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Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Ven 28 Set 2007 17:42:19 CEST
>> Insomma, il software libero non è un'esigenza del programmatore, è
>> un'esigenza dell'utilizzatore. Il messaggio deve essere che il software
>> libero dà libertà *all'utente*, cioè conviene *all'utente*. Dal punto
>> di vista dell'azienda il software libero è una richiesta di mercato.
Quel che volevo dire l'ho precisato nel messaggio che ho appena
inviato. Mi pare che tutti i vantaggi che tu elenchi non sono vantaggi
diretti per il programmatore, ma lo avvantaggiano indirettamente: sono
vantaggi politici, o strategici. Quel tipo di vantaggio che per nascere
deve essere normalmente incoraggiato da un'autorità sopra le parti, come
cotruire le strade per intenderci.
>a) Senza una grande struttura sulle spalle tu riesci a fornire servizi di
>personalizzazione in praticamente qualsiasi campo.
Questo non lo ttieni distribuendo software libero, oppure non ho capito.
>b) La concorrenza "sfrutta" del tuo lavoro ma tu "sfrutti" del lavoro della
>tua concorrenza.
Sì, ti conviene sfruttare, non farti sfruttare. Non ti conviene
distribiure SL, ti conviene usare quello che distribuiscono gli altri.
>c) Più grande è la tua concorrenza, più riesci a "sfruttare" il lavoro
>altrui.
>
>d) Il mercato è altamente sostenibile, più aziende offrono servizi e
>programmano su un determinato pacchetto software, più questo diventa
>competitivo.
Questi sono ragionamenti strategico, a livello di politica economica.
>e) Anche se sei l'azienda "due gatti", riesci ad arrivare a qualsiasi
>livello di mercato, ad esempio quelli che stano personalizzando openoffice
>per la polizia francese sono una pmi specializzata in openoffice.
Mmm. Questa non l'ho capita. Dove sta la peculiarità del SL qui?
>f) Sei tu l'unico a determinare il prezzo del tuo lavoro, senza legami del
>tipo "il listino prezzi ufficiale della casa madre".
Facevo il confronto fra due situzioni ugualmente libere (senza casa
madre) e in cui debba decidere se mi conviene distribuire con SL o no.
Sostengo che conviene a lungo termine e sui grandi numeri, ma al singolo
programmatore (o azienda) in generale non conviene, deve essere il
mercato a spingercelo.
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