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loredana llcfree a gmail.com
Mar 29 Lug 2014 17:04:01 CEST


On Tue, 2014-07-29 at 11:09 +0200, saint a eng.it wrote:
> loredana writes:
> 
> > A me viene da chiedere se qualcuno abbia mai fatto un'analisi per capire
>  > quanto costerebbe in termini economici e di tempo una migrazione in cui
>  > e' chi ha imposto documenti illeggibili se non infarcendoli con il suo
>  > codice proprietario che paga i costi del danno che ha fatto a tutti noi.
> 
> Puoi spiegare meglio questa frase, magari tenendo conto che certi
> documenti/macro esistono dai tempi di Windows 3.11?

Quale parte non e' chiara?

Il contesto era quello della migrazione da microsoft office a libre
office a Tolosa. Il 90% della migrazione e' andata a buon fine, per il
restante 10% si mantiene microsoft office per impossibilita' di
uscirne. 

Lasciamo per un momento da parte le considerazioni su quel 10% (e,
ovviamente, grazie a tutti per il lavoro fatto a Tolosa).

Torniamo a quel che intendevo dire.

Ogni migrazione ha un costo, che e' quello che viene presentato agli
amministratori che devono decidere se finanziarla o no. 

Questo costo dovrebbe avere delle voci. In particolare, dovrebbe essere
indicato il costo relativo a mantenere le stesse funzionalita' del
sistema precedente. Con formati aperti e standard questo costo sarebbe
basso, l'equivalente di una prima installazione di libreoffice e della
configurazione di sistema, files, database, debug etc. 

Qual e' stato il costo effettivo, per esempio, nel caso di Tolosa? In
particolare, quale porzione del costo della migrazione e' dovuto al
lock-in? Bene, quel costo non va imputato, materialmente o
metaforicamente, alla migrazione stessa. Ne' il problema, ne' il costo
relativo ci sarebbero stati se si fosse operato sin dall'inizio nel modo
corretto. Indi, il costo va imputato, possibilmente materialmente ma, se
no, certo in modo chiaro e netto, a chi il problema l'ha causato,
inventandolo dal nulla, visto che esiste da sempre un modo di evitare il
lock-in, qualsiasi sistema si usi, compreso quelli proprietari.

Puo' non essere chiaro a tutti, soprattutto a chi non ha a che fare con
codice e dati, come "evitare" il lock-in. Ma si puo' spiegare, se era
questa la domanda. 

Sto parlando di una specifica voce di costo, ce ne sono altre. Occorre
tenerle separate, se si vuole ragionare in modo economicamente sensato.
E sto parlando di aspetti puramente tecnici.

Se poi si vuol considerare l'aspetto "politico" della questione, allora
basta ricordare che se parliamo di software acquistato dalla PA, io, e
tutti voi, l'abbiamo pagato, lo stiamo pagando e lo pagheremo. Ho
diritto di chiedere conto di come sono stati spesi e, soprattutto, come
si intenda spendere i miei soldi. Almeno quello. In realta', ho diritto
a molto di piu'. Ho diritto di usufruire al meglio dell'efficienza nella
gestione che le conoscenze e il livello tecnico attuale consentono. Non
voglio, per esempio, che persone competenti debbano passare tutto il
loro tempo a pulire i files scritti apposta per non farsi decifrare. Se
e' inevitabile per il passato, non deve esserlo per il futuro. Voglio
che le persone siano retribuite per darmi il meglio che posso avere
nella gestione dell'aspetto pubblico della mia vita e, guarda caso, ho
anche un'idea abnastanza precisa di come possa essere fatto, almeno in
alcuni settori specifici.

Loredana







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