[Diritto] reverse engineering e open source
Paolo Redaelli
paolo.redaelli at poste.it
Thu Apr 1 10:19:13 CEST 2004
Il gio, 2004-04-01 alle 09:39, Carmine Malice ha scritto:
> Voi, Avv. Veutro, sareste tanto gentile, generoso ed accorto da offrire
[----]
> intellettuale sul caso.
Perchè non scrivi in maniera più SEMPLICE (*)? Non bastava dire "Mi
piacerebbe sapere la tua opinione?"? Era troppo difficile? Parlare di
diritto NON vuol dire necessariamente usare una lingua inutilmente
complicata (*); gli interventi degli Avvocati iscritti a questa lista ne
sono la prova.
> Voi, Avv. Veutro, sareste tanto cortese da riproporre alla pubblica
> attenzione "la saccenza e i toni volgari" che impronterebbero il mio
> eloquio, elementi ovviamente da inquadrare non avulsi dal contesto, si'
> da consentire una comune analisi ed un collettivo giudizio?
Questa stessa lettera è un esempio di saccenza: è un sfoggio inutile di
burocratese che nessuno ha voglia di leggere. È volgare perchè
inutilmente prolissa; è volgare perchè usi senza alcuna necessità un
linguaggio complicato, quando potresti usare frasi molto più semplici.
Questo fa perdere del tempo prezioso a tutti coloro che leggono le tue
missive. È volgare perchè l'impressione che si ricava dalle tue lettere
è che tu usi questo linguaggio prolisso e complesso per "darti un tono",
quando non ne hai i numeri: non sei ancora laureato, non sei ancora
avvocato. Tanto + che avvocati VERI non usano i modi che usi tu. Il mio
suggerimento è smorzare i toni e scrivere in modo semplice.
Ciao, Paolo
(*) semplice non vuol dire semplicistico. È possibile parlare in modo
semplice di argomenti complessi. Anzi, tanto più l'argomento è complesso
quanto più si sente la necessità di snellire la comunicazione dagli
orpelli che tu usi a profusione.
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