[Discussioni] nuovo concetto: inquinamento informatico
Roberto A. Foglietta
roberto.foglietta a gmail.com
Gio 24 Maggio 2007 14:53:40 CEST
Il 24/05/07, Carlo Daffara<cdaffara a conecta.it> ha scritto:
> L'idea e' ottima, e periodicamente viene presentata in vari contesti; il
> problema principale e' definire cosa sia un "open business". Per
> esperienza personale, in una call per trovare aziende open, su oltre 60
> contatti solo 21 avevano effettivamente delle competenze o caratteristiche
> che potevano ricondurle al software libero in qualche forma.
> Una chicca presa da una delle conversazioni:
> "ma si', siamo open source anche noi; il sorgente? cosa vuol dire il
> sorgente? non vorra' mica che lo diamo via, no? senno' qualcun altro lo
> prende, e magari fa anche qualcosa di meglio di noi, e poi noi come
> campiamo?"
> quindi, se create una lista pubblica di caratteristiche per selezionare
> le inscrizioni, puo' senz'altro essere una buona idea.
Però deve essere una lista privata cioè non accessibile ai non
iscritti e senza reposity di messaggi passati altrimenti vedremo
fenomeni di sputtanamento e concorrenza sleali tali da far perdere la
voglia di averla tirata su.
Anche perchè in definitiva si tratta di una comunicazione molti a
uno, dove i molti sono la comunità che vigila e uno è il "sito". Il
fatto che sia una m-list chiusa ma non moderata garantisce la
trasparenza e la pluralità.
Poi se questo raccoglitore avesse due tipi di iscrizioni una gratis e
una a pagamento non è escluso che in seguito diventi un consorzio di
aziende che si uniscono con l'intento di fare pubblicità tramite
riviste specializzate al consorzio stesso nelle quali compaiono come
iscritte e quindi visibili e quindi rintracciabili.
Ciao,
--
/roberto
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