[Dizionario] Licenza libera progetto Melzi

Andrea Sivieri andrea.sivieri a sempreverdi.net
Dom 10 Ott 2004 22:41:07 CEST


Ciao Valentina!

Alle 16:17, domenica 10 ottobre 2004, Valentina Parisi ha scritto:
> Ecco la vostra beaneamata rompipalle con una nuova questione. :) 

Benamata si, perchè solo con un po' di critiche costruttive
come le tue si potrà dare una base più forte al progetto!  :-)

> Ho letto la licenza per il "Progetto Melzi Libero".
> "La redistribuzione e l'uso delle risorse rilasciate dal "Progetto Melzi 
> Libero" sono consentiti a patto che le seguenti condizioni vengano 
> rispettate... ". 
> 
> E' indubbio che il dizionario Melzi sia una risorsa rilasciata dal "Progetto 
> Melzi Libero": ma è altrettanto indubbio che il dizionario Melzi sia 
> patrimonio dell'umanità. Le licenze libere non si possono applicare ad opere 
> patrimonio dell'umanità, perché anche le licenze libere sono espressione del 
> copyright e sono destinate all'estinzione negli stessi modi e tempi del full 
> copyright. Ridistribuire il Melzi con licenza libera significherebbe 
> pretendere di far risorgere il copyright in capo all'opera. :) 

Ero cosciente di questo e implicitamente intendevo che quanto
scritto si riferisse a tutto quello che andava al di là del testo
puro e semplice del Melzi. Ma dovevo dirlo esplicitamente!

In effetti dovremo allegare al testo del Melzi qualcosa di molto
più semplice e corto che dice che il testo è patrimonio dell'umanità
e basta, ah ecco, magari mettiamo una nota che lo abbiano
trascritto noi, a memoria storica.  :-)

Poi, quando ci saranno lavori derivati nostri, come la versione 
XML o una versione con voci aggiunte da noi, potremo invece
specificare una licenza libera per quanto riguarda le parti 
contribuite da noi e ripetere ovviamente che in sè tutto il testo 
preso dal Melzi è patrimonio dell'umanità.

La cosa più corretta sarà di certo tenere ben distinta
una trascrizione del Melzi pura (che verrà data anche
al progetto Gutenberg, LiberLiber, ecc.) da altri lavori
derivati in cui ci sono nostri contributi rilevanti.

> In questo  "tranello" è caduta anche Liber Liber, che come saprete adotta una licenza 
> Creative Commons per tutta la sua biblioteca telematica ad accesso gratuito. 
> ICommons Italy ha segnalato il fatto a Marco Calvo che ha prontamente 
> modificato le condizioni con cui la licenza veniva presentata al pubblico. 
> Si è quindi specificato che soltanto la grafica, l'impaginazione ecc. sono 
> soggette a licenza libera e non anche le opere distribuite.

Sono andato a guardare: e' vero che ora è stata migliorata la spiegazione sulle licenze!  :-)

http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/index.htm

Avevo notato qualche anno fa che affermavano delle cose
inestatte, ma non avevo avuto la pazienza di farlo notare...

> Credo che lo stesso discorso valga per il vostro progetto.

Si, certo, quando un testo diventa di tutti, allora è di tutti e basta!  :-)

Adesso siamo ancora nella fase di prove generali.
Per certo prima di partire a fare una grande pubblicità 
del progetto sistemeremo per bene queste cose.
Grazie per le tue osservazioni!


Valentina, volevo chiederti un piccolo aiuto per immaginare 
degli incentivi per fare decollare l'iniziativa, anche qui rispettando
fedelmente la legge.

Appare chiaro che se chiediamo ad 8000 persone di trascrivere una
pagina del Melzi, alla fine le pagine trascritte sarebbero circa 10-20.

Se invece abbinassimo l'estrazione di alcuni premi (ad esempio
un telefono cellulare ultima moda, una macchina fotografica digitale, ecc.)
alla trascrizione delle pagine, secondo me molte persone si metterebbero
veramente a trascrivere almeno una o due pagine... e si finirebbe 
in poco tempo.  :-)

Però probabilmente non ci piacerebbe entrare nella fattispecie
dei concorsi a premio commerciali, per evitare gli oneri connessi...

( Ho provato a leggere un po' la normativa:
http://216.239.59.104/search?q=cache:www.assoprom.it/dl1242002.rtf )

Pensavo inizialmente che mettendo in palio dei premi,
un po' come sta facendo ora LiberLiber, non ci fossero problemi
visto che il fine del concorso non è incentivare la vendita di qualcosa:
http://www.liberliber.it/iniziativespeciali/2004/convegno/gioco/regolamento.htm
http://www.liberliber.it/iniziativespeciali/2004/convegno/gioco/premi.htm

Ma poi con il motore di ricerca ho trovato la risoluzione che segue
(non so la fonte) in cui pare che, quando ci sono sponsor,
si configura un fine pubblicitario indiretto che porta ugualmente
il concorso nella fattispecie di quelli regolati dalla legge con notaio ecc.  :-(
http://www.lombardol.it/Cirrismin/00000156.ris.html

Però supponiamo che i premi cadesso dal cielo, ovvero
che non ci fossero sponsor, si riuscirebbe allora a fare 
un concorso a premi avente fini puramente culturali 
(più trascrivi più puoi vincere) non soggetto alla disciplina 
dei concorsi a premi? Questo forse è possibile a giudicare
dalla conclusione della risoluzione precedente...

Si potrebbe pubblicizzare un tale concorso su internet e 
sul territorio stampando qualche decina di migliaia di volantini 
da distribuire ad esempio davanti a scuole, università, ecc.?


L'infrastruttura tecnologica per sostenere dall'inizio alla fine
la trascrizione è già abbastanza pronta, se riusciremo a trovare
anche delle vie efficaci di promozione, allora il gioco è fatto!  :-)

Ciao, Andrea

PS:

>[...] Sul ritocco dei contenuti, quindi, opererei con cautela. ;)

Se noi cerchiamo di fare un buon dizionario aggiungendo 
voci nostre a quelle del Melzi, indicando esplicitamente
quali sono nostre e quali del Melzi, dovremmo essere 
abbastanza al riparo da pericoli, giusto?

L'opera derivata potrebbe poi avere un nome diverso, 
in modo da sottolineare che non vogliamo farla
passare come il Melzi originale...



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