[Discussioni] UN PASSO INDIETRO PER IL SOFTWARE LIBERO
Gian Uberto Lauri
saint a eng.it
Mar 12 Feb 2013 05:12:19 CET
On 11/feb/2013, at 22:37, Francesco Potortì <pot a potorti.it> wrote:
> Gian Uberto Lauri:
>> Nel momento in cui si *impone arbitrariamente* di usare il Software
>> Libero in un certo qual modo si viola la libertà 0
>
> No. Di nuovo, non confondiamo i termini. La "libertà 0" è la libertà,
> dato un programma, di usarlo per qualunque scopo (incluso progettare
> guerre nucleari e simili amenità). Non è la libertà di usare qualunque
> programma.
E invece il non-uso è una forma di uso. Sono libero di usare il programma A per fare il lavoro del programma B (prova a negare che sia uno degli scopi possibili).
Questo non vuole dire che il software non libero è una cosa giusta, ma che l'obbligo arbitrario di usarlo è un qualcosa che sminuisce il Software Libero.
Costringere, ad esempio, ad usare Open Office con un ordine non è molto dissimile dal costringere ad usare un WP non libero tramite l'uso di formati proprietari.
> Che poi questa seconda libertà sia desiderabile io lo penso, e in questo
> concordo con te, ma non ha a che fare con la definizione di "software
> libero" e tantomeno con la "libertà 0".
Non sono d'accordo. Per quanto ben formate, le 4 libertà sono espresse in un linguaggio naturale e non formale (quello del Calcolemus di Leibniz) e quindi non univoco.
Salvo che mi sia perso un decreto interpretativo della FSF o di RMS.
> Ma per sostenerla non c'è bisogno di travisare le parole.
Ripeto, il linguaggio naturale è non univoco.
--
Gian
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