[Discussioni] Software libero nelle PA. Era: Re: ricerca FLOSS

Marco Bertorello marco a bertorello.ns0.it
Gio 7 Ott 2010 16:47:42 CEST


Il 07 ottobre 2010 16:03, piergiovanna grossi
<piergiovanna a softwarelibero.it> ha scritto:
> Ciao carissimi
>
> Il giorno 06 ottobre 2010 16:17, Marco Bertorello <marco a bertorello.ns0.it>
> ha scritto:
>>
>> Il 06 ottobre 2010 16:06, Paolo Pedaletti
>> <paolo.pedaletti a openlabs.it> ha scritto:
>> > non essere pessimista, ci sono università (per esempio) che usano
>> > diffusamente (ma non pubblicamente) Software Libero ;-)
>>
>> eh, e questo è un problema...
>>
>> Cosa porta alla causa del software libero utilizzarlo di nascosto o
>> comunque non rivendicantolo in quanto scelta
>> etica/filosofica/politica?
>> Tanto varrebbe che utilizzassero copie senza licenza di prodotti
>> proprietari (così "Risparmiano i nostri soldi pubblici" non vale come
>> risposta :P )
>>
>> Ciao
>>
> Marco,
> non so se ho capito male la risposta di Paolo, ma io non credo che
> intendesse dire "di nascosto". Penso che semplicemente volesse dire che ci
> sono molti più enti pubblici in cui si usa software libero di quel che
> pensiamo, tutto qui. C'è infatti anche chi sceglie di utilizzarlo e
> divulgarlo nel proprio ambito lavorativo, come cosa normale, facendo in
> questo contesto una scelta etica; il fatto che non investa le proprie
> energie in altri tipi di attività divulgative non significa che faccia cose
> meno importanti. Si può fare una scelta etica anche senza sentire la
> necessità di "rivendicare" la propria scelta e penso sia questo
> l'atteggiamento che dà più risultati a lungo termine.

che tipo di risultati? Ci sono risultati che, personalmente, non mi
interessano.

> Direi che sarebbe molto utile oltre che interessante anche uno
> studio/sondaggio serio mirato alle motivazioni dell'utilizzo e del non
> utilizzo del Software libero nelle pubbliche amministrazioni  (penso ciò
> riflettendo sui casi di fallimento e successo del SL nelle PA di cui si è
> parlato in altro thread). Forse sarebbe uno studio basato su dati più
> concreti di quelli dell'evanescente e ciclotimico  mondo
> dell'associazionismo.
> Per quanto riguarda la mia piccola esperienza, ho constatato che se da un
> lato una migrazione non è certo cosa da poco (non ho mai pensato il
> contrario del resto), dall'altro chi si accanisce a continuare a usare
> software proprietario in certi contesti della PA dove non vi è motivo lo fa
> per incompetenza, per pigrizia, per favoritismi, non certo per motivi validi
> (ribadisco che non sto generalizzando, ma "contestualizzando" rispetto alla
> mia esperienza, anche se il termine in questi giorni ha assunto significato
> improprio). Con una buona valutazione di base, una buona organizzazione, un
> buon lavoro molte cose non sarebbero così impossibili, ma siamo in italia e
> dobbiamo "contestualizzare" per fare, ora si, una battuta politically
> scorrect, ma a la page! :)

Io quando leggo queste cose, mi domando sempre, da cittadino: ma a me,
cosa mi interessa delle problemi che comporta una migrazione?
Niente. A me interessa che mi vengano riconosciuti dei diritti. Sul
come, il problema non è mio.

Questi studi, infondo non servono a nulla. Una volta che so che costa
moltissimo una migrazione, cosa mi cambia? la esigo ugualmente!

Esigo il diritto di non essere trattato come un consumatore da
indottrinare dalla nascita all'utilizzo di determinati prodotti.
Esigo il diritto di non spendere un centesimo per colloquiare
digitalmente con la mia PA.
Esigo il diritto che quello che è un bene di tutti, lo sia veramente,
non solo di chi può permettersi una licenza e un accordo per "metterci
le mani"
Esigo il diritto di poter capire se il software che sta utilizzando la
mia PA, fa quello che dovrebbe fare o se qualcuno ci ha messo roba che
non dovrebbe starci.

Il "mondo dell'associazionismo" se le vola completamente queste
problematiche, perchè troppo concentrati sulla legalità e a discutere
dei "massimi sistemi" seduti su comode poltrone a sorseggiare vino.
con la verità in tasca.

Se il "mondo dell'associazionismo" tirasse su gli occhi dal monitor,
ogni tanto, vedrebbe che non viviamo in un mondo isolato, elittario,
come troppo spesso crediamo. Viviamo in un mondo complesso e
contraddittorio con cui abbiamo il dovere di confrontarci.

Ho letto in giro che per il linux day si sta preparando un dossier per
la scuola.
Personalmente non faccio il linux day per tutta una serie di motivi
che non sto quì ad elencare ora, ma mi domando: la gente che prepara
questa roba, lo sa che stanno distruggendo la scuola pubblica? e chi
sta in 30 persone per classe o chi sale sui tetti per difendere il
proprio posto di lavoro, quale importanza può dare al software libero?

Oggi si parla molto delle modifiche al decreto Pisanu, ma noi che
crediamo in una libera rete, cosa abbiamo fatto? oltre ad ubbidire,
intendo, visto che ad ogni evento FLOSS a cui mi capita di andare mi
si chiede il documento? e se fossi un clandestino che i documenti non
li ha? Non mi si da accesso?
Questo non striderebbe con la nostra filosofia? Non so a voi, ma a me
verrebbe il voltastomaco ad assistere ad una scena simile.

ciao,

-- 
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it



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