[Discussioni] anagrafe
studio.lanzalotta a tiscali.it
studio.lanzalotta a tiscali.it
Lun 4 Maggio 2015 09:51:27 CEST
non sono affatto d'accordo nel ritenermi soddisfatto di conoscere
quali MIEI dati ALTRI posseggano!
Voglio la proprietà dei miei dati,
quindi il diritto di
* conoscere dove si trovano
* poterli
modificare
* poterli cancellare
* poter rifiutare di fornire ad
altri i mei dati.
Senza questi requisiti minimi sono solo un SUDDITO.
Il 03.05.2015 15:39 llcfree ha scritto:
> On Sat, 2015-05-02 at
23:05 +0200, studio.lanzalotta a tiscali.it [1]wrote:
>
>> ottima
soluzione mi pare, ma utopistica. Spiegare alla plebe analfabeta di
ritorno, milioni di persone, i concetti di IDENTITÀ e di DIGITALE è un
compito al di là dell'umano. Però volevo far notare che dentro, la PA, e
fuori, i fornitori, non sono affatto in conflitto di interessi, anzi.
Quindi le resistenze al cambiamento saranno invalicabili. I sudditi come
al solito non avranno voce in capitolo sulle scelte che li riguardano in
prima persona, la PROPRIA IDENTITÀ!!!
>
> Forse ritenere le persone
plebi senza speranza è parte del problema?
>
> Tutto quel che è
necessario sappiano è che saranno un "numero", che quel
> numero le
identificherà univocamente, e a quel numero verrà "attaccata"
> ogni
informazione che le riguarda, in maniera sempre documentabile.
>
>
Devono solo chiedere che sia sempre possibile, per chiunque di loro,
>
ottenere tutta l'informazione che è in mano ad altri e che li riguarda
>
come singoli (come "stakeholders", cioè come portatori di un diritto,
>
definito per legge), che quell'informazione venga fornita sia in un
>
formato immodificabile accessibile a tutti (pdf-1a?) sia in formato
>
UTF-8 e che sia rigorosamente documentata in modo che ne possano
capire
> e verificare il significato, le modifiche, la possano usare per
i propri
> fini di archiviazione personale, etc. A costo nullo o,
meglio, al costo
> di saperlo fare.
>
> Non è utopia perché in realtà
parte della PA lo sta già facendo, le
> banche lo fanno da una vita. Una
burocrazia digitale, che sia
> completamente trasparente per il
cittadino, è certamente tecnicamente
> fattibile, anzi, in parte è già
fatta. Il passaggio è doloroso ma
> obbligatorio, se si vuole arrivare
alla semplificazione.
>
> Man mano che si digitalizza, i nodi vengono
al pettine. L'unico vero
> rischio che io ci vedo è che la gente si
tagli fuori da sé da questo
> processo e non pretenda, di conseguenza,
di avere nelle proprie mani i
> propri dati e il controllo su di essi.
>
> In altre parole, il vero pericolo è l'appropriazione dei dati
digitali e
> delle modalità di accesso ai dati da parte di terzi e
BASTA, siano essi
> lo stato, la PA, le banche, i criminali etc. Questo
pericolo (non tutti
> i pericoli) svanisce se i miei dati li ho
anch'io.
>
> Loredana
>
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