[Discussioni] NoLicense Public License

[Francesco Potortì]

Hany:
>Però nella stesura della NLPL e dei documenti a corredo abbiamo fatto
>uso del concetto di "consuetudine". Di conseguenza se "il giorno dopo
>arrivi tu e dici che quell'opera in realtà l'hai scritta tu" ci saranno
>altri utenti (decine o milioni) che avranno già ottenuto e usufruito
>dell'opera, e lo hanno fatto sulla base dei criteri di distribuzione
>decisi, almeno in primo luogo, dall'autore. Questo significa che se la
>comunità informatica riconosce nel "mio sito" il luogo dove ottenere il
>codice, il supporto e gli aggiornamenti della "mia applicazione",
>nessuno darà credito a te che sostieni di esserne il vero autore.  Se
>invece si tratta di opera volutamente anonima allora il problema non
>sussiste: oggi l'opera anonima è già soggetta ai "pericoli" di cui
>parli, percui solo e soltanto le "consuetudini" possono tutelarla. 

Va bene.  Io avevo capito che volevi tutelare *contemporaneamente*
l'anonimato e la difesa dell'opera.  Senza un meccanismo che faccia uso
di un fiduciario questo non è possibile, credo.  Ad esempio, uno
scrittore può rimanere anonimo e proteggere la sua opera, ma per farlo
deve affidarsi a un editore, che gli garantisce l'anonimato e si
preoccupa degli eventuali litigi.

Francesco Potortì:
>> Non è proprio così.  Per vedersi riconosciuti i propri diritti d'autore
>> non c'è bisogno di alcuna registrazione, e di nessuna spesa.  
>
>Questo "forse" adesso e "forse" qui. 

No, è convenzione internazionale da decenni, vale in tutto il mondo
(convenzione di Berna).

>				      NLPL è scritta in italiano solo
>perchè è l'unica lingua che conosco, ma non è certamente pensata né per
>un luogo né per un tempo precisi e circostanziati. Esistono, secondo
>me, costi "nascosti" o anche solo "teorici" dei quali ho parlato in un
>mio post precedente.

Esistono comunque.  Tu stai spendendo risorse per creare la tua licenza,
chi la usa deve sapere che esiste e applicarla, e valutare se vale la
pena eccetera.