[Diritto] Ascolta la tua sete.

Marco Ermini diritto@softwarelibero.it
Fri, 26 Jul 2002 23:45:31 +0000


On 26 Jul 2002 20:43:50 +0200, Simo Sorce <simo.sorce@xsec.it> wrote:

> On Fri, 2002-07-26 at 17:03, Marco Ermini wrote:
> > Quindi, lavoro ce n'e' sempre di continuo, perche' anche il software piu'
> > consolidato ha bisogno di aggiornare le proprie interfacce col resto del
> > mondo, tanto per fare un esempio.
> 
> allora non vedo quali problemi ci siano a rilasciarlo al cliente con
> licenza GPL, anzi in realtà io credo che dovrebbe essere il cliente a
> imporlo per tutelarsi.

Faccio un paio di premesse: primo, che sia meglio se il software e' libero,
siamo d'accordo (sai com'e', giusto per capirci ;-)

Secondo: come fai notare giustamente tu, al cliente (come alla stragrande
maggioranza dei clienti) in questo caso non interessa una cippa se il software
e' GPL o meno. In effetti io ho inserito del codice GPL (la parte fatta da me)
nella fornitura, ma questo non interessa ne' al committente, ne' al cliente. A
tutti loro interessa che le specifiche funzionali siano implementate, i test
"testino", e che il codice sorgente non sia fornito a chi non compra il
software. Per il resto, il committente fornisce magari anche i sorgenti (a
volte) al cliente, ma al cliente interessa poco, questi sorgenti installati
sull'hardware fornito sono solo utili a chi fa manutenzione per ricompilare
l'applicazione in caso di correzione di bugs.



> > > Se invece fannoa continui aggiornamenti o assistenza, non
> > > moriranno certo di fame, al massimo alzeranno un po' le loro tariffe
> > > sull'assistenza ma senza poter strozzare i propri clienti visto che
> > > finalmente si potrà ristabilire un sano mercato concorrenziale.
> > 
> > In certi campi la concorrenza non e' molta, e non la si crea certo con
> > puerili prese di posizione o con discussioni sul pelo nell'uovo sui 3 o i
> > 5 anni, quando l'uovo manco esiste :-)
> 
> Questa non l'ho capita (come del resto il 70% di quello che scrivi credo
> :)

Voglio dire: la discussione se mettere per legge un termine di 3 o 5 anni
sulla "pubblicazione" del software qui non e' nemmeno in discussione, perche'
non lo faranno semplicemente mai :-)




> > Per farti capire, ho lavorato ad un progetto dove e' stato "riesumato"
> > codice che aveva quasi 10 anni, perche' il prodotto concorrente, piu'
> > nuovo e scritto per Windows, funzionava peggio di quello piu' vecchio...
> > in fondo, il vecchio codice era su Unix, usava tecniche di programmazione
> > orribili ed obsolete(tipo demoni che occupano mega e mega di risorse che
> > forkano se' stessi ad ogni nuova connessione, perche' non esistevano i
> > thread...) ma tutto sommato funziona, e' scalabile e controllabile da
> > terminal server grafici, ed ha un valore enorme inserito in una fornitura
> > complessiva di svariati miliardi.
> 
> E questo sarebbe pro o contro il software libero?
> 
> A me sembra solo pro, perchè evidentemente tu hai avuto accesso al
> codice, in questo caso immagino perchè di proprietà della azienda e
> quindi semplicemente non distribuito; in questi casi quindi non ha senso
> parlare di licenze, ma nel caso che non avessero avuto il codice vecchio
> che avresti riesumato? niente!

Non e' ne' pro ne' contro. Il codice era comunque "in uso" in altre industrie,
per cui, riesumato o meno, era comunque protetto da "segreto" industriale.




> > Sono, insomma, campi in cui la piccola impresa di free software ben
> > difficilmente ha la possibilita' di entrare, perche' si tratta di lavorare
> > con budget enormi e non sempre vinci la commessa; inoltre, il codice del
> > progetto ha un tale valore che se metti la legge dei 5 anni in Italia,
> > spostano l'azienda in Messico...
> 
> Secondo me stai sbarellando di brutto.
> Prima dici che il software ha bisogno di continui aggiornamenti,

Io sto sbarellando? :-)

Ho detto l'esatto contrario: che il codice, nonostante abbia oltre 10 anni,
funziona benissimo. Gli "aggiornamenti" ho precisato che sono implementazioni
di nuove funzionalita', utili per renderlo piu' appetibile ai clienti (come
infatti e' utile una interfaccia con altri sistemi come ODBC).


> quindi
> immagino che la vendita per copia semplicemente non abbia senso e che la
> revenue è di fatto assicurata comunque,

Come ho gia' detto, non si vende solo il software ma il sistema completo. La
vendita altroche' se ha senso, esattamente come lo avrebbe anche se fosse GPL:
tu paghi un software che e' stato testato per quasi 10 anni, e questo, ben
lungi dal renderlo obsoleto, lo rende affidabile.

(altra argomentazione aggiuntiva contro la sciocchezza del voler rendere per
forza public domain un software con piu' di 5 anni... a parte il semplice
fatto che di per se' non verra' mai accolta una proposta del genere)


> quindi terreno più che fertile
> per Software Libero, che ripeto dovrebbe essere richiesto dal
> committente.

Ma si vuole infilarla davvero ovunque, questa GPL, anche quando - raro caso
eh!!! - non serve proprio a nulla, eh? ;-)

Questo e' il classico caso, al contrario, dove il fatto che il software sia
"libero" e' assolutamente inutile: 1) non si tratta di un mercato
concorrenziale di facile accesso; 2) il software di per se' non ha senso se
non e' accoppiato ai sistemi hardware ed al know-how di chi ci lavora da anni,
e, soprattutto, last but not least, 3) al cliente della licenza non gliene
frega nulla, perche' se il software fosse GPL non ne avrebbe alcun vantaggio.
Al cliente interessa che il software abbia le caratteristiche richieste,
superi i test concordati e che sia disponibile assistenza on site (e, punto 4,
quando sei su una piattaforma in Congo o in mezzo ad un deserto non te ne
frega un cazzo delle licenze, vuoi solo finire il tuo lavoro il prima
possibile...)



> Poi mi porti un esempio che non mi sembra abbia niente a
> che fare con la licenza.

Infatti non volevo parlare della licenza, ma del fatto che sia giusto che
tutti i software diventino pubblici dopo 5 anni. Per me semplicemente *non e'
giusto*.



> Infine mi dici che se il (c) durasse solo 5
> anni andrebbero in messico, come se il software fosse la parte
> principale di quelle aziende, nenache lo rivendessero ... mah.

Guarda che lo vendono, il software. E' lo stesso software che hanno venduto
per dieci anni, e che controlla i gasdotti di mezzo mondo (mezzo? ho visto le
cartine di quasi tutto... compreso l'Afghanistan!) e lo fanno pagare anche
caro. L'hardware su cui gira varia di volta in volta, nel mio caso e' stato
Alpha, ma e' stato usato anche RISC IBM o Motorola, dipende.



> Software Libero non vuol dire mica che lo mettono disponibile per il
> downolad a qualunque concorrente!

Beh, quello non credo :-) anche se da quanto ho capito c'e' un solo
concorrente, e' Australiano, e' ormai parte dello stesso gruppo industriale,
ed il suo software per Windows fa schifo...


> Se ho frainteso qualcosa non me ne prendo alcuna responsabilità per noti
> motivi, eventualmente aspetto migliori spiegazioni :)

E' un po' difficile essere chiari quando non si possono fornire troppi
dettagli. Il concetto e' che ci sono campi in cui il software ha molto, molto
valore nonostante (anzi, magari grazie al fatto!) che abbia piu' di 5 anni.
Voi avete solo parlato di obsolescenza, argomento correttissimo ed in generale
e' vero che dopo 5 anni un software e' "vecchio", ma vi siete completamente
scordati dell'affidabilita', e che "vecchio" non significa affatto "fuori
mercato", anzi. Dovreste tenere conto di entrambe le cose. Per me non e'
giusto ne' corretto commercialmente obbligare a rendere pubblico un software
che ha piu' di 5 anni. Questo e' tutto quello che volevo dire.


ciao

-- 
Marco Ermini
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