[Discussioni] Con questi dirigenti , il software libero non vincerà mai

Francesco Potortì pot a potorti.it
Gio 26 Apr 2012 13:19:57 CEST


Massimiliano Meschia:
>Quello che voglio dire è che secondo me non convinci in alcun modo, con 
>alcun tipo di argomento, chi non è *già* sensibile al "tema", però 
>quello che proponi è sicuramente utile.
>
>In ambito aziendale la mia esperienza è completamente diversa.
>In azienda, l'efficienza, l'utilità, l'investimento, sono tutti elementi 
>di primaria importanza.
>
>Quando propongo di investire sul lavoro delle persone anziché in sterili 
>licenze d'uso, l'argomento trova terreno fertile.

Mi pare essenzialmente l'argomentazione di Marco Fioretti: tarare il
discorso sull'interlocutore.  Che è un'ovvietà per chi sa parlare o
perlomeno per chi si pone il problema di interessare l'uditorio.

Ovviamente non è facile fare nessuna delle due cose, e quando non si sa
che pesci prendere si torna al discorso standard, che comunque è meglio
che balbettare.  Marco sostiene che nell'intervista a Repubblica il
discorso standard c'entrava poco, ed essenzialmente sono d'accordo.  Per
un pubblico indistinto, il discorso del tostapane è arabo.

Facciamo un esercizio, che potrebbe tornare utile a tutti (sicuramente a
me, perché ripassare gli argomenti di comunicazione non basta mai).
Quali sarebbero state delle buone risposte alle due domande fatte
davanti ad un pubblico indistinto come quello di Repubblica?

1) In che senso un software può incidere sul nostro grado di libertà?

2) Proviamo a fare qualche esempio attinente alla vita quotidiana...

Io provo a fare delle proposte, limitandomi appunto al pubblico
indistinto, quindi eliminando tutte le risposte che presumono un qualche
particolare interesse dell'uditorio, e rimanendo aderente alle domande.

- parlare dei formati: chi ti dà software che funziona al meglio col
  proprio formato proprietario ti costringe a continuare a comprare il
  suo software, o a rimanere nell'illegalità copiandolo senza diritto,
  mentre invece ognuno ha il buon diritto di avere software di buona
  qualità che usa formati standard, liberamente aggiornabile e sicuro

- parlare dell'oscurita: software che non si sa com'è fatto è più prono
  a violazioni della propria riservatezza: posso dare le chiavi di casa
  ad un amico, ma generalmente non le do al primo venditore che passa

- parlare del lock-in della PA: le nostre pubbliche amministrazioni sono
  legate mani e piedi a uno o pochi fornitori e spendono soldi per
  licenze che vanno fuori dall'Italia: sarebbero libere di scegliere fra
  tanti fornitori locali se usassero software libero



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