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Francesco Potorti` pot a potorti.it
Gio 11 Ott 2007 08:30:05 CEST


>Ma cosa c'entra questo, scusami? quando tu fai il _tuo lavoro_, hai
>forse bisogno che necessariamente qualcuno ti cazzi perche' altrimenti
>lo fai in modo approssimativo oppure agisci in modo poco onesto?

Chiunque faccia un lavoro lo fa per dei motivi e in un certo modo, che
dipende in maniera fondamentale dalla sua educazione e dall'ambiente in
cui è immerso.  Con l'aumentare dell'età, l'educazione va a pesare
sempre meno e l'ambiente sempre più, e l'ambiente uno non sempre riesce
a sceglierselo.  Un ambiente che incentiva a far meglio fa sì che chi ci
sta dentro in generale faccia meglio, e viceversa.  Pensare che una
persona onesta rimanga sempre onesta in ogni e qualunque situazione, e
per un tempo indefinito, significa non conoscere la natura umana.

>Naturalmente per scrivere serve anche che qualcuno legga, ma stiamo
>parlando di principi che *dovrebbero* essere al base di una professione
>come quella giornalistica e non di semplici dettagli. Non so se mi
>spiego...

I giornalisti sono persone come tutte le altre.  E come tutte le altre
possono avere i migliori principi del mondo, ma se si trovano in una
situazione in cui applicare i buoni principi non porta alcun vantaggio,
e applicare quelli cattivi sì, in generale l'esito è ovvio.

>Chi scrive? chi puo' scrivere? chi ha i mezzi e i soldi per essere
>pubblicato? :) Il discorso e' ben piu' ampio di quello che dici tu, ma
>non ho voglia di andare ulteriormente OT.

Non capisco perché tu ed altri pensino di essere fuori argomento.  Il
modo di diffondere le idee corrette sul software libero è argomento
principe di questa lista, e oggi che il SL è mainstream, la discussione
sui giornali e i giornalisti dovrebbe essere centrale.

>stesso giornale io sia obbligato a leggere sempre i soliti errori anche
>dopo aver fatto presente gli errori tante volte. Ripeto, in molti casi
>e' una precisa scelta, politica e non.

È una delle possibilità verosimili, ma non l'unica.  In ogni caso, non
ha come conseguenza che non c'è nulla da fare e nulla bisogna fare.

>Per contribuire al dibattito aggiungo un link che ritengo molto
>interessante, dal blog di uno che qualcosa ne sa ;) e che ha aperto
>appunto una discussione sul tema, con tanto di intervento del
>giornalista e di altri:
>
>http://caparossa.noblogs.org/post/2007/09/21/de-coccio

In questo caso direi che quella che per noi è distinzione di
fondamentale importanza, per lui è il pelo nell'uovo, e quel che conta
di più è il termine semplice e soprattutto *già sentito* che risvegli
l'attenzione del lettore.



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