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luca menini
menini.luca a gmail.com
Mer 8 Dic 2010 10:55:30 CET
Il 08 dicembre 2010 10:02, Alexjan Carraturo <axjslack a gmail.com> ha scritto:
> Vogliamo negare che "il divisionismo" non sia un aspetto tipico del
> SL? Che il fork non sia alla base della mentalità del FOSS? Allora mi
> sa che non parliamo della stessa cosa.
>
Non esiste la "mentalita' del FLOSS". Il FLOSS non ha una sua mentalita' ;-)
Sto solo dicendo che un conto e' il software, un altro le persone.
Noi siamo "animali sociali". Il software e' uno "strumento".
Credo che per il "software" e per le "persone" valgano regole diverse ;-)
> Dopo "yes, we can" potremmo aggiungere anche qualche altra banalità.
> Io direi anche "Si può fare di più", con il permesso di Morandi, Tozzi
> e Ruggieri ovviamente ;).
>
Si, possiamo ;-)
Possiamo darci strategie concrete e obiettivi misurabili.
Basta volerlo.
> Che strano.... Menini che non è d'accordo con me. Questa si che è una novità :)
>
Non darti troppa importanza ;-)
> dovevate svegliarvi 15 anni fa, non adesso, dove molte associazioni e
> singoli hanno investito tempo, impegno e denaro nel formare le proprie
> associazioni.
>
Ci si sveglia quando si riesce ;-)
Non e' mai troppo tardi.
regola 0: parlarsi tra persone
regola 1: parlarsi tra associazioni
regola 2: porsi obiettivi concreti e comuni
regola 3: porre attenzione alla maggioranza degli italiani che non
conosce e non usa software libero.
> Se persino FSF, il cui curriculum non è certo da mettere in
> discussione, ad oggi non viene considerata rappresentante del pensiero
> della totalità comunità FOSS, (sempre più spesso, comunità locali e
> non prendono le distanze dalle indicazioni di FSF, ed ILS ad esempio
> non fa eccezione), che speranze ha Assoli di adempiere a simile
> compito?
>
Siamo un "ecosistema".
In tutti gli ecosistemi ci sono cose che nascono, crescono e muoino.
Ci si aggrega, ci si lascia, si cambia.
Il problema non e' "chi e' nato prima" e nemmeno "chi ce l'ha piu'
lungo ... il curriculum" ;-)
La domanda e': ci interessa essere "incisivi" nella societa' italiana?
Se la risposta e': si, allora si puo' vedere di fare tratti di strada assieme.
> Abbiamo visto di recente come, anche sulle singole iniziative non ci
> possa essere accordo, figuriamoci riunendo tutti sulle stesso tetto.
>
Dobbiamo essere come un'orchestra.
Ognuno suona il suo strumento, insieme si fa un concerto.
> Tutto questo, ignorando il fatto che, come ho già detto ci sono delle
> differenze alla base notevoli alla base delle varie associazioni, ed
> onestamente vedo contraddittorio come Assoli possa unirsi a PPI, o ad
> altre.
>
Nessuno vuole che AsSoLi si unisca al PPI.
Forse anche per colpa mia, stiamo mescolando piu' discorsi.
1) strategia di AsSoLi per diventare una associazione di "pressione",
advocacy o, come preferisco io, di lobby. Oggi ci sono i presupposti.
Abbiamo un presidente unanimemente riconosciuto "autorevole". Anche
l'associazione ha una sua autorevolezza e gode di "diffusa simpatia".
La campagna soci "io supporto il software libero" che propone a tutti
gli italiani di associarsi con quota minima annuale di 10,00 euro va
in questo senso. Specifico anche che AsSoLi non e' un'associazione
territoriale e non ha obiettivi in questo senso;
2) ipotetica strategia verso i "gruppi sul territorio" LUG e piu' in
generale di gruppi che si pongono l'obiettivo di "supporto reciproco"
e presenza sul territorio. Su questo non c'e' una strategia comune. Da
alcuni anni io sto cercando di portare avanti, dentro ILS, l'idea di
trasformare ILS in una "federazione di LUG". Finora questa proposta
non ha avuto molti consensi.
> Infine non sono i soldi il problema che non fa fare la tessera a ILS o
> ad Assoli... io un esamino di coscienza e due conti me lo farei.
>
Anche i soldi sono un problema ;-)
O anche tu, come Vendola, ritieni che chi si occupa di software libero
lo fa perche' e' "ricco di famiglia"? ;-)
Ciao.
luca
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