[P.A.]Conferma
Antonio Russo
antonio.russo a uni.de
Sab 28 Giu 2003 00:07:42 CEST
Ciao Francesco, come richiesto mi sono traslocato :-)
Il ven, 2003-06-27 alle 19:02, Francesco Potorti` ha scritto:
> La PA acquisisce il copyright, e ci può fare cosa vuole. Cioè, se
> vuole, può distribuire con la licenza o le licenze che le aggradano.
Il
> punto è che il software a uso interno non è distribuito, e quello a
uso
> esterno non è distribuito con licenza libera.
Ok ci siamo, ma bisogna fare delle distinzioni altrimenti non ne veniamo
fuori.
Adesso riporto un caso concreto cosi vediamo se la cosa è più chiara:
La Formazione Professionale di Bolzano sta sviluppando un software
custom per la gestione delle risorse interne (aule, docenti, soldi,
ecc). Questo software verrà rilasciato sotto licenza GPL. Il titolare di
questa licenza è la ripartizione 21 della Provincia Autonoma di Bolzano
quindi una persona giuridica, perciò il potere di fatto di distribuire
il codice lo possiede l'attuale direttore della ripartizione.
Conoscendo al tipo non credo che lo distribuisca, non per una questione
filosofica ma per una questione strategico-politica che non sto qui a
spiegarvi perche troppo lunga.
Il tipo se ne va in pensione tra un anno e ne arriverà un altro che
potrà decidere:
a) di buttare via il software e farsi sviluppare un altro.
b) di continuare a utilizzare il software ma non considerarlo strategico
c) di fare ulteriori sviluppi sul software poichè considerato
strategico.
d) di lasciare tutto cosi com'è
Nella ipotesi a è molto probabile che si qualcuno glielo chiede questo
qua lo distribuisca poichè quel software non interessa piu.
Nella ipotesi b è molto probabile che si qualcuno glielo chiede questo
qua lo distribuisca poiché quel software non viene più considerato
strategico.
Nella ipotesi c il tipo potrebbe distribuire la versione vecchia e
tenersi la nuova versione considerata strategica.
Nella ipotesi d non cambierebbenulla rispetto al presente, ma prima o
poi anche questo qui se ne andrà in pensione.
Soltanto con una legge che obblighi alle PA a sviluppare il software
sotto la GPL avremmo un 75 % di possibilità in più rispetto ad oggi.
Ma la cosa non finisce qui, siccome nella PA rigge il concetto che un
software sviluppato da un qualsiasi ufficio può essere richiesto da un
altro qualsiasi ufficio a titolo gratuito, se domani il direttore di
un'altra Formazione Professionale chiedesse questo software e decidesse
di distribuirlo la cosa sarebbe assolutamente possibile e legale.
Quello che fa un software libero non è la distribuzione o meno del
sorgente (la libertà numero 2 dice proprio quello, libertà di
distribuirlo e non obbligo di distribuirlo).
Quello che fa si che un software sia libero non è altro che la sua
licenza, il problema della distribuzione secondo me non è competenza
nostra, caso mai sarà un dibattito che dovranno affrontare all'interno
della PA: come utilizzare le 4 libertà che il software libero gli
garantisce.
E' per questo che non capisco come si possa dire che una licenza non
cambia nulla, cambia e come in qualsiasi contesto.
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