[Formati] Che cos'è un formato?
Roberto Galoppini
formati@softwarelibero.it
Mon, 12 Jan 2004 11:21:54 +0100
In merito la bozza [1] chiarisce <<Per formato dati si intende lo schema
organizzativo delle informazioni utilizzato per la memorizzazione su
file o la trasmissione su rete telematica di dati digitali>>, laddove in
[2] si legge: <<La modalità con cui i dati vengono rappresentati
elettronicamente in modo che i programmi possano elaborarli>> e ancora
<<Il formato specifica la corrispondenza fra la rappresentazione binaria
e i dati rappresentati>>.
E' evidente che per gli addetti queste spiegazioni possano essere più
che sufficenti, ma entrambe non chiariscono il rapporto tra informazione
e sua rappresentazione, lasciando intendere che il dato (digitale) e
l'informazione siano sostanzialmente la stessa cosa.
Ciò che non viene esplicitato è che, come occorre decodificare un testo
in una lingua antica per comprenderlo, anche un documento in un formato
digitale deve essere decodificato per poter essere fruito (qualunque sia
il tipo di documento e la sua modalità di fruizione).
In [3] vengono distinti tre livelli di un "messaggio", così definiti:
- "messaggio quadro", è il messaggio stesso, ed è implicitamente
trasmesso dall'aspetto globale esteriore del "portatore di
informazione". Comprenderlo significa riconoscere la necessità di un
meccanismo di decodificazione;
- "messaggio esterno", è l'informazione portata implicitamente dalla
configurazione dei simboli e delle strutture del messaggio, che ci dice
come decodificare il messaggio interno. Capirlo significa saper come
costruire un adeguato meccanismo di decodificazione del messaggio interno;
- "messaggio interno", è quello più familiare, è il messaggio che
l'emittente ha voluto trasmetterci.
Nel nostro ambito il messaggio quadro può essere rappresentato da un
floppy su la cui etichetta è scritto un nome di un file, il messaggio
esterno può essere rappresentato dalle informazioni che è possibile
ottenere attraverso tecniche di reverse-engineering studiando documenti
espressi in un determinato formato digitale, mentre il messaggio interno
può essere rappresentato dalle sensazioni indotte dalla riproduzione di
una melodia.
Ora, il "meccanismo" attraverso il quale è possibile estrarre il
messaggio interno, il "rivelatore di informazione", può essere un
computer su cui è installato un determinato programma come un qualunque
altro dispositivo, ma ciò che interessa è che l'informazione implicita
contenuta nel messaggio esterno sia resa esplicita (specifiche del
formato espresse in linguaggio naturale e/o tramite grammatiche
generative o formalismi equipollenti) e che non vi siano vincoli di
sorta all'utilizzo di tali informazioni. Il messaggio interno, una volta
garantita la disponibilità delle informazioni necessarie alla
costruzione di un rivelatore di informazione, potrà essere liberamente
fruito e compreso (di questa comprensione per sua natura soggettiva ed
individuale non ha senso fare approfondimenti in questo contesto).
Per l'utente infatti ciò che è importante è che dal dato digitale,
espresso in un determinato formato, sia possibile estrarre
l'informazione in esso presente, rivelarla, appunto.
Infine, eventuali accorgimenti tecnici adottati per determinare le
tipologie d'uso consentite e/o secretare parte o tutta l'informazione,
ovvero atti a renderla disponibile unicamente ai destinatari nelle forme
deliberatamente stabilite dall'emittente dell'informazione, sono
coerenti con quanto accade nella trasmissione di messaggi anche non
digitali, e specifiche di formato che consentano tali operazioni non
sono da considerare come ostacoli alla libera circolazione
dell'informazione.
Rob Galop
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[1] formati_dati_libero.tex
[2] "Indagine conoscitiva sul software a codice sorgente aperto nella
Pubblicazione Amministrazione – Rapporto della Commissione"
[3] "Godel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante" (Douglas R.
Hofstadter, ed.: gli Adelphi)