[Diritto] Software libero sviluppato da dipendenti delle PA

Pierluigi Perri diritto@softwarelibero.it
Wed, 24 Apr 2002 11:27:44 +0200


> >> Art. 12-bis della legge 633/41 come successivamente modificata:
> >> -----------------------------------------------
> >> Salvo patto contrario, qualora un programma per elaboratore sia creato
> >> dal lavoratore dipendente nell'asecuzione della sue mansioni o su
> >> istruzioni impartite dal suo datore di lavoro, questi =E9 titolare dei
> >> diritti di utilizzazione economica del programma creato.
> >> -----------------------------------------------
> >>
> >> Articolo veramente sui generis, che difficilmente si pu=F3 capire se=
 non
> >> pensando tutto il male possibile.
>
> > Tra l'altro un po' equivoco. "questi" si riferisce al lavoratore=20
> dipendente o
> > al datore di lavoro? :-P IMHO non e' chiarissimo!!!

Bh=E8..."questi" =E8 ovviamente riferito al datore di lavoro :-)
La ratio della legge =E8 in s=E8 semplicissima. Si vuole evitare che un=20
soggetto dipendente, sfruttando le apparecchiature o il know how del daotre=
=20
di lavoro, o sottraendo magari tempo alle sue ore lavorative (del=20
dipendente), crei un software dal quale ricavi un guadagno. Sarebbe un=20
ingiustificato arricchimento.
Lo sviluppatore potr=E0 tranquillamente realizzarsi il suo software ma non=
=20
deve assolutamente essere riconducibile n=E8 al suo orario lavorativo n=E8=
 ai=20
mezzi del datore di lavoro.
Se no =E8 come un muratore che, lavorando in un cantiere, parallelamente=20
porta via sacchi di cemento, mattoni e una betoniera per costruirsi la=20
propria casa.
Sicuramente =E8 liberissimo di farlo, ma non utilizzando i mezzi del daotre=
=20
di lavoro ed extra orario lavorativo, visto che poi in quella casa andr=E0=
 ad=20
abitarci lui :)
Spero di essermi spiegato.
Ciao a tutti

Pierluigi