[Egov] procedura farraginosa

gilgi gilberto.gini at fastwebnet.it
Sat Mar 19 16:44:27 UTC 2005


Roberto Resoli ha scritto:

>Fino ad ora per la 241/90 (immagino si tratti del rilascio al cittadino di
>una copia), si trattava di una copia conforme, in cui al posto delle firma
>autografa compariva un "f.to pinco pallino".
>
>Con il documento digitale il concetto di originale unico perde di significato,
>perchè ogni copia del file firmato è un originale.
>
>Quindi direi che la cosa migliore è consegnare il .p7m , la cui autenticità è sempre
>verificabile.
>  
>
Ok, ma secondo me se consegnamo il .p7m il cittadino
come minimo prova ad aprirlo con Word ;-)
Il problema, per tornare ad essere seri, è che bisognerebbe
consegnare una copia conforme con una sorta di autentica
in un formato aperto, in modo tale che mario rossi non ha
la necessità di avere uno specifico programma per aprirlo

>La mia opinione al riguardo è abbastanza radicale: i formati proprietari
>non dovrebbero mai essere firmati.
>Il perchè è presto detto: con l'atto di firmare si associa indissolubilmente
> la propria identità ad un file sul cui contenuto non si può esercitare il completo
>controllo. 
>Per usare un'analogia, è come se si accettasse di firmare un documento
>scritto in una lingua non solo sconosciuta, ma la cui grammatica è nota
>solo ad un traduttore che si rifiuta di divulgarla.
>
>La legge dice che il sw di firma deve "presentare il documento senza ambiguità".
>E' possibile questo per un formato proprietario? Per la cronaca, un documento word 
>contiene anche le revisioni precedenti dello stesso, i nomi delle persone che lo hanno
>elaborato, i percorsi file e i nomi dei pc su cui questo è stato elaborato. 
>Si può dire che queste informazioni siano presentate in maniera non ambigua,
>quando si firma il file?
>Lascio ai lettori la risposta.
>  
>
Perfettamente d'accordo

Grazie per le altre info

a presto

Gilberto Gini



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