[Diritto] Domanda sul rilascio di software foss
Carmine Malice
instarvega_capitanlug at yahoo.it
Sun Jun 6 14:39:07 UTC 2004
Simo Sorce ha scritto:
> On Sat, 2004-06-05 at 11:22, Carmine Malice wrote:
>> [...]
>>Cio' e' un assurdo giuridico.
>
>
> Purtroppo qui c'è un fraintendimento, dovuto a dei sott'intesi che di
> solito si ritengono dati per scontati nelle nostre discussioni.
Sottintendere da' sempre luogo a rischi.
Inoltre l'ulteriore statuizione "Tomcat è software libero rilasciato con
APSL e non richiede alcuna accettazione della licenza." era di una
perentorieta' tale...
In ogni caso si assiste ad erronee affermazioni, come di seguito analizzato.
>
> In questo caso, per "accettazione della licenza" non si intende tanto
> l'atto di accettare la licenza, che è ovviamente obbligatorio e che al
> contrario renderebbe il software sempicemente inutilizzabile visto che
> la LdA prevede che sia l'autore a determinare le modalità di
> sfruttamento delle proprie privative e l'unica alternativa sarebbe la
> negazione di qualunque possibilità di operare sul software in questione
> (quindi redistribuirlo).
>
> Per accettazione esplicita della licenza si intende invece l'atto di
> firmare e/o cliccare su un tasto o analoghi (di cui non asserisco
> validità in italia, ma in USA è così per le licenze "shrink-wrap") di
> una schermata che presenta un contratto di licenza. Questo è
> generalmente necessario per quei programmi che nella licenza non si
> adoperano solo nel descrivere gli obblighi/permessi derivanti dalla LdA,
> ma che si protraggono nel descrivere ulteriori restrizioni/obblighi
> assumendo la forma di vero e proprio contratto come
> è per JRE e non è per Tomcat e Mysql.
>
> Ora, lo so che in italia tutte le licenze sono considerate da molti dei
> veri e propri contratti, mentre nel diritto angolassone sembra non
> essere così (ovvero le licenze hanno natura a se e non costituiscono
> necessariamente un contratto). Ma come per tutto il software libero, i
> confini nazionali non sono tutto, ed è quindi bene prendere in
> considerazioni le pratiche già utilizzate dai vari produttori di
> software e fatte poi valere tramite la Convenzione di Berna.
>
Allora - tralasciando volutamente la questione della natura
contrattuale, cui si dovrebbe dedicare ampio spazio a se' - per Michele
Sciabarra', assumendo come corretta la ricostruzione che ho proposto di
"conglomerato di programmi", potrebbe insorgere l'imbarazzo riguardo
modi e forme di sottoposizione delle diverse licenze.
Ridurre l'esplicitezza dell'accettazione di una licenza alla pressione
di un tasto virtuale e' ipotesi giuridica tutta da dimostrare e
verificare, dato che in definitiva l'esplicitezza di una dichiarazione
(manifestazione di volonta') e' sostanziata da una condotta tale da
rilasciare tracce (solo in ipotesi documentali, comunque di interazione
sociale) di un comportamento fondato in via principale sul conseguimento
di uno speciale risultato (dichiarazione, manifestazione di volonta'):
la pressione di un tasto virtuale non solo non lascia traccia di una
consapevole ricezione dell'altrui dichiarazione (la licenza: cioe' non
vi sono elementi di affidamento rispetto all'effettivita' di lettura ed
apprendimento) ma in ipotesi nemmeno dimostrerebbe la volizione della
pressione medesima (trattandosi di un atto veramente "minimale" potrebbe
accadere in via del tutto accidentale), infatti la procedura in
questione piu' che altro si basa su presunzioni.
Certo, se il soggetto giuridico Sun pone sull'acquisizione delle
funzionalita' del suo JavaRE la condizione di un accoglimento del
relativo regime giuridico informato ad una volonta' che si desidera
quanto piu' palese possibile, ed al tal fine immagina risolutivo
un'interruzione del processo di recepimento di dette funzionalita'
causato dalla necessita' della pressione di un tasto virtuale, se ne
deve tener conto.
Allora nel caso di specie meglio si deve desumere che e' data rilevanza
giuridica al monito che si deve inviare al fruitore riguardo le
condizioni giuridiche (contrattuali) cui e' soggetta la creazione,
adempienza di monito che tra l'altro incombe piu' sul soggetto offerente
che sul soggetto ricevente, il qual ultimo si limita ad esserne investito.
Percio' il soggetto offerente, Michele Sciabarra' nel caso, si dovrebbe
preoccupare di propagare la rilevanza giuridica del monito richiesto da
Sun, in definitiva collocando nel processo di acquisizione della
creazione, e cioe' essenzialmente delle relative funzionalita',
un'illustrazione chiara ed inequivoca delle diverse condizioni
giuridiche ed in specie di quelle di JavaRE con modalita' tali da poter
assumere la ragionevole sicurezza che il fruitore ne viene investito:
monito che potrebbe essere instaurato come fase interruttiva della
procedura di acquisizione effettiva delle funzionalita' (cosa che e' la
pressione del tasto virtuale durante la procedura d'installazione) ma
che potrebbe anche collocarsi in un momento diverso quale il
prelevamento del materiale (da sito internet o da qualsiasi altro
supporto) nella forma di documento che il fruitore che applichi
l'ordinaria diligenza non puo' esimersi dal conoscere (file di
istruzioni di accompagnamento - LEGGIMI.TXT - o piu' specialmente pagina
Web di prelevamento corredata di tutti i testi esplicativi del caso);
cio' non toglie che gli adempimenti del caso richiedano l'inglobazione
del testo delle diverse licenze nel prodotto.
> Tenendo conto quindi di questo, generalmente i programmi con licenza
> libera (e in particolare la GPL) si ritengono utilizzabili senza
> accettazione esplicita della licenza in quanto le varie legislazioni del
> diritto d'autore sono ben chiare riguardo ai diritti/prerogative e tutti
> (la legge non ammette ignoranza) sanno che per operare sul software è
> necessaria una licenza. Infatti ciò è scirtto nella stessa licenza GPL,
> che dice chiaramente che per il mero uso non è necessario accettare la
> licenza, è invece necessario per tutti gli aspetti tutelati dall LdA
> (modifica, distribuzione, ecc..).
>
Quando dici "nella stessa licenza GPL, che dice chiaramente che per il
mero uso non è necessario accettare la licenza, è invece necessario per
tutti gli aspetti tutelati dall LdA (modifica, distribuzione, ecc..)."
posso solo immaginare che intendi "accettare *esplicitamente* la licenza".
Cio' comunque non appare affatto vero ai sensi della GPL.
Infatti:
#1) Quando la GPL recita
"0. [...] Activities other than copying, distribution and modification
are not covered by this License; they are outside its scope. The act of
running the Program is not restricted, and the output from the Program
is covered only if its contents constitute a work based on the Program
(independent of having been made by running the Program). Whether that
is true depends on what the Program does."
essa intende che l'esercizio dei diritti derivanti dalla paternita' che
essa stessa sostanzia (applicare condizioni giuridiche e' esercizio dei
diritti originari) consiste nel delineare precise circostanze giuridiche
per le attivita' di (ri)distribuzione ecc. *e* nel *rimandare* alla
normativa vigente (derogabile) per le attivita' di uso ecc.: "not
covered by this License" non puo' essere inteso se non nel senso di
"rimandate alla normativa vigente (derogabile)", diversamente si avrebbe
un non senso giuridico poiche' il *lasciare* fuori delle definizioni
espresse ed *affidare* alle norme (derogabili) vigenti e' situazione
giuridica sussistente solo nel caso in cui si e' riconosciuto, accettato
e rispettato il regime giuridico instaurato dalla licenza, il che e'
fenomeno giuridico scaturente da accettazione di questa mentre il
rifiuto comporta perdita di diritti, anche di uso.
#2) Al punto 5 la GPL da un lato presenta una sorta di "eccesso di zelo"
e dall'altro addirittura statuisce proprio la superfluita'
dell'esplicitezza dell'accettazione delle condizioni per gli aspetti
piu' pregnanti ([ri]distribuzione, modifica ecc.):
"5. You are not required to accept this License, since you have not
signed it. However, nothing else grants you permission to modify or
distribute the Program or its derivative works. These actions are
prohibited by law if you do not accept this License. Therefore, by
modifying or distributing the Program (or any work based on the
Program), you indicate your acceptance of this License to do so, and all
its terms and conditions for copying, distributing or modifying the
Program or works based on it."
La frase "You are not required to accept this License, since you have
not signed it." denunzia la soggezione dell'impianto concettuale della
GPL alle suggestioni (laddove non trattasi si requisiti giuridici, ma di
volta in volta legate all'ordinamento cui ci si sottopone) del common
law (riguardo al quale non saro' mai abbastanza insistente nel rilevarne
la specialita'), poiche' il fenomeno socio-giuridico illustrato
(sottoscrizione, "signed it") raccoglie un elemento di formalismo (forma
scritta) tipico del common law che tende a ricondurre gli istituti
giuridici a fenomeni molto circoscritti (p.e. esso vede l'istituto del
contratto solo laddove sussiste una sinallagmaticita' alquanto
"ingessata") laddove rileva solo un determinato atteggiamento della
condotta dei contraenti: il fatto (giuridico) che qui rileva e' solo
l'espressione e cioe' l'esplicitezza della dichiarazione (manifestazione
di volonta'), per cui "You are not required to accept this License,
since you have not signed it." introduce in realta' la condizione "Non
e' richiesta accettazione esplicita poiche' non e' esigita una
dichiarazione espressamente emanata".
Difatti, e nientemeno, di seguito la GPL declama "by modifying or
distributing the Program (or any work based on the Program), you
indicate your acceptance of this License to do so, and all its terms and
conditions for copying, distributing or modifying the Program or works
based on it." cioe' esattamente l'accoglimento senz'altro della forma
implicita precisamente per gli elementi nucleari della licenza: qui si
assiste anche ad un tratto caratteristico della GPL nella sua
scaturigine anglosassone dato che esordendo con una "rinunzia
all'esigire una accettazione perfino per iscritto" finisce poi col
fissare la sussistenza di un'accettazione proprio per fatti concludenti
cioe' implicita, mostrando quasi (e sottolineo quasi, rinvenendo
piuttosto un "eccesso di zelo") una contraddizione.
Pertanto: non e' vero che la GPL "dice chiaramente che per il mero uso
non è necessario accettare [esplicitamente?, n.d.r.] la licenza, è
invece necessario per tutti gli aspetti tutelati dall LdA (modifica,
distribuzione, ecc..)".
#3) Infine la GPL nello statuire
"8. If the distribution and/or use of the Program is restricted in
certain countries either by patents or by copyrighted interfaces, the
original copyright holder who places the Program under this License may
add an explicit geographical distribution limitation excluding those
countries, so that distribution is permitted only in or among countries
not thus excluded. In such case, this License incorporates the
limitation as if written in the body of this License."
nientemeno non fa altro che definire espressamente che i termini d'uso
del prodotto derivano proprio dall'imperio su di esso della GPL stessa
che si preoccupa di accogliere le disposizioni inderogabili
dell'ordinamento cui ci si sottopone ed addirittura le considera come
facenti parte di se' stessa medesima ("this License incorporates the
limitation as if written in the body of this License").
Percio', ancora una volta, non e' vero che la GPL "dice chiaramente che
per il mero uso non è necessario accettare [esplicitamente?, n.d.r.] la
licenza, è invece necessario per tutti gli aspetti tutelati dall LdA
(modifica, distribuzione, ecc..)"
>
>>Nel merito della sussistenza o meno della doppia licenza su MySQL e piu'
>>in generale nel merito delle singole licenze diverse dalla GPL, compresa
>>quella di JavaRE, non entro non potendo conoscere le singoli disposizioni.
>
>
> Potendo potresti, sono tutte licenze disponibili sul web e di facile
> reperimento nonchè di lettura.
>
Se non ho tempo non posso.
Tra l'altro proprio la su esposta disamina dimostra quanto tempo esige
un'analisi rigorosa dei fenomeni giuridici.
>
>>Si consiglia di rileggere tutti i presupposti giuridici delle licenze su
>>programmi per elaboratori.
>
>
> Non per entrare nella solita sterile polemica, ma cerchiamo anche di
> capire il contesto delle affermazioni e non solo la lettera, che il
> contesto è importante, spero di aver dato sufficiente spiegazione qua
> sopra.
Innanzitutto cerchiamo di non ingenerare confusione nel contesto
rinunciando alla parola: la parola serve a questo.
Inoltre: dagli episodi affrontati sopra appare proprio come banalizzando
il contesto si forviano le cose.
Di nuovo si invita a riesaminare i presupposti giuridici, tutti.
>
> Simo.
>
Ciao.
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