[P.A.]Re: [Discussioni]Cara commissione Meo...

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Ven 27 Giu 2003 14:17:02 CEST


Il messaggio che Antonino manda su discussioni, e che allego sotto, è un
esempio di quel che intendo quando dico che dovremmo fare delle pagine
web che descrivono casi concreti nella PA che guadagnerebbero
evidentemente dall'uso di software libero.  Per esempio, una pagina
intitolata: uso di licenze libere nella PA che comincia più o meno così:

Nella PA sono numerosi i casi di softare che , benché di proprietà della
PA stessa, non è distribuito con una licenza libera.  Benché a prima
vista questo sia di poca importanza, le conseguenze  sono in taluni casi
eclatanti.  Ecco alcuni esempi commentati.  Per ognuno di essi,
l'istanza di libertà insita nella licenza libera potra naturalemnte a
una maggiore libertà per tutti ed a una migliore efficienza del sistema.

Poi una sezione per il caso del software sogei dell'anagrafe tributaria,
una per il modello Unico eccetera, ogni volta con descrizione della
situazione attuale, conseguenze non volute negative, conseguenze
positive che deriverebbero dall'uso di licenza libera.

>
>On Thu, 26 Jun 2003 17:11:39 +0200
>"Alfonso Fuggetta" <Alfonso.Fuggetta a polimi.it> wrote:
>
>> La PA non compra al supermercato. Deve fare un capitolato e una gara. Se nel capitolato scrivo che voglio una soluzione custom (per esempio per l'anagrafe tributaria), indico che compro servizi di sviluppo e la soluzione corrispondente (il sorgente). Lo scrivo prima ancora di sapere chi partecipa. E, come continuo a ripetere, in questi casi l'AIPA si assicura che la proprietà del codice sia della PA appaltante, come è straovvio che sia.
>
>e dopo essersene assicurata cosa fa?
>Ho notato che lei cita spesso l'anagrafe tributaria, bene, visto
>che io ne faccio parte, pur in periferia, e, si sa, le decisioni
>in questi casi si prendono a RM, mi permetta di rivolgerle qualche
>domanda.
>Il software custom realizzato (o fatto realizzare) da Sogei per
>conto del Ministero dell'Economia e/o delle Agenzie Fiscali,
>dovrebbe essere di proprieta' della PA appaltante che puo',
>come ha scritto lei, farne quello che vuole.
>Per quanto ne so' il codice finisce nei cassetti e nei nastri
>e nessuno, o pochi sono autorizzati e/o capaci a mettevi mano.
>Eppure basterebbe pubblicarlo sulla intranet.
>Su 20.000 dipendenti che vi si connettono qualche centinaio sono
>sicuramente in grado di studiare quel codice e trovarvi errori
>o solamente procedure che potrebbero essere migliorate.
>Ha idea di quanti "errori del Fisco" e "cartelle pazze" si
>eviterebbero?
>
>Ogni anno, in questo periodo, viene realizzato il programma
>per la compilazione e la trasmissione del modello Unico.
>E' sicuramente un grande passo avanti e un vanto dell'Italia
>in Europa, ma, anche qui con poco si potrebbe fare molto di 
>piu'.
>Il programma realizzato in Java, *stranamente* funziona solo
>per Windows e Macintosh.
>E, anche in questo caso, la pubblicazione del codice seppur
>limitata ai dipendenti del Ministero e dell'Agenzia delle
>Entrate, nel sito intranet porterebbe alla realizzazione di 
>un sorgente piu' pulito, senza le chiamate alle librerie 
>proprietarie del S.O. e quindi realmente portabile su altri
>sistemi operativi.
>E se si pubblicassero i sorgenti su internet?
>
>Sono convinto che nel giro di una settimana ne verrebbe fuori
>una versione per GNU/Linux.
>E non credo di dire eresie affermando che nella altre
>Amministrazioni la situazione e' simile se non peggiore.
>Forse servirebbe un po' di formazione/informazione ai
>dirigenti pubblici su questi temi?
>
>Oppure si e' ancora convinti che la sicurezza si ottiene
>blindando i sorgenti? Convinzione ancora molto in auge
>negli uffici ministeriali.
>Ho notato pure che spesso lei parla dell'uso del CICS nelle
>amministrazioni pubbliche.
>E' vero che fino a 5/6 anni fa il 99% del software girava
>su questa infrastruttura, ma negl'ultimi tempi questa
>percentuale e' andata via via scendendo.
>Oggi non e' raro vedere, anche nella Pubblica Amministrazione
>prodotti software che fanno uso del Web come interfaccia
>grafica, molte procedure, che prima richiedevano SNA (con
>tutto cio' che ne consegue) adesso vanno tranquillamente
>sotto TCP/IP.
>Il software custom per antonomasia quello scritto in Cobol, 
>sta scomparendo, sostituito spesso da prodotti piu' leggeri 
>piu' riusabili, piu' facilmente e liberamente compilabili, 
>in poche parole piu' alla portata di tante persone.
>Se prima un programmatore non poteva certo avere a casa
>un S390 e smanettarvi sopra, oggi si mette il sorgente c,
>java, perl, php in un pen drive e fuori dall'ufficio lo
>integra e modifica come vuole.
>Per questo credo non si debba fare troppo affidamento ai
>quei dati e quelle percentuali, perche' rispecchiano un
>modo di usare l'informatica molto diverso da quello attuale.
>
>Grazie
>
>
>-- 
>antonino
>---------------
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>jabber://aiacono@amessage.de
>_______________________________________________
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