[Diritto] Re: [Discussioni] Software libero sviluppato da dipendenti delle PA

Giovanni Biscuolo diritto@softwarelibero.it
24 Apr 2002 11:00:44 +0200


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Il mar, 2002-04-23 alle 13:02, Marco Pietrobono ha scritto:
> Il mar, 2002-04-23 alle 12:25, Luca Didon=E8 ha scritto:
> > On 23 Apr 2002 at 6:03, Sebastiano Midolo wrote:
> > > E poi, sono io che rilascio il codice sotto GPL, o in realta' lo
> > > puo' fare solo la mia amministrazione, per esempio con una
> > > dichiarazione scritta?
> >=20
> > L'autore sei tu, ma tutto dipende da come vi siete messi=20
> > d'accordo...nero su bianco magari. Poi se il sw =E8 GPL, e lo =E8=20
> > legittimamente in base a questi accordi scritti, allora =E8 GPL e basta=
=20
> > immagino.
>=20
>   a dire il vero, mi sembra di ricordare che per la legge italiana (o
> per una sentenza passata in giudicato dalla corte di cassazione) il
> software sviluppato da un programmatore =E8 e resta di propriet=E0 dello
> stesso anche se sviluppato per conto di terzi o della societ=E0 che lo ha
> assunto.

Art. 12-bis della legge 633/41 come successivamente modificata:
-----------------------------------------------
Salvo patto contrario, qualora un programma per elaboratore sia creato
dal lavoratore dipendente nell'asecuzione della sue mansioni o su
istruzioni impartite dal suo datore di lavoro, questi =E9 titolare dei
diritti di utilizzazione economica del programma creato.
-----------------------------------------------

Articolo veramente sui generis, che difficilmente si pu=F3 capire se non
pensando tutto il male possibile.
In realt=E1 si tratta di una estensione - fuori luogo - alle societ=E1
privare dei diritti della PA sulle opere create per proprio nome e
conto, "limitata" al diritto di sfruttamento economico dell'opera.
In pratica un diritto di prelazione sulle opere dell'ingegno.
Questo =E9 uno degli articoli che hanno cominciato la deriva della legge
sul diritto d'autore.

Sarei interessato ad avere i riferimenti alla sentenza della corte di
cassazione, se possibile. :-)
=20
>   Negli USA esistono in alcuni stati (mi viene in mente particolarmente
> il Texas, dove ricordo almeno un caso di un programmatore interdetto dal
> tribunale a causa di ci=F2) ove tutto ci=F2 che un impiegato pensa e prod=
uce
> =E8 automaticamente propriet=E0 del datore di lavoro.

Nel caso del software, anche in italia pare sia cos=ED (anche se non si
parla di "propriet=E1" ma di "titolarit=E1 del diritto d'autore").

>   In Italia questo non =E8 possibile, e tale caso va negoziato
> esplicitamente nero su bianco al momento della stipula del contratto di
> assunzione. Se non =E8 presente nel contratto di assunzione una tale
> clausola, ci=F2 che viene prodotto anche nelle ore di lavoro dal
> programmatore =E8 in realt=E0 di sua propriet=E0 esclusiva

In realt=E1 =E9 il contrario: ve esistere un patto scritto per cui il dator=
e
di lavoro "restituisce" la titolarit=E1 dei diritti sul software al
dipendente.

> Infatti, i contratti di programmatore, tanto come consulente
> esterno quanto come dipendente, generalmente prevedono esplicitamente
> tale attribuzione di propriet=E0.

(Titolarit=E1 dei diritti di sfruttamento economico dell'opera, non
propriet=E1 ;-) )

Per i consulenti =E9 necessario un atto scritto per il trasferimento dei
diritti di sfruttamento economico dell'opera, per i dipendenti no. E
questo =E9 ingiusto.

>   ovviamente IANAL, per cui consiglio comunque di sentire un avvocato
> che tratti con il copyright e che conosca le ultime leggi in materia di
> software.

Giusto, ma cerca anche il sostegno filosofico e pratico del dirigente
della PA ;-)

Ciao.

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Comment: Per informazioni si veda http://www.gnupg.org

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