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Francesco Potortì pot a potorti.it
Mer 1 Ago 2012 11:41:10 CEST


Rispondo in fondo, per mantenere il flusso di informazione dall'alto in
basso.

Flavia Marzano:
>>>>> Decreto approvato questa mattina... ragazzi, sembra incredibile!
>>>>>
>>>>> 10. All'articolo 68 del codice
>>>>> dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo
>>>>> 2005, n. 82, e successive modificazioni, il comma 1 è sostituito dal
>>>>> seguente: «1. Le pubbliche amministrazioni acquisiscono programmi
>>>>> informatici o parti di essi a seguito di una valutazione comparativa
>>>>> di tipo tecnico ed economico tra le seguenti soluzioni disponibili
>>>>> sul mercato:
>>>>> a) software sviluppato per conto della
>>>>> pubblica amministrazione; b) riutilizzo di software o parti di esso
>>>>> sviluppati per conto della pubblica amministrazione; c) software
>>>>> libero o a codice sorgente aperto; d) software combinazione delle
>>>>> precedenti soluzioni. Solo quando la valutazione comparativa di tipo
>>>>> tecnico ed economico dimostri l'impossibilità di accedere a
>>>>> soluzioni open source o già sviluppate all'interno della pubblica
>>>>> amministrazione ad un prezzo inferiore, è consentita l'acquisizione
>>>>> di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a
>>>>> licenza d'uso. La valutazione di cui al presente comma è effettuata
>>>>> secondo le modalità ed i criteri definiti dall'Agenzia per l'Italia
>>>>> digitale, che, a richiesta di soggetti interessati, esprime altresì
>>>>> parere circa il loro rispetto».

Francesco Potortì:
>> Ah, forse ho capito.  Se si vuol comprare software proprietario è
>> necessario effettuare una «valutazione comparativa di tipo tecnico ed
>> economico che dimostri l'impossibilità...».  E siccome fare una
>> valutazione comparativa è costoso, e farne una che dimostri
>> l'impossibilità di qualcosa è vicino all'impossibile, questa norma di
>> fatto scoraggia l'uso di software proprietario.
>> 
>> Nella pratica, se si vuol comprare software proprietario l'azienda che
>> vende le licenze si farà carico di produrre la valutazione comparativa,
>> che verrà valutata dall'Agenzia.  A questo punto, tutto sarà in mano
>> all'Agenzia e alla sua capacità tecnica e volontà politica di analizzare
>> criticamente le valutazioni e respingerle se del caso.  E alla sua
>> capacità economica di resistere ai ricorsi che certamente verranno
>> intentati dalle aziende in caso di respingimento, perlomeno per i grossi
>> contratti.
>> 
>> Ho capito bene?

Paolo Mascellani:
>In primo luogo è sicuramente un passo avanti e ... avanti è meglio che
>indietro; è un passo avanti perché il software OS viene privilegiato
>(anche se c'è la possibilità di aggirare la norma), sia perché r ichiede
>che comunque venga fatta una valutazione comparativa (non solo per
>prendere del software proprietario, se leggo bene) 

Se si vuole prendere software non open source (quindi proprietario) e
che non sia stato già sviluppato all'interno della PA ci vuole
un'analisi comparativa.  Almeno questo leggo.

>che la legge faccia tutto: un po' tocca anche a noi! Se è vero che i
>"proprietari" passeranno le loro valutazioni comparative agli enti ...
>facciamolo anche noi; 

Beh, il venditore ha tutto l'interesse a togliere le castagne dal fuoco
al compratore, quindi se si tratta di un contratto grosso immagino che
si preoccuperanno di fare loro stessi la valutazione comparativa.  Ma
questa è necessaria solo per il software proprietario.  Non è richiesta
una valutazione comparativa per il software libero.



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