[Diritto] Bozza della proposta di legge sul software libero

Simone Piccardi piccardi@firenze.linux.it
11 Dec 2001 11:53:50 +0100


On Mon, 2001-12-10 at 18:15, Stefano Maffulli wrote:
> On Saturday 08 December 2001 23:25, Neuromante wrote:
> > Ho finalmente preparato la bozza di proposta di legge
> > sul software libero. 
> 
> Non entro nel merito della proposta di legge, ma una domanda mi sorge 
> spontanea:
> un'altra legge? Serve davvero? Siamo il paese con migliaia di leggi, tutto 
> regolamentato, controllato, pesato, stabilito su un qualche pezzo di carta. E 
> poi nei locali pubblici si continua a fumare, la cintura non se la mette 
> nessuno, il casco e` un optional da roma a enna, al cellulare si risponde 
> mentre si guida....
Mah, mi stai citando leggi che ci sono in ogni paese civile, compresa
nella liberalissima america (forse quella del casco no, perlomeno non in
tutti gli stati), per cui, anche se condivido (magari da un'ottica
diversa) l'avversione per iperregolamentazione che finisce per non
regolamentare nulla, non mi pare che hai scelto gli esempi piu`
appropriati (la legge sul bollino e quelle sulla stampa sarebbero state
molto piu` adatte). 

E comuqnue nei casi che citavi (come in molti altri) il problema non e`
la legge in se, ma nel fatto che non viene applicata (ti assicuro che
negli stati uniti se ti azzardi a girare senza cinture o fumi nei locali
pubblici non laciano correre per niente), e ritengo molto riduttivo (e 
giustificatorio) spiegare questo solo in termini di eccesso legislativo.

> 
> E poi, al di la` delle trasgressioni piu` o meno tollerate, molto piu` 
> seriamente: siamo sicuri che una proposta cosi` scritta sia utile al software 
> libero? Non si rischia di passare per i piagnucoloni che vorrebbero essere 
> alla pari del software proprietario ma non sanno, non sono capaci e chiedono 
> leggi "liberticide"?
Ma qui non e` questione  di regolamentare l'uso del software da parte di
tutti, ma quello nella pubblica amministrazione. E dato che io non sono
per nulla liberista francamente resto dell'opinione che l'uso dei soldi
della collettivita` da parte delle strutture pubbliche debba essere
regolamentato. 

E francamente non ci vedo proprio nulla di liberticida nel chiedere che
si usino formati liberi (che secondo e` la cosa fondamentale), e che si
dia preferenza al software libero, che mette tutti sullo stesso piano, e
che non appartiene a nessuno. 
> 
> Capisco la necessita` di avere leggi che non ci impediscano di svolgere il 
> nostro lavoro (impedire l'approvazione dei brevetti software, modificare la 
> legge sulla SIAE), ma non approvo affatto il contrario. Ovvero mi 
> infastidisce che si proponga una legge che protegge un solo gruppo 
> industriale (quello del software libero contrapposto ai produttori di 
> software proprietario). Lo trovo esattamente illiberale come il reciproco.
Gruppo industriale del sofware libero?

Non mi pare ci sia un gruppo industriale dietro il software libero. Dove
lo vedi? Ci sara` gente e ditte che ci lavorano con (come ce ne sono che
lavorano con il software propietario), ma non si puo` certo dire che il
software libero e` proprieta` di un gruppo industriale o di qualche
privato e che usare quello favorisce qualcuno in particolare.

Io vedo tutto questo piuttosto come la naturale estensione del concetto
di favorire la diffusione di un bene pubblico, che resta a disposizione
di tutti ed il cui miglioramento avvantaggia tutti, rispetto a quello di
usare un mezzo privato la cui diffusione avvantaggia uno solo, con in
piu` la caratteristica, che dovrebbe essere apprezzata anche in un
ottica rigidamente liberista, che in questo modo tutti partono sullo
stesso piano e non ci sono posizioni privilegiate (chi le ha sara`
danneggiato, ma anche i liberisti piu` sfegatati riconoscono la
necessita` di una forma di regolamentazione per evitare i monopoli).

Ciao
Simone
-- 
Cio' che contraddistingue l'uomo e' la capacita' di farsi domande,
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