[Discussioni] free softwrae foundation: 6 progetti
Elena ``of Valhalla''
valhalla-l a trueelena.org
Gio 19 Gen 2017 13:43:47 CET
Ciao
rispondo in una mail sola anche ad un paio delle mail successive
On 2017-01-18 at 10:41:41 +0100, loredana wrote:
> La free software foundation ha rivisto e pubblicato la lista di
> progetti ad altra priorita`:
da sempre condivido in linea generale quell'elenco di priorità, ma ho un
po' di perplessità su quanto la FSF stia effettivamente mettendo in
pratica perché vengano effettivamente soddisfatte.
Per fortuna, c'è comunque gente che ci sta lavorando
> 1) sistema operativo libero per telefoni
Su questo punto c'è tanto da fare, ma il grosso problema non è il
sistema, sono i telefoni stessi.
Di sistemi potenziali ce n'è più di uno, ma riuscire a cambiare sistema
operativo su un telefono è un operazione troppo complessa (e neanche
sempre possibile).
C'è qualche progetto hardware interessante, ma tutti molto costosi, come
il neo900_ (e pyra_, che non è un telefono, ma ha tutto quello che serve
come dispositivo sempre-online). Non risolvono il problema dell'assenza
di firmware proprietario, ma il software è installabile dall'utente (e
di default libero) e la parte proprietaria GSM è fisicamente isolata dal
resto del sistema.
.. _neo900: http://neo900.org/
.. _pyra: https://pyra-handheld.com/boards/pages/pyra/
Riguardo al software, trovo invece interessante questo appello:
http://social.gl-como.it/display/b15ec4e0bd580134f40a2a0000053625
per aiutare `Debian Mobile`_, ovvero le iniziative per avere Debian
funzionante su cellulari, sia dal punto di vista hardware che da quello
delle applicazioni necessarie.
.. _`Debian Mobile`: https://wiki.debian.org/Mobile
> 2) decentralizzazione, federazione, e servizi personali liberi, come
> sostituto a saas (software as a service ospitato in un cloud al di
> fuori di ogni controllo da parte dell'individuo)
Qui dipende molto da che SaaS si vuole sostituire, ma c'è un discreto
elenco sulle pagine del progetto FreedomBox:
https://wiki.debian.org/FreedomBox/Features
https://wiki.debian.org/FreedomBox/LeavingTheCloud
> 3) progettazione di free drivers, firmware e hardware [...]
di questo parlo di più oltre
> 4) free video e conversazioni in real time
Da questo punto di vista consiglio l'`RTC QuickStart Guide`_, con
l'aggiunta un po' spammosa del mio howto_ dell'altro giorno su come
configurare prosody per avere un server XMPP moderno.
Sempre riguardo a xmpp e alla conversazione audiovideo, invece, come
progetto interessante c'è jitsi-meet_
.. _`RTC QuickStart Guide`: http://rtcquickstart.org/
.. _howto: http://www.trueelena.org/computers/howto/modern_xmpp_server.html
.. _jitsi-meet: https://jitsi.org/Projects/JitsiMeet
> 5) incoraggiare persone che non hanno in genere voce in capitolo a
> contribuire (per esempio, non spedire solo messaggi in inglese ad una
> lista italiana)
uhm, onestamente mi pare la presenza di comunità del software libero in
italia sia tale per cui gli ostacoli di lingua siano un problema
significativo alla partecipazione, confrontati coi problemi spesso
bloccanti incontrati dalle minoranze a cui si riferisce quel punto.
Nel senso, tra perdersi un messaggio ogni tanto (ma potersi comunque
esprimere nella propria lingua e leggere la maggior parte delle
conversazioni) e non poter proprio partecipare mi pare ci siano degli
ordini di grandezza di differenza.
> 6) internazionalizzazione del free software (un modo di fare e non
> solo proclamare quanto deciso al punto 5)
e su questo, mi pare che il FLOSS sia messo discretamente bene, alla
fine. Un po' meno sul punto precedente (che in questa traduzione manca),
ovvero l'accessibilità sul quale ci sono grandi sforzi da fare.
> 7) sicurezza per il software libero e uso del software libero per la sicurezza
su questo nulla da dire
> 8) aiuto per le distribuzioni interamente basate sul free software
su questo invece è meglio che io non dica nulla :)
> 9) adozione del free software da parte dei governi
Quest'ultimo secondo me è molto importante non tanto per il software
libero, che può proseguire tranquillamente senza il supporto dei
governi, ma per i governi, che invece senza software libero hanno delle
serie carenze di democraticità
On 2017-01-18 at 12:09:52 +0100, Giovanni Biscuolo wrote:
> * loredana [2017-01-18 10:41:41 +0100]:
> > 3) progettazione di free drivers, firmware e hardware
> per quanto mi riguarda io **vi giuro** che il problema numero zero è
> esattamente quello indicato sopra col numero tre: tutto il resto verrebbe
> giù a valanga di conseguenza [1]
Non so, da un lato questo è un problema al quale sono particolarmente
"affezionata" e anche a me piacerebbe vederlo risolto a fondo, ma alla
fin fine per i problemi pratici che un utente può incontrare il fatto
che il computer sia libero fino al processore è meno rilevante rispetto al
fatto che i programmi coi quali effettivamente lui interagisce lo siano.
È vero che non compro computer recenti di fascia alta (e che non cerco
di fare dual boot con windows, che di solito è una fonte di problemi),
ma coi computer un po' datati o di fascia bassa coi quali ho a che fare
di solito mi pare che siano anni che si riesce ad installare una
distribuzione qualsiasi (nel mio caso, una Debian a caso :) ) e trovarsi
che almeno il 90% del computer funziona senza doverci fare nulla.
Ci sono le schede wifi, per le quali c'è da trovare il pacchetto giusto
dei firmware in non-free, ed è una sofferenza farlo per motivi morali,
ma dal punto di vista pratico son 5 minuti, e comunque gli attacchi alla
libertà dell'utente che possono arrivare da un firmware proprietario
caricato dal kernel (contrapposto a salvato sull'hardware) sono tutti
teorici.
Molto più grossi sono i problemi nel mondo mobile, dove molti dei driver
sono anche disponibili (e se non lo sono, li si può richiedere al
produttore, grazie all'uso di linux come kernel e della GPL), ma sono
per una versione spesso obsoleta di un kernel forkato (quello di
Android) e praticamente inusabili con qualunque altro sistema.
Per non parlare dei driver per video accelerato, che sono in condizioni
pietose come erano su PC svariati anni fa.
> è da 15 anni che uso GNU/Linux su tutte le macchine che ho avuto e da questo
> punto di vista la stuazione è addirittura peggiorata [2]... e io mi sono
> davvero rotto le scatole di aspettare Godot... oltre che aver sviluppato un
> *meritato* odio viscerale per i produttori di hardware :-)
in realtà è peggiorata anche perché avendo superato il primo scoglio
(veder funzionare il computer, con l'interfaccia grafica che parte senza
doverci spendere una notte, l'audio che funziona out-of-the-box e
quant'altro) abbiamo *giustamente* alzato un po' i criteri che vogliamo
raggiungere.
> [2] se volete approfondire e avete la pazienza leggetevi le FAQ di
> libreboot.org https://libreboot.org/faq/, in particolare
> https://libreboot.org/faq/#intel e https://libreboot.org/faq/#amd... ebbene
> sì, io vorrei una macchina dove anche il BIOS è free software ;-)
Concordo pienamente con il requisito: per ora per le mie esigenze sta
andando benissimo un X200 liberato, ma non è una soluzione sul lungo
termine.
C'è stata la Talos Secure Workstation, citata in un altro messaggio, che
però ha fallito il crowdfunding anche perché a quel prezzo (3700 dollari
per una *motherboard*, a cui si deve aggiungere una CPU che è comunque
proprietaria e che ha prezzi anche loro misurati in migliaia di dollari
— per la *sola* CPU) non è tanto una soluzione proponibile quanto un
giocattolo per ricconi.
Io ho più fiducia nel mondo RISC-V, che però al momento è ancora acerbo;
per ora al livello "zitto e prendi i miei soldi" ci sono solo due
crowdfunding per dei microcontrollori — per i quali personalmente ho
pleggiato più che altro¹ per dare supporto all'idea che sì, c'è interesse
per un processore totalmente libero.
https://www.crowdsupply.com/sifive/hifive1
https://www.crowdsupply.com/onchip/open-v
¹ non che mi faccia schifo una scheda a microcontrollore in più (o due)
per casa, uno uso prima o poi glielo trovo, però se non avesse il bonus
della libertà non le avrei prese.
On 2017-01-18 at 20:26:11 +0100, loredana wrote:
> Loredana:
> Si rimedia facilmente: come requisito minimo si deve richiedere la
> pubblicazione delle specifiche tecniche chiave, quelle necessarie per
> scrivere free drivers per il loro hardware.
>
> Resta incomprensibile per i non tecnici, ma almeno qualcuno si
> incuriosisce senza essere bloccato ancora prima di partire. E
> spiegarlo a chi e` curioso e` facile.
il problema è: requisito minimo da parte di chi?
I privati possono anche richiederlo, ma la risposta è "se vuoi è così,
se non vuoi attaccati" perché individualmente (o anche in gruppi di
acquisto) rispetto al mercato di massa non hanno nessuna voce in
capitolo.
Temo che anche una pubblica amministrazione normale non sia abbastanza
potente per ottenere una cosa del genere da un prodotto di massa, e nel
caso la cosa avrebbe un costo significativamente maggiore che li
esporrebbe a critiche anche in parte condivisibili di spreco di soldi
pubblici.
Potrebbe funzionare qualcosa a livello legislativo, ma solo se riguarda
una fetta davvero *consistente* di mercato, quindi di sicuro non
basterebbe l'Italia da sola, ma almeno l'EU (o gli USA, che però vedo
ancora meno propensi a fare richieste del genere).
> Qui c'e` il progetto sponsorizzato dalla fsf (che e` stato finanziato)
>
> https://www.crowdsupply.com/eoma68/micro-desktop
una pignoleria, a quanto mi risulta quel progetto è stato pubblicizzato
dalla FSF, ma non sponsorizzato (ovvero, l'FSF non ha cacciato soldi —
il che in questo caso è IMHO giustificatissimo, visto che si parla di
produrre un oggetto fisico che può essere venduto, ed è giusto
finanziarlo con le vendite).
--
Elena ``of Valhalla''
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