[Discussioni] materiale propagandistico pro brevetti negli atenei di torino
Francesco Potortì
pot a potorti.it
Lun 10 Maggio 2010 14:19:11 CEST
Matteo Gamba:
>> Per concludere, RMS spiega molto bene come mai il termine "proprietà
>> intelletuale" genera confusione gratuita, ed è quindi da evitare:
>> http://www.gnu.org/philosophy/not-ipr.html
Davide Dozza:
>RMS ha ragione ma è una battaglia persa in partenza.
>Meglio puntare su un termine ben preciso: no ai brevetti software.
>Credo sia questo il senso della richiesta di chiarimento di Potortì.
>
>Su questo qualche battaglia importante è stata vinta. E' un buon
>auspicio. Manteniamo barra a dritta.
Sì, grazie Davide, era quella l'intenzione. E ora ho più chiaro cosa
aggiungere. rms sconsiglia "proprietà intellettuale". Io lo uso nel
suo senso proprio, come cappello che raccoglie una serie di leggi e
concetti. Ma nella pratica mediatica effettvamente è usato quasi sempre
a sproposito, mischiando fra loro questioni molto diverse. Il gioco
della confusione conviene a chi ha il potere di spaventare e parlare
alla pancia della gente. Noi questo potere ce l'abbiamo solo presso un
uditorio già sensibilizzato, e sfruttarlo più in generale è un gioco
pericoloso, perché i più avveritti dei nostri interlocutori si
accorgerebbero presto che usiamo le stesse armi dei nostri nemici, per
cui di solito non abbiamo alcuna convenienza a stare al loro gioco. In
questo concordo con rms.
Tuttavia Matteo, Dora e Leonardo rischiano di cadere proprio in questa
confusione: vogliono, a quanto ho capito, affrontare un contraddittorio
sull'argomento generico della proprietà intellettuale. A me pare invece
che quel che conviene sia affrontare i singoli temi. E il tema dove
abbiamo gli argomenti più forti, che è anche il tema più critico, è
quello dei brevetti software. Non quindi proprietà intellettuale, e
neanche brevetti. La questione più grave e su cui abbiamo i migliori
argomenti è proprio quella dei brevetti software.
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