[Diritto] Ascolta la tua sete.
Marco RHPS
diritto@softwarelibero.it
Sat, 03 Aug 2002 13:36:51 +0200
On Sun, 4 Aug 2002 19:46:32 +0200 (CEST), Elena of Valhalla
<evalhalla@interfree.it> wrote:
>non si paga un dazio "per nulla", si paga quello che e' giusto (beh, a
>volte piu' di quanto sia giusto, ma questo e' un altro discorso)
No, anche questo e' il discorso. Se il software obsoleto e'
eccessivamente costoso nessuno lo potra' riutilizzare. E allora renderlo
disponibile e' inutile.
>per
>permettere a delle persone di continuare a scrivere programmi invece di
>dover coltivare e/o allevare direttamente cio' che devono mangiare per
>vivere, il che e' cio' su cui si fonda tutto il terziario, che mi risulta
>abbia un ruolo abbastanza importante nella nostra economia...
Nessun vuol dire che tutto il software debba essere subito gratuito ma
che, cessato lo sfruttamento commerciale, il software sia comunque
reperibile gratuitamente per evitarne la scomparsa. Per i libri puo'
succedere e le biblioteche pubbliche possono servire allo scopo. Per il
software non c'e' nulla del genere e gia' oggi, cessato il supporto
della casa madre, c'e' del software che non e' piu' reperibile.
>> Anche il coltello, ancora oggi è un0nvenzione utile, dovremmo pagare
>> qualcuno per il permesso di usarlo e farne copie?
>
>non si paga nessuno per il permesso di usare un coltello, ma si paga il
>coltello stesso, sia per i materiali e il lavoro che per gli studi fatti
>per migliorarlo.
Si', ma se tu ti vuoi costruire un coltello per uso personale, anche se
copi il design, il progetto e i materiali di un prodotto commerciale
nessuno ti dice nulla.