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llcfree llcfree a gmail.com
Ven 1 Ago 2014 12:34:23 CEST


On Fri, 2014-08-01 at 11:08 +0200, Sandro Santilli wrote:
> On Thu, Jul 31, 2014 at 10:05:53PM +0200, Gian Uberto Lauri wrote:
> 
> > E non lo dico per sostenere che ci  bene o  giusto, solo per dire
> > che  ingiusto prendersela troppo con chi ha sbagliato, hanno troppe
> > attenuanti dalla loro.
> 
> Immaginavo si sarebbe arrivati a questo punto, e vorrei intervenire
> perche' purtroppo sento questa associazione tra "capire" e "incolpare"
> uscire fuori molto frequentemente.
> 
> Loredana chiede di _analizzare_ il costo dovuto al lock-in.
> Questo mi interessa.
> 
> Nelle sue mail sottolinea anche di non voler pagare quel costo, e quindi
> si auspica anche di trovarne un colpevole perche' se ne assuma il costo.
> Certo questo e' piu' difficile da fare.

Scusate se mi autocito (dal messaggio originale). Ora che sembra che si
sia tornati alla questione che avevo sollevato forse si può andare
avanti. Ho scritto:

A me viene da chiedere se qualcuno abbia mai fatto un'analisi per capire
quanto costerebbe in termini economici e di tempo una migrazione in cui
e' chi ha imposto documenti illeggibili se non infarcendoli con il suo
codice proprietario che paga i costi del danno che ha fatto a tutti noi.
Non essendo messo alla gogna o laudato, ma obbligato a farsi carico
della loro conversione nei formati opportuni e a restituirceli senza
ulteriori costi per noi che li abbiamo gia' pagati. 

Sarebbe anche il modo corretto di recuperare parte del denaro pubblico
gettato via non spendendone altro e darebbe risonanza al vero problema,
in modo che si possa, se non per il passato, almeno per il futuro,
tenerne conto e smetterla.

Ora riparto. 

Specifico che mi riferisco solo alla PA, perché su quella sola ho voce
in capitolo e posso aspettarmi prima o poi un coro, visto che sono come
tutti voi l'utente che paga e ne usa i servizi.

(Ri)proviamo a parlare dell'oggetto in sè: il documento.

Chi ha usato formati proprietari ha a costo zero il "decodificatore" per
leggerli (zero non perché non sia costato svilupparlo, mantenerlo,
sviluppare l'hardware su cui farlo girare etc, zero perché ormai, oggi,
quel costo è ampiamente ammortizzato). 

Fermiamoci al problema dei formati. Avrebbe perfettamente senso che chi
ha il codificatore e il decodificatore, oggi che i formati standard
esistono eccome, lo usi per sputarci fuori documenti in formato standard
e che la PA chieda nei capitolati che non vengano forniti documenti che
standard non sono e che domani non può più leggere se non con costi
elevati. Questo non taglia fuori nessuno, ma impone invece un vincolo
ragionevole per tutti. Il problema è ben lungi dall'essere solo
economico. In una società moderna il singolo esiste e viene gestito ed
organizzato attraverso i simboli che lo rappresentano, siano scritti
sulla carta, siano bit. 

> Non e' facile sapere se all'epoca delle scelte effettuate sarebbe stato
> piu' economico o meno economico far realizzare una soluzione in casa, ma
> certo non possiamo neanche provare a saperlo se non sappiamo calcolare
> questo costo.

Esatto. Se neppure ci si prova, si continua a sprecare energie in
discussioni poco utili ... 

> Non e' facile sapere se la "soluzione in casa" avrebbe sopravvissuto meglio
> o avrebbe avuto meno costi di lock-in. Certo che piu' una tecnologia e'
> "aperta" maggiori sono le probabilita' di trovare persone in grado di
> manutenerla/adattarla/convertirla nel tempo

> Ovviamente il grado di "apertura" ha parecchie sfumature.
> Il codice aperto (copiabile, modificabile, redistribuibile), ad esempio, 
> da solo non determina che questo sia _facile_ da capire e modificare.
> Quel che migliora l'apertura e' l'effettiva condivisione dello strumento,
> soprattutto tra sviluppatori, che lo possano considerare uno dei loro asset
> di produzione con disponibilita' garantita (redistribuibilita').
> 
> Insomma, senza prendersela (troppo ? ancora ?) con chi ha sbagliato,
> cerchiamo di capire l'entita' del danno ?

Perfettamente daccordo. Non consentiamo lo stesso errore, ora che non ci
sono più scuse (non ce ne sono mai state, ma va beh).

Comunque, il modo attuale di risolvere il problema dei formati
proprietari dei documenti è quello di gestire i documenti altrove,
sempre più lontani dagli oggetti (tutti noi) a cui quei documenti si
riferiscono. Ora non ci si accaparra più l'utente facendogli comprare il
proprio SO, ora ci si accaparrano i contenuti.

Anche in questo settore si è in una fase di concentrazione. A livello di
gestione, sembra che la comunità europea vada in quella direzione, con
un passaggo intermedio che "apra" i documenti. Perché chiusi sono
proprio chiusi :)

Loredana






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