[Diritto] Brevetto software e diritto d'autore
Giustino Fumagalli
diritto@softwarelibero.it
Wed, 1 Oct 2003 16:52:48 +0200 (CEST)
Onestamente non lo so, xchè non è menzionato quel che
rivendica in realtà SCO, ma tieni a mente che
il dda riguarda tutta l'opera non pezzettini, il
plagio nel codice rivendicato da SCO, tale da bloccare
Linux non credo possa essere così esteso, ed inoltre
il tipo di causa legale sembra la classica causa per
violazione di brevetto (su qualcosa contenuto nel
codice di linux).. infatti negli USA purtroppo puoi
brevettare qualsiasi cosa.. e i risultati si vedono.
Su Microsoft dissento è una operazione furbesca volta
ad impedire il blocco dell'antitrust su un dettaglio
(anzi piu' di uno) legati alla normativa europea sul
diritto d'autore sul software (91/250/CEE), la quale
legittima il "Reverse Engineering" se il produttore
non rende disponibile le informazioni necessarie alla
interoperabilità ( art.6) .. insomma i prodotti
Microsoft rischiano il blocco sul mercato Europeo in
quanto il loro funzionamento integrato non viene
rivelato alla comunità informatica (si qualcosa ti
dicono..ma non tutto..), creando di fatto un
monopolio; ricordiamoci che Microsoft è in posizione
di vantaggio producendo sia il SO che gli applicativi;
inoltre negli USA è stata "beccata" ad utilizzare
degli op-codes che intel gli ha fatto ad hoc senza
comunicarlo al mercato..
"Tra parentesi, sono d'accordissimo sulla riduzione
> da 20 a 5 anni; ma
> ancora una volta e` un discorso teorico che non
> potra` mai diventare
> norma dati gli elevati interessi in gioco. Questo
> perche` ancora una
> volta e` chi vuole cambiare la norma che deve dare
> una motivazione
> convincente per annullare il frutto del lavoro
> normativo precedente."
risposta breve... esistono in diversi paesi (in
Francia si chiama brevetto di registrazione) la
possibilità di avere brevetti di durata inferiore, la
UE ha analizzato questa possibilità.. ma in pochissimi
hanno chiesto questo per il software, meno voci meno
possibilità di essere ascoltati..
sulle altre motivazioni.un po per volta..ma correggo
un mio pensiero mal posto, non si tratta di cambiare
le regole, ma di farle..quelle attuali non
funzionano..l'art.52 EPC vieta la brevettabilità del
software "in quanto tale".. questa dizione ha come
risultato che i brevetti europei sul software sono
oltre 30.000 (e tutti in mano a multinazionali..che
non hanno bisogno di altre regole a ben vedere).
G
--- Alessandro Rubini <rubini@ar.linux.it> ha
scritto: >
> > in effetti avresti
> > ragione se chiunque potesse brevettare qualsiasi
> cosa.. (come
> > vorrebbe fare o rivendica SCO con Linux)
>
> SCO non ha mai parlato di brevetti, per quello che
> mi risulta, ma di
> violazione di contratti e (di conseguenza) diritto
> d'autore.
> Se mi sbaglio accetto correzioni (e puntatori).
>
> > si obbligano i produttori a rendere disponibile le
> interfaccie per
> > l'interoperabilità (ecco perchè è in corso il
> vergognoso show di
> > Microsoft, che "concede" i sorgenti ai
> governi...)..etc.
>
> Il GSP non ha nulla a che vedere con le norme
> sull'interoperabilita`
> (altrimenti tutti i produttori software dovrebbero
> avere cose simili).
> E` una iniziativa autonoma di microsoft,
> completamente fuori tema in
> questa discussione.
>
> > Non credo sia facile distinguere tra il prodotto
> come "sorgente" e
> > come idea (il primo tutelabile con il DDA, il
> secondo con il
> > brevetto)..
>
> Nessun campo produttivo vede la norma brevettuale
> applicata all'idea.
> Assumere che un'idea debba beneficiare di un monopio
> non porta molto
> avanti la discussione. Serve almeno una
> giustificazione per questo
> assunto.
>
> Non solo, nessun campo produttivo vede la
> contemporaneita` di diritto
> d'autore e brevetto, che sono nati come strumenti
> diversi per
> settori diversi. Infatti Gregory Aharonian predica
> l'abolizione
> del diritto d'autore sul software. E` ridicolo, ma
> almeno e` coerente.
>
> Inoltre, la convenzione sui brevetti vieta
> l'applicazione alle idee
> astratte (compresi i programmi per elaboratore).
> Quello che non ci e`
> chiaro, che e` stato chiesto ma a cui non e` stata
> ancora data una
> risposta, e` perche` secondo te bisogna cambiare le
> regole.
>
> Tra parentesi, sono d'accordissimo sulla riduzione
> da 20 a 5 anni; ma
> ancora una volta e` un discorso teorico che non
> potra` mai diventare
> norma dati gli elevati interessi in gioco. Questo
> perche` ancora una
> volta e` chi vuole cambiare la norma che deve dare
> una motivazione
> convincente per annullare il frutto del lavoro
> normativo precedente.
>
> /alessandro
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