[Diritto] Ascolta la tua sete.
Simo Sorce
diritto@softwarelibero.it
05 Aug 2002 10:09:17 +0200
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On Sun, 2002-08-04 at 19:46, Elena of Valhalla wrote:
> questa situazione e' quella che si presenterebbe con i brevetti, allo
> stato attuale la situazione del software e' ben diversa: chi produce un
> programma non ha per legge il monopolio su tutti i programmi di quel tipo=
,
> ma solo diritti sul suo programma e sul codice effettivamente scritto da
> lui. Eventuali situazioni di monopolio possono capitare o perche' un
> particolare tipo di programma ha un mercato talmente ristretto che non
> vale la pena di avere piu' prodotto per lo stesso scopo, oppure perche'
> qualcuno ha usato pratiche al limite del legale per spingere la vendita
> del proprio prodotto contro quelli della concorrenza.
Si, il problemma dei brevetti =E8 un altro discorso.
Io parlavo del piccolo monopolio concesso dal diritto d'autore, non di
un monopolio di mercato (anche se i programmi proprietari spesso
riescono a trasformarlo in monopolio di mercato).
Anche se pu=F2 suonare strano anche il diritto d'autore crea un monopolio
(controllo di uno solo) per il programma in questione, ovviamente non
per il tipo di programma.
> Se ci fosse davvero la condizione di monopolio per legge di cui parli
> programmi come OpenOffice, Koffice, eccetera sarebbero illegali, in quant=
o
> svolgono (quasi) le stesse funzioni di MS Office (che a sua volta sarebbe
> illegale perche' svolge funzioni simili a quelle di programmi
> precedenti)
Infatti parlavo di tutt'altro tipo di monopolio, ma forse =E8 troppo
facile confondere l'uso dei due termini, ne utilizzer=F2 uno differente in
futuro, per il diritto d'autore.
> > > Mentre nessuno venderebbe comunque supporto per applicazioni "vecchie=
"
> > > de facto, che abbiano due anni o quindici.
> > Questo non lo sai, e anzi il modello del software libero sta dimostrand=
o
> > che se c'=E8 mercato ci sono aziende disposte a dare supporto anche su
> > applicazioni che non hanno scritto loro, quindi credo che la tua
> > affermazione sia semplicemente sbagliata.
>=20
> ci sono aziende che vendono supporto per software non scritto da loro, ma
> non aziende che vendono supporto per software _vecchio_
> Per la definizione usata di "vecchio" qualsiasi programma che abbia ancor=
a
> mercato non e' vecchio, anche se ha 20 anni e non credo proprio che
> esistano aziende che forniscano supporto per software non piu' usato da
> nessuno, anche se questo ha solo un paio di anni.
Se non c'=E8 supporto ripeto allora che non ha senso che si debba pagare
per avere un'anticaglia che non costa nulla copiare.
> > In ogni caso se non c'=E8 supporto ancora a maggior ragione pretendere =
il
> > pagamento di un dazio per nulla non mi sembra una buona cosa.
>=20
> non si paga un dazio "per nulla", si paga quello che e' giusto (beh, a
> volte piu' di quanto sia giusto, ma questo e' un altro discorso) per
> permettere a delle persone di continuare a scrivere programmi invece di
> dover coltivare e/o allevare direttamente cio' che devono mangiare per
> vivere, il che e' cio' su cui si fonda tutto il terziario, che mi risulta
> abbia un ruolo abbastanza importante nella nostra economia...
Mi sembra il vecchio trito e ritrito urlo di disperazione di software
house e case di produzione cinematografiche ...
il programmatore ha gi=E0 mangiato e non prende una lira in pi=F9 di quelle
che ha preso quando ha scritto il programma, o credi che il
programmatore scriva gratis e poi aspetti che dopo venti (20) anni
qualcuno gli paghi lo stipendio? Quei programmatori hanno gi=E0 da tempo
ricevuto lo stipendio e fatto altri 100 progetti, e non vedono pi=F9 una
lira derivante da quel programma da quando hanno smesso di supportarlo.
SE ci fosse il supporto invece il programmatore probabilmente
lavorerebbe ancora saltuariamente sul programma per correggere bachi e
quant'altro, e quindi starebbe meglio.
Cerchiamo di non farci commuovere dal racconto della piccola
fiammiferaia di turno.
L'unico motivo per cui si vuole mantenere un controllo su programmi
vecchi =E8 solo per moterli mandare legalmente fuori mercato impedendo
che, anche se perfettamente funzionanti, possano essere acquistati o
manutenuti da chi lo voglia fare, il tutto per alimentare le pingui
casse di qualche grossa casa che si =E8 votata completamente al mercato
consumistico e non vuole offrire supporto, perch=E8 i margini di guadagno
sono probabilmente inferiori e ci vuole qualit=E0 vera per poterli fare
col supporto.
Come gi=E0 detto aziende specializzate in un certo settore, n on muoiono
certo di fame perch=E8 =E8 sempre necessario il supporto, la customizzazion=
e
e l'aggiornamento in questo campo.
> si puo' obiettare che chiunque non produca cibo, vestiti, case o strument=
i
> per procurarsi quanto di cui sopra non abbia diritto ad essere pagato, ma
> mi sembra una posizione abbastanza estrema.
Difatti nessuno dice questo, mi sembra altrettanto estremo per=F2 che
tramite leggi create ad hoc si possa permettere ad una persona di
lavorare un anno e poi vivere alle spalle degli altri, che magari
zappano la terra tutti i giorni, per una vita intera!
> non si paga nessuno per il permesso di usare un coltello, ma si paga il
> coltello stesso, sia per i materiali e il lavoro che per gli studi fatti
> per migliorarlo.
ESATTAMENTE!
Ovvero si paga il supporto e l'aggiornamento e non si vieta di copiarsi
il coltello fabbricandoselo da soli se si =E8 capaci/costa poco farlo.
Simo.
--=20
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