[Diritto] Articolo sul copyright
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Thu, 6 Nov 2003 10:23:45 +0100
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> Non sono d'accordo per la tua licenza del lavoro che non contempla da
possibilità di lavori derivati.
Non posso che essere d'accordo. Purtroppo nella fretta ho sbagliato il copia
e incolla della licenza (l'ho copiata da una vecchia intervista). Invio la
versione corretta.
Grazie per avermi fatto notare l'errore.
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Verso un nuovo diritto d=92autore
Articolo di Lorenzo De Tomasi
Chi si occupa di comunicazione si avvale, spesso pi=F9 frequentemente di =
quanto crede, di quello strumento di tutela che =E8 il=20
diritto d=92autore.
Da qualche anno a questa parte le nuove tecnologie, facilitando la =
realizzazione di copie e la diffusione della conoscenza,=20
hanno generato una vera e propria rivoluzione che ha messo in =
discussione dei principi che credevamo solidi. Sono venuti=20
alla luce i limiti e le debolezze di questo strumento. Gli obiettivi di =
profitto economico si stanno scontrando con nuove=20
finalit=E0 etiche e sociali. =C8 nostro dovere e interesse essere a =
conoscenza delle conseguenze e dei rischi che possono derivare=20
dall=92imposizione di diritti di propriet=E0 sulle nostre opere.
Nel frattempo all=92orizzonte sono comparse o si stanno delineando nuove =
proposte e soluzioni alternative e complementari=20
(non antagoniste) al copyright. =C8 anche nostro dovere e interesse =
informarci su queste nuove realt=E0, sperimentarle e=20
studiarne gli effetti, contribuire a diffonderle
Sulla durata del diritto d=92autore
Diritto d=92autore e Pubblico dominio
Oggi, quando una persona realizza un=92opera dell=92ingegno =97 come un =
testo, una musica, un=92immagine o un software =97=20
questa =E8 immediatamente e automaticamente di sua propriet=E0.=20
Il copyright o diritto d=92autore viene automaticamente imposto =
sull=92opera e attribuisce esclusivamente all=92autore il diritto di=20
riprodurla, distribuirla e modificarla.
Nella maggior parte dei casi non occorre alcuno sforzo, come recarsi da =
un notaio: basta avere le prove per dimostrare in=20
futuro che l=92opera sia originale, di essere stati i primi a =
realizzarla. Normalmente queste prove consistono nella data di=20
pubblicazione dell=92opera.
Il diritto d=92autore ha una durata limitata nel tempo (attualmente dura =
fino a 70 anni dopo la morte dell=92autore per le=20
opere individuali e fino a 95 anni dopo la morte dell=92ultimo autore =
che ha contribuito a realizzare l=92opera per le opere=20
corporative). Allo scadere del copyright l=92opera diviene di pubblico =
dominio, ovvero viene privata del diritto d=92autore, e a=20
questo punto chiunque =E8 libero di citarla, riprodurla, distribuirla e =
modificarla, senza limitazioni, anche se per fini=20
commerciali.=20
Un autore pu=F2 anche scegliere di liberare anticipatamente una propria =
opera donandola al pubblico dominio.
Il diritto d=92autore come incentivo al progresso
To promote the progress of science and useful arts, by securing for =
limited times to authors and inventors the exclusive right=20
to their respective writings and discoveries.
Constitution of United States of America, Article I, section 8, =
Philadelphia, May 14, 1787 =20
Promuovere il progresso della scienza e delle arti utili assicurando =
agli autori e agli inventori per un tempo limitato il diritto=20
esclusivo sui loro rispettivi scritti e scoperte.
Questa frase scritta nell=92articolo 1 della Costituzione degli Stati =
Uniti d=92America nel lontano 1787, dovrebbe essere il punto=20
di partenza per qualsiasi legge americana sul copyright.
Gli stessi principi dovrebbero muovere la legislazione europea e le =
altre leggi che nel mondo si sono ispirate a quella degli=20
Stati Uniti.
Appare chiaro che l=92obiettivo del copyright era e dovrebbe ancora =
essere il beneficio sociale. Il diritto d=92autore e il=20
brevetto, stimolando gli autori alla produzione di opere attraverso un =
beneficio economico, dovrebbero funzionare come=20
incentivi al progresso. Se tramite i diritti di sfruttamento economico =
delle loro opere e idee per un periodo di tempo limitato=20
gli autori e gli inventori possono guadagnarsi da vivere pi=F9 =
facilmente, possiamo sperare che realizzino pi=F9 opere a=20
beneficio di tutti.
L=92estensione della durata del copyright
Walt Disney, nel lontano 1937, trasse liberamente da una favola di =
pubblico dominio scritta dai fratelli Grimm il suo primo=20
lungometraggio Biancaneve e i Sette Nani, poi divenuto un successo =
mondiale.
Lo stesso Disney e, dopo la sua morte, la sua azienda, divenuta la =
principale multinazionale del divertimento, ha continuato=20
fino ai giorni nostri a trarre liberamente da favole, fiabe, racconti e =
romanzi di pubblico dominio i suoi successi (e i relativi=20
cospicui guadagni).
Negli anni =9190 la Walt Disney Corporation ha iniziato a tremare =
rendendosi conto che, in base alle leggi sul copyright=20
vigenti all=92epoca, si stava avvicinando rapidamente il momento in cui =
i primi filmati di Mickey Mouse, il mitico Topolino=20
delle nostre letture infantili, sarebbero divenuti di pubblico dominio.
Chiunque avrebbe potuto guadagnare grazie ai personaggi inventati da =
Walt Disney come lui e i suoi eredi avevano=20
guadagnato e continuano a guadagnare grazie alle storie scritte dai =
fratelli Grimm; chiunque avrebbe potuto produrre=20
fumetti, cartoni animati, gadget, libri utilizzando il topo pi=F9 famoso =
del mondo senza dovere un solo centesimo di euro alla=20
Walt Disney Corporation.
=C8 innegabile che la Disney avesse gi=E0 tratto cospicui guadagni da =
Topolino e tutta la sua allegra brigata: cinquant=92anni di=20
diritto d=92autore avevano gi=E0 fin troppo egregiamente svolto il loro =
dovere dichiarato nella Costituzione, stimolando con pi=F9=20
che cospicui guadagni lo stesso autore e un=92infinit=E0 di suoi eredi, =
collaboratori e impiegati.
Eppure verso la fine del decennio, la Disney, felicemente associata con =
altre multinazionali dell=92intrattenimento tra cui=20
Time Warner, Sony, Riaa e Dreamworks, ha investito pi=F9 di 6 milioni di =
dollari in campagne congressuali finalizzate=20
all=92ottenimento di un=92estensione della durata del copyright.
Nel 1998 il Congresso Americano ha deciso di estendere il copyright di =
ulteriori 20 anni. Con questa undicesima estensione=20
consecutiva nell=92arco di 40 anni oggi il copyright =E8 valido fino a =
70 anni dopo la morte dell=92autore.
Sembra ovvio che la Disney voglia che il copyright su Topolino non scada =
mai e molto probabilmente si batter=E0 con tutte le=20
sue forze perch=E9 ogni vent=92anni la durata del copyright venga estesa =
di altri vent=92anni, cos=EC non scadr=E0 mai nessun diritto=20
d=92autore.
E sar=E0 sempre meno sola nella sua crociata, poich=E9 con il passare =
degli anni il rischio di perdere i propri diritti di=20
sfruttamento economico su materiale che ha un successo costante nel =
tempo =97 come testi, personaggi, film, musiche, ecc.=20
=97 sar=E0 sempre pi=F9 sentito anche da altri detentori di questi =
diritti, spesso multinazionali che come la Disney hanno il potere=20
di far sentire il proprio fiato sul collo del governo.
La crociata di Lawrence Lessig
Il Prof. Lawrence Lessig dell=92Universit=E0 di Stanford e la sua =
squadra di collaboratori sta portando avanti una crociata legale=20
contro le estensioni periodiche del diritto d=92autore con l=92intento =
di dimostrarne l=92incostituzionalit=E0. Il problema sta tutto=20
nell=92interpretazione e nella definizione della durata di quel =ABper =
un tempo limitato=BB scritto nella Costituzione degli Stati=20
Uniti. Lessig sostiene che un tempo troppo lungo, anche se limitato, =
tutela gli interessi economici dei pochi editori e=20
inventori, ma lede il diritto alla conoscenza di tutti gli altri, =
rallentando (e non pi=F9 promuovendo) il progresso della scienza e=20
delle arti.
La diatriba legale =E8 iniziata nel 1999. Il 15 gennaio 2003 si =E8 =
concluso il processo Eldred-Ashcroft in cui la Suprema Corte=20
Americana ha legittimato l=92estensione a oltranza del diritto =
d=92autore a favore delle grandi multinazionali, bloccando per un=20
periodo ancora indefinito la libera diffusione di un=92infinit=E0 di =
opere che avrebbero contribuito al progresso della societ=E0 e=20
decretando la sconfitta del popolo che grida =ABLiberate Topolino=BB.
Fortunatamente i media non solo americani, fin da prima della sentenza, =
hanno dato larga voce all=92avvenimento, dipingendo=20
Lawrence Lessig come un =ABeroe moderno=BB, come =ABun novello Don =
Chisciotte che si avventa contro i mulini a vento=BB. Lo=20
stesso Jack Valenti, anziano boss della Motion Picture Association of =
America (Mpaa) ha espresso la propria grande stima=20
per il professore di Stanford.
Purtroppo creare un eroe buono che susciti incondizionata ammirazione =
non basta a liberare Topolino prima che passino=20
altri vent=92anni.
La frase di Lessig ormai divenuta celebre =ABNessuno pu=F2 fare a Disney =
ci=F2 che Disney ha fatto ai fratelli Grimm=BB ci fa=20
chiedere perch=E9 oggi vengano negate al mondo intero le libert=E0 a cui =
la Walt Disney Corporation deve gran parte del suo=20
successo. Probabilmente la Disney avrebbe egoisticamente preferito far =
estendere il diritto d=92autore dei soli suoi personaggi.=20
Fortunatamente una richiesta tanto spudorata non sarebbe mai stata =
accettata. Cos=EC la multinazionale probabilmente, in=20
seguito ad accurati calcoli e previsioni, =E8 giunta alla conclusione =
che sarebbe stato per lei pi=F9 conveniente non perdere i=20
diritti su Topolino e soci piuttosto che garantirsi la possibilit=E0 di =
continuare a guadagnare rivisitando recenti storie altrui di=20
successo che sarebbero diventate di pubblico dominio (anche perch=E9 =
hanno ancora tante storie libere dalle quali attingere).
La Walt Disney Corporation, per estendere i suoi gi=E0 ingenti guadagni, =
ha contribuito a chiudere in cassaforte la=20
memoria storica del 1930 e di molti altri anni a seguire per ulteriori =
20 anni. Basti pensare che nel solo 1930 nei soli Stati=20
Uniti sono stati editi circa 10.000 libri e, secondo la precedente legge =
americana, nel 2005 circa 9850 di questi testi=20
sarebbero diventati di pubblico dominio: chiunque avrebbe potuto =
stamparli, riprodurli, digitalizzarli e renderli disponibili=20
in rete.
Dopo le modifiche introdotte con il Sonny Bono Copyright Extension Act =
questo non =E8 pi=F9 possibile. Ora che la Corte=20
Suprema ha dato torto a Lessig 400.000 fra libri, film e canzoni saranno =
negati a qualunque tipo di consultazione per i=20
prossimi 20 anni, mentre i dinosauri della vecchia economia potranno =
continuare a godere di miliardi di dollari di royalty su=20
Topolino e altre quisquilie.
La conseguenza pi=F9 terribile =E8 che ogni anno che passa il pi=F9 =
grande spreco di cultura esistente si va sempre pi=F9=20
incrementando. Nei magazzini sigillati del diritto d=92autore e del =
brevetto, insieme a romanzi, racconti e poesie, si stanno=20
ammucchiando film, musiche e canzoni, ma anche saggi, trattati, testi =
scientifici, scoperte, tecnologie, medicinali e=20
programmi per computer, ecc. che, se diventassero liberamente =
distribuibili e soprattutto modificabili, contribuirebbero=20
notevolmente all=92innovazione, al progresso della scienza e delle arti, =
nonch=E9 al benessere dell=92intera societ=E0.
Per favorire l=92illimitato desiderio di potere e denaro di pochissime =
persone sono state e verranno approvate leggi che=20
estendono i diritti di propriet=E0 e conseguente sfruttamento =
commerciale delle opere dell=92ingegno, limitando di fatto il libero=20
accesso di ciascuno di noi alla cultura del mondo intero. Se gli scopi =
della nazione sono quelli di favorire le arti e la scienza=20
come recita la Costituzione, la continua contrazione del materiale di =
pubblico dominio disponibile va contro questa=20
esigenza.
Le proposte di Lessig
Lessig risponde all=92esito della sentenza con una proposta che =
aiuterebbe a rendere di pubblico dominio le opere che=20
non hanno pi=F9 valore commerciale .
L=92idea di base del Public Domain Enhancement Act =E8 che dopo un certo =
numero di anni che un=92opera =E8 stata pubblicata il=20
detentore del copyright =E8 tenuto a pagare una tassa per rinnovare il =
diritto d=92autore.
Questa tassa potrebbe anche essere molto bassa (ad esempio di 50$, ma =
potrebbe essere anche di 1$). Se la tassa non viene=20
pagata per 3 anni l=92opera perde il copyright e diventa di pubblico =
dominio .
Se un=92opera ha perso il suo valore commerciale sarebbe inutile che =
l=92autore paghi per rinnovare il diritto d=92autore.
Se invece la tassa viene pagata l=92opera viene registrata in un =
database per permettere di contattare facilmente l=92autore al fine=20
di chiedergli i permessi di utilizzo. In tal modo da un lato si facilita =
una procedura abbastanza ostica e, dall=92altro, i pochi che=20
possono trarre ancora guadagno da un=92opera si garantiscono ulteriori =
guadagni senza impedire l=92accesso libero a tutte le=20
altre opere.
Sarebbe auspicabile che tutti gli stati, come primo piccolo passo verso =
una nuova economia della propriet=E0 intellettuale,=20
adottino questa procedura. Dopo la decisione presa dalla Corte Suprema =
sembrerebbe necessario prendere coscienza che=20
una radicale rivoluzione legale non =E8 attuabile in modo repentino, ma =
solo con una lenta sensibilizzazione dell=92opinione=20
pubblica e continue richieste moderate pi=F9 facilmente controllabili e =
accettabili.
Founder=92s copyright license.
Sempre Lessig, attraverso il sito Creative Commons e in associazione con =
la casa editrice O=92Reilly, offre una concreta=20
alternativa all=92imposizione automatica di un copyright che dura come =
minimo fino a 70 anni dopo la morte dell=92autore.
Ispirandosi ai principi e all=92originaria proposta dei fondatori della =
Costituzione degli Stati Uniti d=92America, Creative=20
Commons, attraverso un contratto stilabile sul suo sito web, permette =
agli autori di applicare alle proprie opere un copyright=20
della durata di 14 anni a partire dalla data di creazione dell=92opera. =
Passati questi 14 anni l=92opera diventa automaticamente di=20
pubblico dominio, a meno che l=92autore non decida di estendere il =
copyright di altri 14 anni, per un massimo di 28 anni=20
complessivi.
La riproducibilit=E0 delle opere
Grazie alle nuove tecnologie =97 in particolare a quelle che permettono =
in modo semplice di realizzare o convertire la=20
maggior parte delle opere intellettuali in formato digitale =97, le =
persone sono per la prima volta in grado di copiare,=20
modificare e ridistribuire da s=E9 le informazioni, senza dover =
dipendere dagli editori e in modo del tutto o quasi gratuito.
Un oggetto materiale unico, come un bicchiere di vetro, pu=F2 essere =
prestato, regalato o venduto a un=92altra persona, ma noi lo=20
perdiamo; se si rompe dobbiamo obbligatoriamente comprarne o fabbricarne =
un altro pagando un prezzo in tempo o denaro.
Nei computer e in Internet tutto =E8 sotto forma di bit elettronici e =
quindi potenzialmente tutto =E8 propriet=E0 intellettuale. La=20
differenza rispetto a un bene fisico =E8 che se lo vendiamo o regaliamo =
a un=92altra persona possiamo sempre farne una copia in=20
modo semplice, veloce e soprattutto quasi gratuito e tenerci =
l=92originale; in un istante possiamo mandare copie a migliaia di=20
persone. La tecnologia digitale ha cominciato a sostituire la stampa.
Potenzialmente chiunque pu=F2 accedere alle tecnologie necessarie per la =
digitalizzazione di materiale analogico; e chiunque=20
abbia accesso a materiale digitalizzato pu=F2 copiarlo. Molti dei motivi =
di necessit=E0 e utilit=E0 per cui le copie debbano essere=20
prodotte in un solo posto e spedite su supporti materiali stanno =
svanendo.
Ci troviamo nel pieno di una rivoluzione del tutto paragonabile per =
entit=E0 a quella conseguente all=92invenzione, da parte di=20
Gutemberg, della stampa a caratteri mobili intorno al 1450.
Diffusione della conoscenza vs incentivi economici al progresso.
Le tecnologie digitali offrono la possibilit=E0 di creare autonomamente =
e facilmente materiale digitale, di modificarlo, copiarlo=20
e distribuirlo e quindi di permettere ad altri di accedervi.
Tali potenzialit=E0 ci permettono di diffondere liberamente una mole =
impressionante di dati, informazioni, idee, opere,=20
conoscenza e cultura.
Contemporaneamente hanno anche per=F2 potenzialmente consentito ai =
consumatori di togliere, pi=F9 o meno consapevolmente,=20
agli autori i loro diritti ormai legittimati di sfruttamento economico =
esclusivo delle loro opere. =C8 quasi inevitabile che un=20
guadagno ridotto dovuto a una circolazione incontrollata di opere =
protette da copyright possa disincentivare molti autori=20
dalla produzione di nuove opere, con il rischio di portare, =
parallelamente alla diffusione dell=92informazione e della=20
conoscenza, anche a un decadimento della qualit=E0 dell=92informazione e =
delle opere prodotte e quindi a un rallentamento del=20
progresso e della scienza.
Molti media, nel descrivere i differenti punti di vista sul diritto =
d=92autore hanno semplificato all=92eccesso una realt=E0=20
complessa. Da ci=F2 deriva una percezione collettiva prevalentemente =
deviata che tende a individuare esclusivamente due=20
fazioni estreme e contrapposte che lottano tra loro come due serpenti =
che si mordono reciprocamente la coda: ciascuna=20
fazione non vede rispettati i propri diritti da parte dell=92altra e, =
per questo motivo, si sente legittimata a non rispettare i diritti=20
della controparte.
Da un lato sembrerebbero esserci le associazioni di autori e editori, =
che sostengono che senza il copyright gli autori=20
non potrebbero guadagnare per vivere e non ci sarebbero incentivi alla =
creazione di grandi opere. Forti dei loro diritti sanciti=20
dalla legislazione in materia di diritto d=92autore, in un=92ottica di =
incentivazione al progresso, credono di perseguire i propri=20
interessi lottando per ottenere un compenso per ogni copia dell=92opera =
che viene usufruita da ciascun consumatore, a=20
prescindere dalla funzione, dalla motivazione e dagli scopi. Non =
intravedendo soluzioni alla copia non autorizzata si=20
sentono legittimati a sottrarre diritti ai loro stessi clienti per =
aumentare le proprie possibilit=E0 di guadagno.
Dall=92altro lato sembreremmo avere il popolo contro il copyright, che =
crede di perseguire i propri interessi lottando per=20
un mondo in cui la conoscenza possa circolare liberamente, in cui la =
copia, facilitata dalle nuove tecnologie, sia libera e=20
gratuita e in cui gli autori e gli editori siano tenuti a innovarsi, =
trovando e seguendo le nuove vie di distribuzione diretta e di=20
guadagno offerte dalle nuove tecnologie.
I consumatori, scoraggiati dai prezzi elevati delle opere protette, non =
intravedendo soluzioni per contrastare il potere delle=20
lobby di autori e editori, si sentono legittimati ad agire =
nell=92illegalit=E0 effettuando copie non autorizzate.
Autori ed editori sono visti dalla controparte come estremisti che =
pretendono e spesso ottengono un=92eccessiva=20
permissivit=E0 delle leggi sul copyright che va ben oltre l=92intento di =
motivare gli autori che spesso o sono morti da tempo o=20
hanno ceduto i loro diritti a imprese che avevano i capitali e i mezzi =
per realizzare e sfruttare l=92idea.
=91Il popolo contro il copyright=92 viene visto dalla controparte come =
un gruppo di estremisti che vorrebbero eliminare il=20
copyright scoraggiando molti autori e inventori dalla produzione di idee =
che richiederebbero eccessivi investimenti e quindi=20
necessiterebbero di un ritorno economico.
Ricapitolando, se, a causa dei prezzi effettivamente troppo elevati o =
per semplice taccagneria, i consumatori copiano=20
le opere di autori ed editori sottraendo loro i guadagni dovuti, questi =
hanno reagito chiedendo e ottenendo dai governi leggi=20
che tolgono a tutti i cittadini dei diritti ormai consolidati e fondati =
su principi etici e sociali; ora i cittadini cercano di=20
riappropiarsene anche con mezzi illegali.=20
Le lobby di editori e autori, a loro volta, cercano di combattere queste =
illegalit=E0 facendo approvare leggi sempre pi=F9 severe e=20
cercando sempre pi=F9 di farle rispettare con l=92aiuto della forza del =
governo.
Ecco i due serpenti che si mordono reciprocamente la coda: =E8 un =
circolo vizioso a cui bisognerebbe porre fine.
Verso una posizione comune
Innanzitutto =E8 importante rendersi conto che spesso i fruitori di =
opere possono essere o diventare essi stessi autori, cos=EC=20
come si diventa difficilmente autori se prima non si =E8 stati grandi =
consumatori di opere altrui.
Sotto questa nuova luce non ha pi=F9 senso parlare di fazioni rivali e =
incompatibili; anche quell=92atteggiamento reciproco di=20
intolleranza e attacco appare insensato. Bisognerebbe cercare un dialogo =
civile, un confronto di opinioni che sia costruttivo=20
e porti a un comune accordo.
Non ci si rende conto che, nel mordere la coda a chi crediamo essere =
nostro antagonista, stiamo mordendo anche la nostra:=20
un diritto tolto ai nostri apparenti nemici equivale a un diritto tolto =
anche a noi stessi.
Lo stesso Lawrence Lessig, dopo aver perso la sentenza che ha =
legittimato l=92estensione a oltranza del diritto d=92autore,=20
ha moderato notevolmente le proprie posizioni e richieste, adottando un =
punto di vista che tenga pi=F9 in considerazione le=20
esigenze (e non i vizi) degli autori.
Lessig ha ammesso che probabilmente una delle principali cause della =
sconfitta =E8 stata la descrizione che i media hanno dato=20
dell=92evento, sempre ritratto =97 e quindi percepito dalla maggioranza =
delle persone =97 come una sfida tra estremisti per o=20
l=92abolizione o il rafforzamento del copyright, come una battaglia =
contro e per la propriet=E0.
Credo che la colpa di un=92analisi superficiale, che non individua tutti =
gli attori coinvolti e li descrive in modo=20
semplicistico, attuata in parte dai media, ma anche =97 e soprattutto =
=97 da quei rappresentanti di autori e consumatori che=20
non hanno messo mai abbastanza in discussione dei modelli errati ormai =
consolidati.
Sebbene, all=92interno delle diverse parti le posizioni siano =
notevolmente variegate e i veri estremisti siano una minoranza, i=20
leader non hanno voluto o non sono riusciti a moderare gli estremismi =
portando a galla e valorizzando le proposte che=20
avrebbero potuto condurre a un accordo reciproco.
Sarebbe anche opportuno che, a questo punto, quella parte del Popolo =
contro il copyright che si limita ad attaccare=20
indiscriminatamente il diritto d=92autore inizi anch=92essa a ricercare =
e promuovere delle proprie soluzioni complementari e=20
alternative all=92uso che viene fatto tradizionalmente del copyright. Di =
conseguenza =E8 anche importante rifiutare in modo=20
deciso l=92appellativo Popolo contro il copyright, in quanto =
contribuisce a creare tra le persone una percezione errata delle=20
finalit=E0 movimento, per adottare un nuovo nome che meglio descriva i =
reali obiettivi: un nome come =91Il popolo per un=20
nuovo copyright=92, =91per un copyright pi=F9 libero=92, =91per un uso =
alternativo del copyright=92=85
Sarebbe altrettanto sensato che gli autori, gli editori e le loro =
associazioni guardino oltre il solo guadagno economico, verso=20
la diffusione della conoscenza, e inizino a sperimentare e valutare =
seriamente i modelli complementari e alternativi al=20
copyright.
Sui diritti delle parti
Le leggi sul diritto d=92autore dovrebbero tutelare contemporaneamente e =
in modo bilanciato i tre principali attori coinvolti nel=20
mercato delle opere dell=92ingegno, ovvero
=95 gli autori
=95 i fruitori delle opere e
=95 gli editori.
Se i profondi cambiamenti introdotti dalla stampa nel modo di diffondere =
e fruire le opere ha reso necessaria, fin dal 1662,=20
l=92introduzione di nuove regole, oggi, in seguito alla rivoluzione =
conseguente alle nuove tecnologie, apparirebbe sensato=20
avviare un dibattito internazionale che miri a mantenere i principi =
validi e a rivedere le leggi ormai obsolete. Ci=F2 non deve=20
significare (ma nemmeno escludere) una revisione radicale o un =
annullamento di queste regole.=20
Questa revisione si =E8 gi=E0 avviata, purtroppo in modo caotico e =
irrazionale. =C8 invece fondamentale ascoltare tutte le parti in=20
gioco, superare i contrasti e giungere a un accordo che permetta di =
avanzare una proposta di regolamentazione del diritto=20
d=92autore che non vada solo a favore degli interessi delle =
multinazionali dell=92editoria e dell=92intrattenimento =97 come finora =
=E8=20
stato =97, ma che sia ispirata a principi etici e sociali nell=92ottica =
di un bilanciamento equo tra la diffusione libera della=20
conoscenza e l=92incentivo economico agli autori e al progresso.
Stabiliti con coscienza i principi e le regole, il governo dovrebbe =
approvare una legislazione che combatta qualsiasi forma di=20
contravvenzione con ogni mezzo lecito, senza privilegiare una o pi=F9 =
parti.
=C8 necessario individuare e definire con chiarezza tutti i principi e i =
diritti dei fruitori delle opere nei confronti di autori ed=20
editori, degli autori nei confronti degli editori e dei consumatori e =
degli editori nei confronti degli autori e dei consumatori,=20
per poi renderli validi in tutto il mondo in modo retroattivo e =
garantirne il rispetto, a livello internazionale.
I diritti morali dell=92autore sulla propria opera
Nel 1886, la Convenzione di Berna ha sancito la distinzione tra diritti =
morali dell=92autore su un=92opera e diritti di=20
sfruttamento economico dell=92opera stessa .
I diritti morali sono indipendenti dai diritti economici e garantiscono, =
senza limiti di tempo, all=92originale creatore di=20
un=92opera i diritti di:
=95 rivendicare la paternit=E0 della propria opera (Diritto di =
paternit=E0 e di anonimato);
di impedire ogni distorsione, mutilazione o altra modifica dell=92opera, =
o qualsiasi altra azione derogatoria che possa=20
=95 pregiudicare il suo onore o la sua reputazione (Diritto di =
integrit=E0) =97 che in pratica sancisce anche il diritto di=20
replicare alle critiche;
=95 ritirare la propria opera da commercio (Diritto al ritiro =
dell=92opera dal commercio), che, diversamente dagli altri,=20
viene meno con la morte dell=92autore.
Se il copyright americano e il diritto di sfruttamento economico =
possono essere trasferiti dall=92autore all=92editore, i diritti=20
morali nascono dalla credenza che ogni lavoro creativo includa la =
personalit=E0 e il carattere dell=92autore, quindi non sono=20
trasferibili e possono permanere dopo la morte dell=92autore .
Ritengo sia fortemente necessario, dal punto di vista degli autori, =
definire con chiarezza tutti i diritti morali, renderli validi=20
in tutto il mondo in modo retroattivo e garantirne il rispetto, anche =
dopo la morte dell=92autore, a livello internazionale.
I diritti di sfruttamento economico di un=92opera
Il copyright come diritto esclusivo dell=92autore di sfruttare =
economicamente ogni sua opera (diritti patrimoniali) =E8 stato=20
sancito nel 1787 nella Costituzione americana. La storia rende chiaro =
che questo diritto =E8 quello che, da sempre, ha pi=F9=20
interessato la maggior parte degli autori.
Semplificando, esso consiste principalmente nel diritto esclusivo =
dell=92autore di trarre guadagno dalla vendita di copie di una=20
propria opera.
Se chiunque potesse copiare e quindi distribuire gratuitamente o a basso =
prezzo l=92opera di un autore, questi difficilmente=20
potrebbe garantirsi un numero di acquirenti, e quindi un guadagno, =
sufficienti a ricompensarlo abbastanza da incentivarlo a=20
produrre nuove opere. Per questi motivi =E8 stato fin da subito =
stabilito che chiunque copi un=92opera dell=92ingegno su un=20
qualsiasi supporto idoneo senza esserne stato autorizzato legittimamente =
dall=92autore o da chi ne abbia da questi acquisito i=20
diritti patrimoniali, compie un illecito.
I diritti patrimoniali su un=92opera possono essere ceduti dall=92autore =
a un=92altra persona o a un=92azienda.
Affinch=E9 i diritti morali degli autori sulle loro opere vengano =
rispettati, e al fine di garantire agli autori una maggiore=20
autonomia intellettuale e indipendenza economica credo sia fondamentale =
impedire legalmente sia la cessione dei diritti=20
patrimoniali che il possesso dei diritti d=92autore da parte delle =
aziende.=20
Le aziende non creano o inventano nulla, sono le singole persone a =
creare e credo sia giusto che i diritti d=92autore siano in=20
loro possesso.
Le aziende in un regime di libera concorrenza, continuerebbero a =
guadagnare per la copia e la distribuzione delle opere,=20
mentre i singoli autori o i gruppi di autori avrebbero il compenso per =
l=92ideazione.
Poniamo che io faccia un disegno per una maglietta. Solo io autore ho il =
diritto di percepire le royalty. Un=92azienda=20
guadagner=E0 per la riproduzione dell=92immagine sulla maglietta e la =
vendita della maglietta a cui il mio disegno da un valore=20
aggiunto. Gi=E0 da tempo molte imprese stampano immagini di pubblico =
dominio sui propri gadgets guadagnando abbastanza,=20
senza ottenere alcun ulteriore ricavo dalle royalty.
I diritti degli autori sugli editori
Forti dell=92importanza fondamentale del servizio che offrono, molti =
editori hanno spesso cercato di sottrarre potere agli autori=20
portandoli inconsapevolmente o costringendoli a cedere i loro diritti di =
sfruttamento economico dell=92opera. Molti autori=20
sono caduti nella trappola, anche ingenuamente. Ora molti editori =
detengono i diritti patrimoniali sulle opere di autori=20
deceduti da tempo e continuano a trarne profitto con le vendite. Grazie =
a questo oggi i pochi grossi editori sono in possesso=20
di immensi capitali, hanno una forte capacit=E0 di distribuzione delle =
opere e detengono un enorme potere politico.
Sono le lobby a cui appartengono questi grossi editori e gli autori =
pi=F9 famosi che hanno illecitamente aperto battaglia ai=20
consumatori in nome di tutti gli autori per poter consolidare e =
rafforzare quei privilegi che li hanno resi potenti. In questo=20
sistema i piccoli autori e i piccoli editori, pur essendo in =
maggioranza, non hanno chi li rappresenta e faticano a far sentire la=20
loro voce, spesso vivono nell=92ignoranza, si piegano e rinunciano ai =
propri diritti pur di sopravvivere.
Sia i diritti patrimoniali che quelli morali contribuiscono a tutelare =
gli autori nel loro rapporto con gli editori. Nonostante=20
ci=F2, a causa delle politiche degli editori, spesso gli autori sono =
costretti a rinunciare ai propri diritti e a modificare le proprie=20
opere di fronte alla speranza di successo: in molti stanno lottando per =
consolidare la loro dignit=E0, la loro integrit=E0 artistica e i=20
loro diritti di fronte al potere delle case editrici.
Nel documento A Bill of Rights for Comics Creators, Scott McCloud e =
altri noti autori americani di fumetti, sentono la=20
necessit=E0 di ribadire alcuni diritti gi=E0 tutelati dalla legislazione =
vigente e ne rivendicano di nuovi.
1. Il diritto di un autore alla piena propriet=E0 di ci=F2 che crea =
compiutamente, indipendentemente dagli stimoli=20
editoriali ricevuti e dalle collaborazioni necessarie alla realizzazione =
dell=92opera.=20
2. Il diritto di un autore al pieno controllo sull=92esecuzione =
creativa di ci=F2 che =E8 di sua propriet=E0.
3. Il diritto di un autore di approvare i metodi di riproduzione e il =
formato delle sue creazioni.=20
4. Il diritto dell=92autore di approvazione dei metodi con cui la sua =
creazione viene distribuita.=20
5. Il diritto dell=92autore di libero passaggio di s=E9 stesso e della =
sua creazione da e verso gli editori.=20
6. Il diritto di un autore di impiegare consulenza legale in qualsiasi =
tipo di transazione economica.
7. Il diritto di un autore di proporsi a pi=F9 di un editore per volta.
8. Il diritto degli autori al tempestivo pagamento di giuste ed eque =
quote dei profitti derivati da tutta la loro opera=20
creativa.
9. Il diritto degli autori a un pieno e accurato controllo delle entrate =
e delle uscite relative al loro lavoro.
10. Il diritto degli autori di ottenere una tempestiva e completa =
restituzione del loro lavoro artistico nelle sue=20
condizioni originali.=20
11. Il diritto degli autori al pieno controllo sulla cessione in licenza =
della loro propriet=E0 creativa.
12. Il diritto degli autori di promuovere e approvare qualunque tipo di =
promozione di loro stessi e della loro=20
propriet=E0 creativa.
I principi di uso equo
I principi di uso equo (fair use) dovrebbero garantire, su un=92opera =
che sia gi=E0 stata legalmente resa disponibile al pubblico,=20
la possibilit=E0 di copiarla liberamente per fini di archiviazione o di =
conservazione, o di citarla, di riportarne una parte per fini=20
educativi o di critica, compatibilmente con i criteri di riconoscimento =
di uso equo.
I criteri con cui si riconosce se un uso =E8 equo o meno sono quattro:
=95 lo scopo e il genere d=92uso, se di natura commerciale, no profit o =
educativa
=95 la natura del lavoro protetto da copyright
=95 la dimensione e la sostanzialit=E0 della porzione copiata in =
relazione sia a quelle dell=92intera opera protetta che allo=20
scopo.
=95 l=92effetto dell=92uso sul mercato potenziale, nel caso in cui vi =
siano sostituibilit=E0, con conseguente spiazzamento=20
della domanda originale e quindi un=92ingente perdita del valore =
dell=92opera protetta.
DigitalConsumer.org =E8 un=92organizzazione sta cercando di proteggere i =
diritti di fair use dei consumatori.
Sempre in base ai principi di uso equo il consumatore che acquista =
legalmente dei contenuti dovrebbe avere su di essi=20
i diritti di:
=95 usufruirne quando vuole (time-shift);
=95 usufruirne dove vuole (space-shift), sia trasferendoli su supporti =
differenti dall=92originale, ma comparabili, che=20
usufruendone su una qualsiasi piattaforma di sua scelta;
=95 realizzarne copie di sicurezza (backup), per evitare di rovinare o =
perdere l=92originale;
=95 utilizzare la tecnologia per garantirsi tutti i diritti =
precedentemente menzionati.
Questi diritti sono sempre stati garantiti ai fruitori di qualsiasi =
opera tutelabile con diritto d=92autore (ad esempio l=92audio, le=20
immagini, il video e il software, ecc.)
Attualmente l=92obiettivo di molti editori sembrerebbe quello di farci =
pagare ogni volta che leggiamo un testo, ascoltiamo una=20
musica, vediamo un film, ecc. L=92informazione digitalizzata e diffusa =
tramite e-book, cd, dvd, Internet, ecc. sembra offrire=20
agli editori gli strumenti ideali per perseguire questo obiettivo.
Il rischio che queste libert=E0 ormai consolidate ci vengano tolte si =
=E8 fatto concreto: con l=92approvazione di nuove leggi, in=20
molti paesi (tra cui tutta l=92Europa e gli Stati Uniti) sono stati =
ridotti notevolmente questi diritti.
Disincentivazione della copia illecita
Per tutelare i propri profitti, le associazioni dei grossi autori ed =
editori hanno elaborato un piano in tre fasi:=20
1. la demonizzazione della copia di qualsiasi opera con qualsiasi scopo;
2. la creazione di tecnologie hardware e software che garantiscano il =
rispetto dei diritti d=92autore sulle piattaforme=20
digitali;
3. l=92approvazione di leggi a difesa dei propri interessi.
In quanto potenziali autori (tutti potremmo diventarlo nella vita) e, =
pi=F9 in generale, in un=92ottica etica e sociale finalizzata al=20
progresso non possiamo che comprendere, condividere e appoggiare appieno =
una politica di regolamentazione della copia=20
illecita indiscriminata e di disincentivazione, attraverso la =
prevenzione e la punizione, di qualsiasi azione che vada contro i=20
principi stabiliti in materia di copyright nella Costituzione americana.
Eppure, in tutto il mondo, sono sorti movimenti di consumatori e imprese =
che criticano, attaccano e boicottano molte delle=20
azioni che recentemente sono andate in questa direzione: il Digital =
Millennium Copyright Act (Dmca) approvato dal=20
governo americano, l=92European Union Copyright Directive (Eucd) =
approvata dalla Commissione Europea e in corso di=20
approvazione in tutti gli stati membri dell=92Unione e Palladium, il =
sistema Drm che Microsoft sta per integrare in tutti i suoi=20
sistemi operativi informatici.
Perch=E9?
Il problema =E8 che, dopo un analisi nemmeno troppo approfondita, ci si =
accorge che questi tre specifici provvedimenti,=20
da un lato, difendono all=92eccesso i diritti delle lobby di grossi =
editori e di pochi grossi autori, lasciando indifesi i piccoli=20
autori e, dall=92altro lato, minacciano e spesso tolgono numerosi =
diritti da sempre detenuti o ormai considerati acquisiti dai=20
fruitori delle opere.
In una situazione generale di stordimento e impreparazione di fronte a =
una rivoluzione troppo radicale, la potente=20
industria dell=92intrattenimento, forte della propria autorit=E0 e dei =
propri privilegi mai messi in discussione, ha subito espresso=20
le sue preoccupazioni ai governi e ai colossi della tecnologia e ha =
richiesto loro drastiche misure di intervento per arginare il=20
fenomeno.
Essendosi mossa per prima ha potuto approfittare della diffusa =
disinformazione, del disinteresse di gran parte=20
dell=92opinione pubblica verso un tema complesso e di difficile =
comprensione, ma soprattutto del fatto che i consumatori e le=20
loro associazioni, non avendo ancora realizzato quali fossero i piani =
dei loro avversari, hanno tardato a organizzarsi per=20
analizzare il problema, criticare le proposte nemiche e avanzare valide =
proposte alternative.
In questo modo =E8 venuto a mancare un giusto equilibrio tra le parti =
che =E8 sfociato in una lotta violenta e intestina che lascia=20
poco spazio ai ragionamenti che vanno verso una soluzione equa del =
problema.
Difesa e lesione dei diritti in Italia
In Italia, negli ultimi 11 anni, sono state effettuate almeno 10 =
modifiche alla legislazione in materia di diritto d=92autore che=20
hanno tutelato esclusivamente gli autori e =97 soprattutto =97 gli =
editori, sottraendo sempre pi=F9 diritti ai fruitori delle opere.=20
Ecco un breve riassunto:
=95 la copia illecita viene convertita in reato penale (Dlgs 518/1992)
=95 viene introdotta una tassa sui supporti vergini (L. 93/1992)
=95 la durata del diritto d=92autore viene estesa a 70 anni dopo la =
morte dell=92autore (Dir 93/98/CEE recepita col Dlgs=20
154/1997)
=95 le copie diventano illecite anche se realizzate a fine di profitto =
(prima lo erano solo se a fine di lucro) (L.=20
248/2000)
=95 viene introdotto il bollino sui Cd (DPCM 338/2001)
=95 viene modificato il regolamento attuativo del bollino (DPCM =
296/2002)
=95 viene aumentata la tassa sui supporti vergini e viene estesa anche =
ai dispositivi di duplicazione (Dir 29/2001/CE=20
recepita col Dlgs 68/2003)
=95 la copia non =E8 consentita non pi=F9 solo se effettuata per scopo =
di lucro, ma anche se per =ABfini direttamente o=20
indirettamente commerciali=AB, che indurrebbero il privato a non =
acquistare l=92opera sul mercato (Dir 29/2001/CE=20
recepita col Dlgs 68/2003)
=95 vengono ridotte a una le copie a uso personale di un=92opera =
legittimamente posseduta perch=E9 acquistata=20
legalmente.
=95 vengono vietati lo studio delle protezioni anticopia, la costruzione =
e il possesso e l=92utilizzo di dispositivi atti a=20
scardinare le protezioni anticopia, anche quando a scopo di =
interoperabilit=E0 o per il backup (Dir 29/2001/CE=20
recepita col Dlgs 68/2003) .
In quanto fruitori di opere dobbiamo reclamare a gran voce i diritti che =
ci sono stati negati.
Fortunatamente esistono associazioni =97 come Free Software Foundation =
(Fsf), Assoli.it, IpJustice.org, Electronic Frontiers=20
Foundation (Eff), ecc. =97che stanno lavorando in questo senso e altre =
=97 come Gnu.org e CreativeCommons.org =97 che=20
permettono agli autori, attraverso appositi strumenti, di concedere =
maggiori libert=E0 ai fruitori delle loro opere.
Le licenze Creative Commons
La legge attuale permette al detentore del copyright di definire =
abbastanza liberamente le condizioni sotto cui le sue opere=20
devono essere distribuite, ma ben pochi lo sanno e ancora meno lo fanno. =
Basandosi su questa possibilit=E0, il progetto=20
Creative Commons ha sviluppato un software che permette di assegnare =
facilmente a un=92opera soggetta a diritto d=92autore=20
una licenza scelta tra tante disponibili: si pu=F2 scegliere se dedicare =
l=92opera al pubblico dominio, perdendo ogni diritto su di=20
essa e lasciando piena libert=E0 agli altri, o se proteggerla con il =
copyright lasciando per=F2 agli altri alcuni diritti sotto alcune=20
condizioni. In quanto autore puoi scegliere tra le seguenti opzioni:
=95 Attribution: permetti agli altri di copiare, distribuire, mostrare e =
rappresentare la tua opera =97 e i lavori derivati da=20
essa =97 solamente se te ne viene accreditata la paternit=E0;
=95 Non commercial: permetti agli altri di copiare, distribuire, =
mostrare e rappresentare la tua opera =97 e i lavori=20
derivati da essa =97 solamente per scopi non commerciali;
=95 No derivative works permetti agli altri di copiare, distribuire, =
mostrare e rappresentare solo copie identiche alla=20
tua opera originale e non lavori derivati da essa;
=95 Share alike permetti agli altri di distribuire lavori derivati da un =
tuo lavoro solamente sotto una licenza identica a=20
quella applicata all=92opera originale.
Penso che, una volta valutati con l=92esperienza i pro e i contro delle =
alternative applicabili alle differenti categorie di=20
opere, si potr=E0 limitare ulteriormente la propriet=E0 e favore della =
libert=E0 e del pubblico dominio.
=C8 importante rendere consapevoli gli autori del rallentamento che il =
diritto d=92autore pu=F2 imporre all=92innovazione e,=20
conseguentemente, responsabilizzarli portandoli o obbligandoli a una =
scelta ragionata e consapevole delle libert=E0 d=92uso che=20
possono concedere agli utenti dell=92opera attraverso la licenza.
Contemporaneamente sarebbe utile portare gli autori, attraverso una =
conferma periodica del diritto d=92autore, a riflettere=20
costantemente sulle limitazioni che hanno posto sulla propria opera in =
relazione ai guadagni che ne stanno traendo, tenendo=20
sempre in considerazione la possibilit=E0 di estenderne le libert=E0 =
d=92uso o di acconsentire all=92ingresso dell=92opera nel pubblico=20
dominio .
Soprattutto =E8 importante che siano consapevole di poterlo fare e che =
abbiano a disposizione strumenti semplici e accessibili=20
che permettano di applicare i propri diritti con facilit=E0.
Con l=92introduzione di questa possibilit=E0 diventa fondamentale =
permettere agli autori di estendere o aggiungere, ma mai=20
togliere, a un=92opera le libert=E0 d=92uso concesse in precedenza.
Ad esempio, se attribuisco inizialmente a un=92opera una licenza che =
permette la copia in ogni caso e la modifica per soli fini=20
educativi, non posso svegliarmi un giorno e dire che da oggi la copia =
=E8 permessa solo a fini non commerciali; volendo posso=20
per=F2 estendere le libert=E0 togliendo la limitazione di modifica per =
soli fini educativi, permettendo cos=EC in ogni caso la=20
realizzazione di opere derivate.
Le categorie di opere di Stallman
Ritengo interessante, anche se da valutare e studiare con attenzione, la =
proposta di Richard Stallman di suddividere le opere=20
in diverse categorie e di assegnare a ciascuna categoria diverse regole =
ed estensioni temporali del diritto d=92autore.
Partendo dalla bozza di Stallman provo a ridefinire i suoi tre modelli =
di copyright su cui sarebbe interessante discutere:
=95 uno per le opere che rappresentano i pensieri di una o pi=F9 =
persone, ci=F2 che esse pensano, vedono, vogliono o=20
credono. Secondo la mia opinione la copia identica a fini non =
commerciali dell=92intera opera dovrebbe essere=20
permessa liberamente purch=E9 vi sia l=92obbligo di indicarne sempre la =
paternit=E0. Lasciare ad altre persone il diritto di=20
fare copie testuali a fini commerciali in ogni caso senza il permesso =
dell=92autore non avrebbe invece una particolare=20
utilit=E0 sociale.
Le versioni modificate e la citazione anche di lunghe parti dell=92opera =
dovrebbero essere consentite purch=E9 il diritto=20
morale di integrit=E0 garantisca che le posizioni degli autori non =
vengano distorte (il che non sarebbe socialmente=20
utile). La libert=E0 di modifica permetterebbe liberamente, ad esempio, =
sia di riassumere le posizioni dell=92autore che=20
di riprenderle quasi interamente pur apportando piccole modifiche al =
fine di esporre un punto di vista lievemente=20
differente (come sto facendo io ora), che di partire da esse per =
criticarle ed elaborarne altre completamente diverse.
=95 uno per le opere funzionali - ovvero per gli strumenti necessari per =
realizzare un lavoro, come una macchina=20
utensile, un programma di videoscrittura, il risultato di un esperimento =
scientifico, una tesi di laurea.
Secondo la mia opinione la copia identica dell=92intera opera a fini non =
commerciali dovrebbe essere permessa,=20
quella a fini commerciali solo dietro consenso dell=92autore. Come =
Stallman credo sia fondamentale che le persone=20
abbiano la libert=E0 di migliorarle, di distribuire o vendere le =
versioni modificate facendo conseguentemente crescere=20
il sapere.
Il diritto d=92autore dovrebbe coprirle per un periodo breve quanto =
basti per garantire discreti guadagni a chi ha=20
investito nella realizzazione dell=92opera: forse un copyright di 3 anni =
potrebbe essere sufficiente. Bisogna comunque=20
tenere conto del fatto che le opere appartenenti a questa categoria sono =
spesso soggette a frequenti aggiornamenti=20
che permettono il rinnovo del copyright. Si potrebbe semmai misurare il =
periodo sui tempi con cui procede=20
l=92innovazione di un=92azienda, purch=E9 ci=F2 non implichi meccanismi =
di valutazione troppo complessi.
=95 uno per le opere estetiche o di intrattenimento, dove tutto si =
riduce alle sensazioni che si provano ammirando=20
l=92opera. Credo che i termini del diritto d=92autore andrebbero fissati =
al tetto massimo. Si potrebbe azzardare=20
un=92ulteriore suddivisione in base agli investimenti medi necessari per =
la realizzazione: il copyright su un film=20
potrebbe durare 14 anni, quello su un libro 5-10 anni.
Obbligare fin da subito attraverso le leggi una suddivisione di questo =
tipo se da un lato potrebbe dare immediatamente una=20
forte spinta al progresso dall=92altro forse non permetterebbe un =
adattamento graduale alla nuova forma mentis da parte delle=20
singole persone e conseguentemente dei modelli di business, generando =
grossi problemi a livello organizzativo.
In seguito a questi ragionamenti, credo che, in un ottica di =
accelerazione dell=92innovazione, occorra, nel lungo periodo,=20
suddividere le opere in diverse categorie e assegnare a ciascuna =
categoria delle proprie diverse regole e una propria equa=20
durata del copyright che privilegi l=92innovazione, il progresso e, =
pi=F9 in generale, gli interessi dell=92intera societ=E0, attraverso la=20
diffusione libera delle opere, dei loro materiali sorgenti e la loro =
possibilit=E0 di modifica, e nel contempo garantisca (e non=20
privilegi) il guadagno economico dei singoli autori ed editori.
Questa suddivisione richiede uno sforzo e un impegno notevoli per capire =
quali siano le peculiarit=E0 di ogni campo e quali=20
sono i fini per ogni categoria.
Aprirsi alle nuove opportunit=E0
L=92industria dell=92intrattenimento guarda sempre con sospetto e paura =
all=92introduzione di nuove tecnologie a causa delle=20
nuove libert=E0 che questi offrono ai consumatori.
Eppure le nuove vie di guadagno che hanno accompagnato i sistemi di =
riproduzione alla fine hanno ulteriormente arricchito=20
gli editori. Ad esempio, al momento dell=92introduzione dei =
videoregistratori, Jack Valenti, Chairman e Chief Executive=20
Officer della Motion Picture Association of America (Mpaa) li vide come =
una minaccia poich=E9 permettevano di copiare i=20
film .
Eppure oggi =E8 evidente che le potenzialit=E0 offerte dalle =
videocassette hanno portato alla diffusione di una tecnologia che ha=20
aperto un nuovo e fiorente mercato agli editori. Non si pu=F2 negare che =
il mercato dell=92homevideo, nonostante abbia=20
permesso una maggior quantit=E0 di copie pirata, abbia portato guadagni =
aggiuntivi a chi ha saputo coglierne l=92opportunit=E0 e,=20
in particolare, agli stessi editori che lo temevano. Oggi =E8 persino =
dimostrato che televisione e videoregistratori non hanno=20
annientato il cinema, ma gli fanno incassare il doppio di quanto =
guadagna ai botteghini.
Gi=E0 da anni si profila un panorama proficuo per nuovi punti di vista e =
nuove proposte alternative nel campo=20
dell=92industria discografica, e non solo. Se il comportamento dei =
consumatori =E8 cambiato, i metodi di guadagno degli editori=20
non si sono adattati: assecondare gli interessi, le attivit=E0, i =
comportamenti, le nuove mode e manie dei consumatori in modo=20
creativo potrebbe rivelarsi una nuova fonte di guadagni. Le aziende oggi =
sono sempre pi=F9 restie al rischio e allo sviluppo di=20
nuovi modelli di business: preferiscono restare comodamente adagiate sui =
vecchi e sicuri allori, come gi=E0 fecero quando si=20
opposero a registratori, cassette, Dat, Minidisc, videocassette, video =
musicali, Mtv, ecc.
Il principale errore di autori ed editori =E8 sempre stato quello di =
vedere l=92introduzione di nuove tecnologie che facilitano la=20
copia e la diffusione della conoscenza esclusivamente come una minaccia =
da combattere e non come un mezzo che=20
potenzialmente apre la strada a nuove vie di guadagno.
Il valore delle esperienze uniche
In quanto fruitori di opere stiamo considerando sempre meno accettabile =
il dover pagare qualcosa di intangibile che=20
possiamo comunque procurarci gratuitamente. Che la legge ci sia contro =
ci sembra quasi una negazione di libert=E0=20
fondamentali ormai consolidate. =C8 innegabile che, essendo ormai =
facilmente ed economicamente realizzabili e distribuibili=20
direttamente nelle nostre case, le copie stanno sempre pi=F9 perdendo il =
loro valore economico.
Siamo invece molto pi=F9 ben disposti a pagare tutto ci=F2 che =E8 =
materiale e ci porta un valore aggiunto. Compriamo i=20
supporti vergini e i relativi lettori perch=E9 ci permettono di =
usufruire ovunque dei nostri contenuti preferiti, ma acquistiamo=20
volentieri anche una copia originale perch=E9 ha una bella confezione o =
perch=E9 vogliamo sostenere economicamente l=92autore=20
nella convinzione che cos=EC potr=E0 produrre un=92altra opera; =
preferiamo un cd originale perch=E9, per un orecchio raffinato, la=20
resa sonora =E8 comunque superiore a quella degli mp3 compressi; =
preferiamo un libro ben stampato a un ammasso di=20
fotocopie o stampe casalinghe disordinate; preferiamo la calda =
sensazione che ci da la carta con il suo odore e la sua tattilit=E0=20
ai gelidi pixel di un e-book.
Ma siamo anche pigri e, se possiamo risparmiare tempo e fatica spendendo =
una cifra accettabile, la paghiamo=20
volentieri. Personalmente credo che i fruitori di opere non =
ricorrerebbero alla copia illecita solo nel momento in cui il costo=20
sostenuto per l=92acquisto di una copia originale appaia giustificato se =
equiparato alla somma del tempo e del denaro che=20
spenderebbero per autoprodursi una copia, della superiore qualit=E0 =
dell=92originale e di un giusto compenso per l=92autore. =C8=20
necessaria una politica di revisione e riduzione dei prezzi delle opere =
originali da parte di editori e autori.
Come dice Esther Dyson, tendiamo a dare sempre pi=F9 valore alle =
esperienze uniche: preferiamo vedere un film al=20
cinema piuttosto che in televisione, andare a un concerto piuttosto che =
ascoltare le stesse canzoni su un cd, nonostante, pur=20
pagando lo stesso prezzo - se non molto di pi=F9 - possiamo usufruirne =
una sola volta. Ma non =E8 forse proprio il fatto che=20
siano esperienze uniche e irripetibili il motivo che ci convince di aver =
speso pi=F9 che bene i nostri soldi?
La lotta per l=92attenzione degli individui
Oggi le merci a disposizione sono superiori al necessario, ma la domanda =
di beni sta sempre pi=F9 crescendo. La gente sta=20
ammassando nelle proprie case molte pi=F9 merci di quante realmente =
gliene servano. I creativi e le loro opere sono in=20
concorrenza tra loro per accaparrarsi il tempo e l=92attenzione degli =
individui. Oggi veniamo spesso pagati in cambio della=20
nostra attenzione: ad esempio possiamo guardare la tv e leggere giornali =
e riviste gratuitamente in cambio della pubblicit=E0.
Sempre pi=F9 spesso le opere dell=92ingegno vengono offerte =
gratuitamente in cambio del nostro tempo prezioso. Il marketing=20
ha il compito di trovare i modi per attrarre la nostra attenzione, ma =
l=92interesse finale delle aziende rimane comunque quello=20
di trovare un modo di trasformare la nostra attenzione in denaro. I =
produttori di materiale intellettuale dovranno inventarsi=20
nuove vie di guadagno diverse dalla vendita di copie.
Esther Dyson considera due modelli, spesso fortemente correlati, per la =
produzione di opere dell=92ingegno nel futuro.
Il primo =E8 il capitale intellettuale ottenuto utilizzando i contenuti =
per attrarre l=92attenzione.
Il capitale intellettuale pu=F2, ad esempio, essere creato nella testa =
degli individui sotto forma di riconoscimento del marchio o=20
di familiarit=E0 col prodotto (se siamo abituati a usare MacOS passare a =
Windows o Linux significher=E0 cambiare delle=20
abitudini consolidate).
Ad esempio nel 2002 The Coca Cola Company ha avviato una campagna =
pubblicitaria in cui si dava rilievo al fatto che per=20
ogni bottiglia di Sprite acquistata era possibile scaricare =
gratuitamente da Internet uno dei maggiori successi musicali del=20
momento.
Ad esempio The Grateful Dead il leggendario gruppo musicale nato negli =
anni =9170, ha sempre incoraggiato il tape trading,=20
ovvero lo scambio di cassette bootleg realizzate artigianalmente dai fan =
durante i concerti live del gruppo .
La loro idea =E8 che lo scambio di brani live non danneggia n=E9 il =
gruppo, n=E9 le case discografiche e probabilmente proprio=20
questa scelta radicale ha contribuito in buona parte ad accrescere il =
mito dei Grateful Dead e il numero di loro fan e=20
collezionisti .
Un altro gruppo, i They Might Be Giants, sono diventati famosi negli =
Stati Uniti mettendo a disposizione gratuitamente su=20
Internet (grazie ai costi contenuti) numeroso materiale amatoriale =
gustoso per i fan.
Il secondo modello per la produzione di opere dell=92ingegno nel futuro =
considerato da Esther Dyson =E8 il processo=20
intellettuale, che si distingue dalla propriet=E0 perch=E9 produce =
redditi non per copie statiche, ma per flussi di servizi basati=20
sulle opere.
Oggi sono in molti a sostenere che la diffusione gratuita di contenuti =
proprietari - come i brani e i video musicali via radio,=20
televisione e Internet, ma anche conoscenze e idee - aumenta la fama =
dell=92autore e, di conseguenza, il numero persone=20
(estimatori o fan) disposti a pagare per prodotti o servizi il cui =
valore non pu=F2 essere duplicato facilmente. La duplicazione=20
di questo valore pu=F2 essere o disincentivata da un suo costo uguale o =
superiore a quello del materiale originale, o impedita=20
dall=92impossibilit=E0 di copiarne alcuni aspetti fondamentali.
Nel caso dei Grateful Dead il gruppo ha sfruttato i contenuti per =
generare capitale intellettuale e ha puntato sui guadagni=20
derivanti dalla vendita dei biglietti dei concerti e di svariati gadget =
come berretti e t-shirt.
Oggi =E8 pressoch=E9 impossibile duplicarsi comodamente a casa e a basso =
costo alcuni beni derivati da materiale intellettuale -=20
come gadget e capi d=92abbigliamento personalizzati - mantenendo la =
qualit=E0 degli originali.
Alcune aziende producono nell=92ombra copie non ufficiali pressoch=E9 =
fedeli vendute illegalmente a prezzi nettamente inferiori=20
alla met=E0 degli originali, traendone comunque guadagno. Acquistando =
prodotti ufficiali si paga di pi=F9 il contenuto=20
intellettuale o il marchio della qualit=E0 del prodotto.
Se il prezzo degli originali si avvicinasse a quello delle copie =
tarocche, da parte del consumatore una piccola spesa in pi=F9=20
sarebbe pi=F9 accettabile nella consapevolezza di rimanere nella =
legalit=E0 e di dare un giusto compenso agli autori=20
incentivandoli.
Invece le emozioni che da un concerto, lo stare in mezzo a migliaia di =
persone con lo stesso interesse, l=92avere di fronte dal=20
vivo un artista che si apprezza per le sue opere, non potranno mai =
essere duplicate, =E8 un evento unico e irripetibile, in tempo=20
reale, che una registrazione fedele non potrebbe mai restituire nella =
sua interezza e di cui ridurrebbe il valore.
Nelle performance e negli eventi un individuo guadagna esibendosi, =
facendo vivere un=92esperienza allo spettatore;=20
sono perlopi=F9 forme di intrattenimento come i concerti, gli spettacoli =
teatrali, le comparse in pubblico, gli eventi sportivi, le=20
orazioni, i comizi e le conferenze, gli spettacoli circensi, le =
performance di artigiani (ad esempio i mastri vetrai nelle vie di=20
Murano).
Le performance e gli eventi, ma anche i servizi intellettuali, gli =
abbonamenti e le associazioni e i loro ibridi sono modelli=20
difficilmente riproducibili nella loro totalit=E0 in quanto esperienze =
uniche basate sull=92interattivit=E0, sulla presenza fisica,=20
sull=92attenzione, sulla specificit=E0 e sulla personalizzazione.
In un servizio intellettuale le conoscenze e le abilit=E0 di una persona =
vengono applicate in un compito specifico che=20
restituisce una soluzione su misura, un risultato tangibile; sono =
perlopi=F9 servizi interattivi come le consulenze,=20
l=92insegnamento, l=92assistenza ai prodotti, l=92assistenza medica.
Alcuni consulenti fanno circolare gratuitamente su Internet i loro libri =
e articoli, facendo conoscere le loro idee e=20
guadagnando fama che gli permette poi di far pagare cara la messa in =
pratica della teoria nella risoluzione di richieste e=20
problemi specifici, con risultati reali .
Le aziende e le comunit=E0 che sviluppano software di lavoro, come il =
sistema operativo Linux, ma anche prodotti come gli=20
elettrodomestici, possono trarre notevole reddito dall=92assistenza =
tecnica. Il prodotto pu=F2 addirittura diventare una forma di=20
pubblicit=E0 gratuita ai servizi di assistenza che l=92azienda stessa =
fornisce e che le possono portare guadagni maggiori. Il=20
produttore deve per=F2 avere la certezza di non lasciare quei redditi a =
un=92azienda concorrente, ma di produrli per s=E9. La=20
vendita tramite terzi a cui viene fatta pagare la formazione =E8 una =
delle vie per raggiungere questo obiettivo. In tal modo il=20
produttore viene pagato in proporzione all=92effettivo lavoro che =
svolge, in modo giusto ed equo rispetto al guadagnare cifre=20
astronomiche solo per aver avuto l=92idea giusta al momento giusto.
Il campo dell=92intrattenimento merita un discorso a parte, poich=E9 =
basato su regole differenti.
I servizi intellettuali possono anche distribuiti in forma digitale come =
software venduto con una licenza d=92uso per un tempo=20
e/o in una porzione limitati. =C8 una soluzione particolarmente adatta =
per materiale in continua evoluzione o che necessita un=20
continuo aggiornamento da parte di personale qualificato - come un =
database di leggi o un software per la gestione delle=20
buste paga. Il produttore ha cos=EC un continuo flusso di reddito, =
conserva il possesso del software e eroga al cliente=20
semplicemente il servizio o i contenuti su misura. Il cliente paga solo =
l=92uso che gli serve per il tempo necessario e riduce le=20
spese non dovendo sostenere l=92acquisto di tutto il software in un =
colpo solo e per la vita.
Negli abbonamenti le persone non pagano il materiale, ma la sua consegna =
da parte di una fonte affidabile. Tramite=20
un contratto con il destinatario e vendendo l=92attenzione e =
l=92interesse dell=92abbonato agli inserzionisti, per un determinato=20
periodo il produttore ottiene reddito continuativo sicuro da opere =
riprodotte.
Nelle associazioni le persone pagano un abbonamento per ottenere =
contenuti, servizi intellettuali e l=92attenzione degli=20
altri membri. Il materiale intellettuale statico o aggiornato, la =
presenza e le performance degli altri membri servono alle=20
associazioni per attirare nuovi clienti.
L=92organizzatore deve impegnarsi per mantenere un flusso continuo di =
nuovi iscritti, di materiale e servizi in evoluzione su=20
misura per i membri. La rete telematica dovrebbe essere solo di supporto =
alla rete umana. Rientrano in questa categoria i=20
gruppi di persone associate accomunate da scopi comuni come il pubblico =
di una conferenza, l=92Aido, Greenpeace, le=20
associazioni culturali e professionali come Aiap e Adi, i club del =
libro.
Oggi con la pubblicit=E0 vengono finanziati numerosi contenuti su =
giornali, riviste, radio, televisione e Internet.=20
Quotidiani come Metro, City e Leggo vengono distribuiti gratuitamente =
nelle maggiori citt=E0, finanziati totalmente dalla=20
pubblicit=E0 che vi appare.
La pubblicit=E0 tradizionale su Internet, finalizzata ad attrarre =
l=92attenzione del potenziale cliente e incarnata nei banner, si =E8=20
rivelata inefficace rispetto alle attese. La pubblicit=E0 nella rete si =
dovrebbe sempre pi=F9 configurare come servizio utile,=20
personalizzato e sensibile alle esigenze del singolo cliente. Speriamo =
che questo approccio si diffonda e, perch=E9 no,=20
attecchisca anche nei media tradizionali.
Una pubblicit=E0 utile quindi, che da un lato si avvicini sempre pi=F9 =
al concetto di sponsorizzazione, dove l=92inserzionista=20
promuove il contenuto e non il prodotto a se stante. Molte aziende e =
associazioni sponsorizzano materiale prodotto dai=20
propri impiegati e membri.
Internet con i suoi bassi costi di pubblicazione permette sempre pi=F9 =
alle persone di autosponsorizzare le proprie idee e il=20
proprio materiale, favorendo sempre pi=F9 la diffusione di risorse =
gratuite di qualit=E0 anche superiore a quelle a pagamento.
Nel contempo la rete, con servizi di pagamento veloci, sicuri e con =
commissioni minime come bitpass.com e paypal.com,=20
favorisce la sponsorizzazione degli autori da parte del singolo privato =
anche tramite piccole offerte.
Riprogettare gli autori
Se potenzialmente e teoricamente chiunque pu=F2 diventare autore o =
inventore, in realt=E0 in pochi traggono realmente=20
beneficio dal copyright. La maggior parte di essi lavora per un compenso =
fisso e il vivere di rendita per aver ideato un best-
seller =E8 spesso solo un sogno. Spesso la maggior parte dei guadagni va =
all=92azienda per cui lavorano o hanno lavorato.=20
Difficilmente gli autori sono membri del club dell=92industria =
dell=92intrattenimento, che anzi spesso li odia, specialmente=20
quando guadagnano fama e potere.
Credo che gli autori debbano trovare una propria autonomia economica e =
intellettuale attraverso la sperimentazione di vie=20
quali l=92autoproduzione e le performance.
Gi=E0 oggi sempre pi=F9 artisti si autoproducono e distribuiscono =
autonomamente la propria musica, anche attraverso servizi=20
come vitaminic.it o emusic.com che chiedono una percentuale sulle =
vendite di singoli brani distribuiti tramite il loro sito=20
Internet.
Si giunge anche al caso limite in cui l=92artista gestisce interamente =
il processo.
Per chi non =E8 soddisfatto della dipendenza dalla propria azienda e per =
chi non ne trae particolari profitti, convertirsi al=20
processo intellettuale, abbandonando la propriet=E0 intellettuale, =
comporterebbe pochi cambiamenti alla situazione attuale.=20
Credo che anche loro debbano prendere coscienza dell=92equit=E0 di =
questo modello e iniziare a lavorare principalmente a=20
compenso, pagati per lavorare e non per il lavoro, in proporzione alla =
fatica fatta.
La domanda di materiale su misura su ordinazione =E8 rimasta pressoch=E9 =
costante, anzi sembra essere aumentata insieme alla=20
richiesta di nuove competenze e nuove professionalit=E0 specifiche e =
flessibili. Difficilmente il materiale reperibile=20
gratuitamente o a basso prezzo riesce a soddisfare pienamente le =
esigenze del committente per cui =E8 spesso preferibile=20
richiedere l=92intervento su misura di professionisti. Acquisire i =
diritti su qualcosa di gi=E0 esistente =E8 spesso oneroso e non=20
esclude pesanti adattamenti.
Il lavoro come dipendente stabile in un=92azienda sta sempre pi=F9 =
lasciando il posto alla collaborazione e alla consulenza=20
occasionale o continuativa, alla libert=E0 di lavorare quando e dove =
vogliamo. La necessit=E0 di diverse competenze specifiche=20
differenti per ogni progetto porta sempre pi=F9 frequentemente alla =
formazione di un team o un=92azienda temporanei destinati a=20
sciogliersi terminato quel lavoro.
In Italia, la legge Biagi approvata nel 2003 va verso il riconoscimento =
di questo genere di lavoratori, ma purtroppo =E8 ancora=20
carente di una necessaria adeguata legislazione che dia loro delle =
garanzie equiparabili a quelle dei lavoratori a posto fisso,=20
soprattutto nel campo della previdenza sociale e dell=92assistenza =
sanitaria.
Entrare nell=92ottica di continuare a lavorare per guadagnare significa =
rinunciare in parte ai compensi derivanti dal diritto=20
d=92autore e dai brevetti, diminuendo cos=EC le possibilit=E0 di =
arricchirsi vendendo sempre lo stesso prodotto; significa cambiare=20
le regole a cui siamo abituati e iniziare a ideare, progettare, =
sviluppare e produrre idee, prodotti e servizi sempre nuovi=20
contribuendo al progresso della societ=E0. Presupposto questo valore =
etico e sociale occorrerebbe fare in modo che i maggiori=20
compensi siano garantiti all=92autore attivo che continua a inventare e =
creare e non a quello passivo o al singolo o all=92azienda=20
che ha comprato il prodotto.
Promuovere i nuovi modelli
Se crediamo che l=92attuale legislazione sul diritto d=92autore sia =
arretrata dovremmo impegnarci a proporre, sperimentare e=20
promuovere iniziative come le licenze Creative Commons e il Public =
Domain Enhancement Act, ma anche realizzare=20
pubblicazioni e slogan che diffondano e pubblicizzino questa nuova =
filosofia del diritto d=92autore.
Come Siva Vaidhynathan e Jason Toynbee propongono sulle pagine di =
Opendemocracy, credo che la soluzione per la=20
diffusione di queste idee sia la formazione di una coalizione e =
l=92elaborazione di slogan politici che possano ricevere ampi=20
consensi. L=92alternativa di far valere i propri diritti illegalmente =
=E8 solo un modo di aggirare il problema senza combatterlo,=20
oltretutto rimanendo nel torto.
E allora iniziamo a diffondere le opere che noi stessi produciamo sotto =
licenze che garantiscono maggiori libert=E0 e=20
valutiamole, produciamone versioni personalizzate e rendiamole pubbliche =
in modo tale che anche gli altri possano=20
adottarle, parliamone coi nostri amici e conoscenti, facciamo girare la =
voce sulle iniziative valide, contrastiamo in ogni=20
modo legale l=92approvazione di leggi che limitano le libert=E0, =
scriviamo volantini, giriamo spot, facciamo scioperi=85 forse i=20
politici ci ascolteranno.
Avrebbe quindi anche senso agevolare i finanziamenti e le =
sponsorizzazioni a iniziative e campagne di sensibilizzazione in=20
questo senso.
Copyright 2003 by Lorenzo De Tomasi
This work is licensed under the Creative Commons =
Attribution-NonCommercial-ShareAlike License. To view a copy of this=20
license, visit http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/1.0/ or send =
a letter to Creative Commons, 559 Nathan Abbott=20
Way, Stanford, California 94305, USA..
- Attribution: permetto agli altri di copiare, distribuire, mostrare e =
rappresentare la mia opera e i lavori derivati da essa=20
solamente se me ne viene accreditata la paternit=E0;
- Non commercial: permetto agli altri di copiare, distribuire, mostrare =
e rappresentare la mia opera solamente per scopi=20
non commerciali.
- Share-alike: permetto agli altri di distribuire opere derivate dal mio =
lavoro solamente sotto una licenza identica a quella=20
applicata alla mia opera originale.=20
Box
Per riflessioni, proposte e discussioni riguardanti questo articolo =
visitate il forum Aiap o scrivete all=92e-mail=20
lorenzo.detomasi@libero.it.
Box o nota (maggiori notizie a breve)
La versione italiana di CreativeCommons sar=E0 presto disponibile =
all=92indirizzo www.creativecommons.it
La versione completa della Costituzione degli Stati Uniti D=92America =
=E8 reperibile all=92indirizzo Internet=20
http://www.archives.gov/exhibit_hall/charters_of_freedom/constitution/con=
stitution.html
Si stima che di tutte le opere coperte da copyright tra il 1923 e il =
1942 solo il 2% ha ancora un valore commerciale.
Lessig propone di introdurre la microtassa sul copyright dopo 50 anni =
dalla pubblicazione dell=92opera. Ha scelto un periodo cos=EC lungo =
perch=E9 crede che=20
una richiesta moderata faciliterebbe l=92approvazione della proposta. =
Ci=F2 sarebbe gi=E0 un grande passo avanti dato che si stima che solo =
questo, in tre anni,=20
renderebbe di pubblico dominio oltre il 90% delle opere registrate tra =
il 1923 e il 1952. In seguito, se gli effetti saranno positivi, =
l=92opinione pubblica=20
potrebbe essere maggiormente sensibilizzata e potrebbe approvare =
l=92attivazione della tassa dopo un periodo pi=F9 breve, come i 14 o 28 =
anni proposti dai=20
costituzionalisti del 1787. Per maggiori informazioni consultate il sito =
web http://cyberlaw.stanford.edu/lessig/blog/archives/EAFAQ.html o=20
http://eldred.cc
Il testo integrale e aggiornato della Convenzione di Berna =E8 =
reperibile all=92indirizzo =
www.law.cornell.edu/treaties/berne/overview.html
I diritti morali sono codificati nell=92articolo 6bis
I diritti morali sono applicati da un centinaio di stati, tra cui =
quelli membri dell=92Unione Europea, ma non sono stati ratificati dagli =
Stati Uniti.
(Dati aggiornati al 2003).
Quest=92ultima norma, vietando in ogni caso l=92elusione delle =
protezioni, impedisce anche quella sola copia a uso personale =
consentita.
Un=92altra proposta =E8 quella di far decadere automaticamente il =
diritto di sfruttamento economico se l=92opera non viene sfruttata =
commercialmente da 3=20
anni, con la possibilit=E0 per l=92autore di rinnovare il diritto prima =
della sua caduta attraverso il pagamento di una.microtassa simile a =
quella proposta da=20
Lessig, Purtroppo non credo sia sempre semplice monitorare lo =
sfruttamento commerciale di tutte le opere in circolazione. L=92onere =
del controllo starebbe a=20
chi vuole utilizzare i contenuti: dovrebbe contattare l=92autore =
originale e informarsi sullo stato delle cose, ma l=92autore non sempre =
=E8 facilmente rintracciabile=20
e contattabile. La proposta di Lessig sembrerebbe pi=F9 attuabile.
Il sito web della Motion Picture Association of America (Mpaa) =E8 =
www.mpaa.org
il sito web dei Grateful Dead =E8 www.gratefuldead.com
Spesso la qualit=E0 dei bootleg non =E8 buona e, anche se lo fosse, =
ben poche etichette reputerebbero adatto alla registrazione e alla =
pubblicazione qualsiasi=20
materiale considerato prezioso da una ristretta cerchia di appassionati, =
ma di scarto per la maggioranza del pubblico.
Alcuni esempi di consulenti che hanno adottato questo metodo per =
affermarsi sono Levine, Locke, Searls e Weinberger, autori del Cluetrain =
manifesto,=20
Tim-Berners Lee, inventore del web e Linus Torvalds, inventore di Linux. =
Seth Godin, nel libro Ideavirus approfondisce questo argomento.
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