[Discussioni] I costi nascosti dei formati proprietari

Simone Piccardi piccardi a softwarelibero.it
Dom 2 Nov 2008 01:34:51 CET


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Dino Termini ha scritto:

> 
> Credo che quest'affermazione sia vera anche (e spesso di più) per i software
Su quali basi lo sarebbe spesso di piu`?

> aperti: con Openoffice è stato cambiato il formato, quando si è passati 
> dalla
> versione 1 alla versione 2. Se una PA aveva OO1, ha dovuto sopportare un 
> costo
> elevato per convertire tutto nel formato di OO2. E potrei andare avanti con
E perche' mai?
OO2 supporta perfettamente OO1, il formato e` noto e si possono anche
mettere su dei convertitori automatici.

> molti altri esempi: sistemi operativi, applicativi gestionali, piattaforme
> di bug tracking. Proprio perché non ci sono vincoli, i software "open" 
> possono
> decidere di cambiare tutto dall'oggi al domani, e nessuno può dirgli 
> nulla :)
Mi pare ovvio che si possa cambiare formato, ma considerato, che, per
riprendere il tuo esempio, e` successo una volta sola, contro il
cambiamento perenne del suo piu` diffuso concorrente, non direi che hau
scelto un buom esempio su quanto spesso il software proprietario cambia

Solo che per passare al nuovo formato in genere non mi risulta ti tocchi
comprare una licenza di una nuova versione del programma che e` l'unico
che la legge. E non perdi manco la possibilita` di usare i vecchi
formati che tutti i programmi che conosco continuano a supportare dopo
l'aggiornamento, (cosa che di certo, per stare nei word processor che
citi) non avviene sugli equivalenti prodotti proprietari.

> Chi ci rimane fregato sono gli enti che si erano affidati a quel software, e
> d'un tratto si ritrovano con dati "inservibili" o comunque il cui costo di
> conversione non è nullo. La morale: la gente ha PAURA dell'open source!
> 
Fregato?  Dati inservibili?  PAURA?

Mi citeresti per favore un esempio reale in cui i dati sarebbero
siventati inservibili dopo un upgrade di un software? (perche' quello
precedente di Openoffice di certo non va).

La paura se c'e` e` perche' c'e` qualcuno che teme di perdere una
posizione di monopolio e fa di tutto per istigarla.

Ciao
Simone

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