[Discussioni] Risparmio
saint a eng.it
saint a eng.it
Gio 31 Lug 2014 11:36:00 CEST
loredana writes:
> On Thu, 2014-07-31 at 10:32 +0200, saint a eng.it wrote:
>
>
> > > Ora, io nono so esattamente a cosa ci si riferisce. So per certo che non
> > > esiste singola funzione che non si possa riprogrammare, ammesso di
> > > sapere cosa la funzione debba fare, quale sia l'input e quale sia
> > > l'output.
> >
> > Vera solo nel mondo della lavagna, a livello teorico.
> >
> > Il port o la traduzione automatica sono cose che all'atto pratico
> > possono risultare dannatamente difficoltosi o impossibili.
>
> Io ho scritto da qualche parte "automatica"? Non ripeto perche' annoio,
> avviso solo che hi vuole puo' rileggere.
Parrebbe che questi progetti non ti abbiano mai vista partecipe,
nemmeno in fase di studio di fattibilità. Queste migrazioni si fanno
quando agli umani di lavoro ne rimane poco...
> > > Va bene, era solo un suggerimeto per una possibile riflessione. Chi paga
> > > il lock-in? Chi lo ha causato, o pantalone?
> >
> > Non credo che la caccia ai responsabili dei costi sia la soluzione
> > giusta del problema. La soluzione giusta del problema è trovare una
> > buona risposta alla domanda "come evitiamo futuri lock-in?".
>
> Per esempio:
> 1) ammettendo che esiste e che e' un problema enorme
Necessario ma non risolve il problema. Dire "ho la scarpa slacciata"
non mi fa il nodo alle stringhe. Certo, se non so che la scarpa è
slacciata non so che devo riannodare le stringhe.
> 2) che non a livello del singolo, ma a livello di grandi corporazioni e'
> chiaramente voluto
Non risolve il problema, ne individua una parte sicuramente molto
importante. Ma la soluzione sono ad esempio le procedure da seguire
in fase di acquisizione o sviluppo di nuovi strumenti informatici.
> 3) che ci sono tutti gli strumenti per evitarlo.
Non basta. Quali strumenti e come. Occorre definire delle procedure,
ovvero governare l'uso di questi strumenti e non lasciare le cose
all'iniziativa dei volonterosi e l'inerzia degli indolenti.
> 4) che gli interessi del comune cittadino sono altri
Non risolve il problema. L'interesse del cittadino è il nobile ideale
che dovrebbe guidare (mi piacerebbe poter scrivere guida) la gestione
delle P.A.
I nobili ideali permettono di discernere tra soluzioni buone e
soluzioni non buone, ma le soluzioni sono cose concrete o per lo meno
ben definite che prevedono interventi e procedure concrete per
affrontare il problema e risolverlo.
Un intervento può essere un corso di aggiornamento di alcuni
dipendenti affinché imparino a scrivere le macro con i nuovi
strumenti, le procedure possono ad esempio prescrivere le linee guida
per come creare le macro per evitare almeno i problemi di cui si
conosce l'esistenza.
> Il lock-in di cui parlo e scrivo io non e' lo stesso di cui parli e
> scrivi tu.
Il problema del lock in è quello in cui rimani vincolato ad una scelta
anche se onerosa e svantaggiosa perché i costi del cambiamento
diventano non sostenibili (i.e. una P.A. che perde l'accesso alla
documentazione pregressa o se la trova non più utilizzabile in modo
economico). Non mi pare ne esistano altri.
Tolone ha migrato a OO perché ha trovato gli strumenti che gli
permettono di ricuperare almeno il 90% dei documenti esistenti: se
madame Quisait contatta la P.A. per una pratica pregressa nel 90% dei
casi il lavoro potrà continuare con OO o perché OO è diventato
bravissimo a leggere il 90% documenti di Microsoft Bureaucracy usati o
perché a costi ragionevoli è stato sviluppato un meccanismo di
bonifica dei documenti (cambio formato e risistemazione della
formattazione).
Perdersi la pratica della signora Quisait o doversi ancora affidare a
faldoni (per non usare Microsoft Foffice) non sono soluzioni.
--
/\ ___ Ubuntu: ancient
/___/\_|_|\_|__|___Gian Uberto Lauri_____ African word
//--\| | \| | Integralista GNUslamico meaning "I can
\/ coltivatore diretto di software not install
già sistemista a tempo (altrui) perso... Debian"
Warning: gnome-config-daemon considered more dangerous than GOTO
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