[Discussioni] I costi nascosti dei formati proprietari
Francesco Potorti`
pot a potorti.it
Dom 2 Nov 2008 20:24:04 CET
http://www.osor.eu/news/hidden-cost-of-proprietary-standards-may-lead-to-illegal-tenders
>A basic assumption of public procurement is that at the end of the defined
>period, the public administrator has no contractual obligations towards the
>software vendor. This assumption breaks down for software based on
>proprietary standards. "If the software originally purchased makes it
>difficult to use documents and data with similar software from other
>produces, there is a high cost of changing software vendor", says the
>report.
Dino Termini:
>Credo che quest'affermazione sia vera anche (e spesso di più) per i
>software aperti: con Openoffice è stato cambiato il formato, quando si
>è passati dalla versione 1 alla versione 2. Se una PA aveva OO1, ha
>dovuto sopportare un costo elevato per convertire tutto nel formato di
>OO2.
Potresti essere più preciso? Ci sono stati cambiamenti incompatibili
nel formato dei file, per cui è impossibile leggere il vecchio formato
con la nuova versione? Altrimenti, perché il costo di conversione?
> E potrei andare avanti con molti altri esempi: sistemi operativi,
>applicativi gestionali, piattaforme di bug tracking.
Di nuovo, potresti essere più preciso?
> Proprio perché non
>ci sono vincoli, i software "open" possono decidere di cambiare tutto
>dall'oggi al domani, e nessuno può dirgli nulla :) Chi ci rimane
>fregato sono gli enti che si erano affidati a quel software, e d'un
>tratto si ritrovano con dati "inservibili" o comunque il cui costo di
>conversione non è nullo. La morale: la gente ha PAURA dell'open source!
Nella mia limitata esperienza personale, ho in generale più problemi nel
passaggio da un Windows all'altro o da un Office all'altro che fra le
diverse versioni di una distribuzione Linux. Ma, appunto, io ho una
visione limitata. A quali casi ti riferisci, e su quali basi?
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