[Discussioni] A scuola di innovazione... con Microsoft

[simo]

On Tue, 2010-03-30 at 10:51 +0000, E m wrote:
> Il GNU/Linux day (24 ottobre)  peggiora solo le cose. Nella mia città
> sono riuscito a vedere:  Fedora (distro non libera)

Se Fedora è non libera, non lo è qualunque altra distribuzione.
Sarebbe bello evitare di dire castronerie a destra e manca, specialmente
su una lista che discute di software libero.

>  con virtualbox + windows, così le persone vedevano che usando
> "Linux", che è solo un kernel, che tra l'altro non uso, perchè usa del
> software proprietario, potevano usare windows. Bello!!!!

Non mi piace molto promuovere software proprietario, ma a meno che non
vuoi convincere le persone intorno a te a fare l'eremita del software
libero devi dare alternative per quelle cose di cui hanno bisogno e il
software libero non può ancora dare. Anche sul Mac si usa
virtualizzazione per fare girare in windows quei programmi che non ci
sono nativi, eppure non ci si strappa i capelli.

Bisgona avere un minimo di buon senso nel proporre le cose. Anche se
durante il percorso è necessario fare compromessi. I duri e puri non
vanno lontani nella promozione.

Che poi è molto meglio far vedere in preferenza tutto ciò che moltissimo
e ottimo software libero può fare è ovvio.

> Se volete promuovere il software libero , penso che bisogna fare
> riferimento a questa società che si fa un mazzo così ogni anno per
> cambiare il mondo --->http://fsf.org. 

Per fortuna la FSF non è una societá ma una organizazzione non a scopo
di lucro. D'altra parte la FSF non ha mai brillato per la promozione sul
campo. Il suo compito è quello di dare la direzione filosofica, e di
essere il macigno che non si muove dal suo cammino. Le altre
organizzazioni fanno altro, e chi si occupa di Linux Day ha il compito
di promuovere Linux, di renderlo appetibile a chi già non lo usa ed
anche a chi ha esigenze che non possono essere soddisfatte al 100% dal
software libero. Quindi anche se ogni tanto si scende temporaneamente a
qualche compromesso, non vuol dire che si sta "tradendo la causa".

Simo.