[Discussioni] Risparmio: Torino
loredana
llcfree a gmail.com
Mer 13 Ago 2014 17:17:22 CEST
On Wed, 2014-08-13 at 17:02 +0200, saint a eng.it wrote:
> loredana writes:
>
> > Scartando i 486 (ma possono andar bene per i router e i firewall, se non
> > fosse per i consumi):
>
> Non è detto. Il problema principale è che bisogna vedere se ci sono
> schede di rete sufficientemente veloci che vadano nel loro vecchio bus
> e se poi ce la fanno a smaltire il traffico richiesto.
Intendevo a casa, non per la PA. O nella scuola (quella pubblica, che fa
parte della PA), dove mettere le mani sul vecchio hardware farebbe un
gran bene. Per esempio negli istituti tecnici e, perche' no, al
politecnico e universita'.
> > Per la PA ha senso non ragionare con gli stessi criteri di un qualsiasi
> > utente di ubuntu o windows o altro.
> >
> > La PA non ha bisogno di vedere film o dell'ultimo gioco o di avere
> > un'interfaccia grafica sempre all'ultima moda,
>
> No, ma ha bisogno di browser recenti, che le applicazioni client
> server non le fanno più da un decennio almeno. Perché è da
> [... omissis ...] far scrivere ai programmatori e far usare agli
> utenti interfaccie arretrate come quelle di 10 anni fa, visto che
> oltretutto sono anche meno duri i criteri sull'accessibiltà.
Ma chi dice che non abbiano diritto ad un browser decente? Il fatto e'
che il brwoser decente deve poter andare su siti decenti e non su
qualsiasi procheria che tanto esalta tutti. E la PA deve produrre siti
decenti (la citta di Torino per esempio lo fa, e probabilmente molte
altre). Su quei siti io ci arrivo con un browser qualunque, incluso un
browser testuale, a proposito di accessibilita'.
La PA e' diversa dalla persona qualunque, per la sua FUNZIONE. Perche'
non si fa uno sforzo per capire il punto invece di attaccarsi dove non
c'e' nulla da discutere se non discutere all'infinito a vuoto?
> > (qualcuno ha
> > fatto due conti su quanto costa la banda di un cellulare o lo storage
> > nel cloud rispetto al costo di una connessione internet e un bel nas in
> > casa? Integrando nel tempo, ovviamente. Siamo a costi per byte
> > comparabili con hard disk da 20gb del secolo scorso ... ci si guadagna
> > solo lo stare continuamente in rete in balia di tutto e di tutti)
>
> Scusa, ma che c'entra il cellulare con l'eventuale uso del cloud da parte
> delle PA?
C'entra con il costo delle connessioni in rete rispetto alla rete fissa.
Se pensi che non c'entri, forse e' perche' non consideri la scuola parte
della PA e non senti parlare di tablet e smartphone a scuola. O in
ospedale, o ovunque nel 2014 (!!!) ancora non ci sia una rete fissa
decente. E mai ci sara', se passa il concetto idiota (economicamente
parlando) che un luogo fisso come una struttura pubblica abbia bisogno
di essere mobile in tutte le sue funzioni.
> Considera che chi prende lo storage sul cloud (o più prosaicamente in
> outsourcing, non fa figo ma lo si fa da anni prima che si parlasse di
> cloud) si aspetta un servizio che garantisca integrità e disponibilità
> 7/24 dei dati - e questo include ridondanza e backup di sicurezza.
> Arrivare a questa affidabilità include qualcosina in più di una nas
> end user a casa.
>
> C'è qualche P.A. che vuole mettere i dati sul cloud? Hanno verificato
> quanto è legale la cosa? Già solo per le leggi sulla privacy e su chi
> è titolare dei dati è un casino la sola UE...
Ci sta seriamente (?) pensando la comunita' europea, appena ritrovo il
link sul sito ufficiale lo posto. Con passaggio intermedio al software
open per aprire i documenti. Altrimenti come si fa? L'interoperabilita'
che ci hanno fin qui negato, chiudendoci dentro i formati proprietari di
questo o quello, e' indispensabile perche' il cloud funzioni su scala
globale.
Loredana
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