[Discussioni] materiale propagandistico pro brevetti negli atenei di torino

Renzo Davoli renzo a cs.unibo.it
Lun 10 Maggio 2010 20:30:44 CEST


On Mon, May 10, 2010 at 07:50:33PM +0200, Renzo Davoli wrote:
> Guardate che non mi pare serva andare fisicamente a prendere il
> libretto azzurro dei pensieri di "Proprieta' Intellettuale".
Ho letto l'intero libretto, seguono le mie considerazioni:
- E' scritto da persone colte e intelligenti che hanno idee contrarie
alle nostre.
- Quella che descrivono e' la legge attuale
- Non sono quindi attaccabili in merito a errori sostanziali dello scritto.
Per esempio da nessuna parte ho trovato il software di elaborazione
legato al brevetto, viene correttamente detto che e' soggetto al
diritto di autore.
Le formule matematiche non sono correttamente citate.
- Anche la sezione sul file sharing e' stata scritta in modo da non poter
essere attaccata nella forma. Racconta il caso di Peppermint vs Wind
dove il tribunale ha deciso che la privacy degli utenti e' prevalente
rispetto alla tutela del diritto economico d'autore...
e che quindi era giusto che wind non desse i dati dei downloader.

- Una risposta scomposta o imprecisa danneggerebbe solo la diffusione delle
idee correlate al software libero.

- Il libretto e' altamente autocelebrativo, in alcuni punti sembra una catena
di sant'antonio....
Meucci poverino che non ha brevettato e' rimasto povero mentre Bell....
e' un po' come, chi non ha spedito questa lettera a n amici avra'
la maledizione etc....

- Racconta la favolina: chiudi la conoscenza e diventerai ricco, che ai miei
orecchi appare come l'attrazione del paese dei Balocchi.
E' una favola pittosto diffusa al giorno d'oggi: raccontare che grazie
al colpo di fortuna, alla scoperta dell'uovo di colombo, la scrittura di
un'opera famosa, o semplicemente al gratta e vinci o al totocalcio
si potra' vivere di rendita per la vita senza fare piu' un tubo.
E' il paese dei Balocchi. Peccato che siano in molti a credere a queste
baggianate, cosi' incassano le lotterie (le famose tasse sull'ignoranza)
e i giovani di valore si fanno soffiare le idee da chi manovra capitali.
Meucci e' proprio l'esempio. Senza i brevetti sarebbe diventato famoso
lui, senza aspettare che l'invenzione gli fosse riconosciuta alla memoria.

Avrei ancora tante cose da dire ma... mi chiamano a cena.

Solo una:
- questo libretto non e' di per se' "contro" il software libero.
Non racconta che ci sono forme alternative di retribuzione rispetto alla
chiusura proprietaria del codice.
Lascia intendere che l'unico modo per guadagnare dal servizio di 
creazione di conoscenza sia la limitazione all'uso.

- la risposta migliore e' (IMHO) mostrare una prospettiva diversa, 
scrivere la continuazione con le parti "omesse".

	renzo



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