nulla (proprio come 
buona parte dei brevetti Microsoft richiesti e formalmente concessi per cose 
a volte già acquisite da anni allo stato della tecnica). Quindi la suddetta 
ditta potrebbe al più fare FUD, per l'appunto.

(Questo a meno di una fuga di informazioni prima della pubblicazione, ma quel 
pericolo c'è sempre, che si decida di brevettare o meno.)

> >(E poi, perché proprio cinese?)
>
> Quando ero giovane questo ruolo lo ricoprivano i giapponesi, il pericolo
> giallo delle radioline a transistor che nella vulgata comune erano
> incapaci di fare alcunché che non fosse copiato.  Ora tocca ai cinesi.

Appunto, nella vulgata comune. Non dei rettori professori di fisica. E poi là 
credo siano quasi tutti europei. Certo, quando gli argomenti vacillano, si va 
per immagini...

--
Luca Brivio



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