[Discussioni] Fw: [Alcei] Relazione sul convegno del 20/4 a Roma - lungo
Simone Piccardi
piccardi a firenze.linux.it
Mer 25 Apr 2001 18:23:42 CEST
On Mon, Apr 23, 2001 at 09:51:02PM +0200, Antonella Beccaria wrote:
> dalla mailing list di alcei
Grazie, e` molto interessante.
> Una premessa: la registrazione integrale del convegno, benche'
> effettuata, non potra' essere diffusa perche' l'esponente della SIAE -
> a quanto mi risulta - non ha firmato l'apposita liberatoria.
> Penso che per la pubblica diffusione verra' redatto un "testo
> approvato".
mmh, strano che non si possano diffondere le cose dette in pubblico in
un convegno pubblico.
> bisognerebbe inventarla. A tutt'oggi, siamo gli unici in Italia ad
> avere un quadro culturale razionale e definito, che si dimostra
> valido in ogni occasione di confronto pubblico con le istituzioni.
> Ora, si tratta di rinforzare operativita' immagine e presenza.
Beh, e` vero che lui e` stato incisivo, ma non e` stato il solo. E che
ALCEI sia l'unica ad avere "un quadro culturale razionale e definito"
suona abbastanza offensivo nei confronti degli altri presenti.
In ogni caso con l'autoincensazione, oltre ad essere seccanti, non si
combina assolutamente nulla. Con questo modo di fare Monti riesce solo
a rendersi molto antipatico, in un momento in cui invece tutti quelli
che hanno delle buone ragioni per opporsi a questa legge dovrebbero
cercare di collaborare. Spero vivamente che cambi atteggiamento.
> Veniamo al dunque.
> Dagli interventi del responsabile SIAE dott.Agoglia e dell'on. Altea
> (relatore della legge sul diritto d'autore) e' emerso in modo
> inequivoco e confermabile riascoltando la registrazione che la legge
> e' pensata e strutturata per la protezione degli interessi delle grandi
> case produttrici. La cosa grave e' che e' risultato assolutamente
> evidente quanto sia fortissimamente sia radicata la presenza della
> cultura Microsoft in Parlamento.
> In particolare e' emerso quanto segue:
> 1 - il legislatore non ha la minima idea di cosa sia l'open source
Neanche di cosa sia il software libero, e in questo e` purtroppo in
buona compagnia dello stesso Monti.
> 2 - l'intervento dell'on. Altea e' stato incentrato sui guasti della
> pirateria, sul fatto che e' giusto pagare per ascoltare la musica di
> Madonna, che e' cosa buona e giusta incoraggiare la Microsoft
> nella sua "missione" verso l'innovazione, augurandosi che nella
> platea ci fosse un "futuro bill Gates". Al commento "speriamo di
> no", scroscio di applausi e risa
> 3 - E' stato dichiarato che nell'approvazione della legge ci sono
> state pressioni di lobby (BSA)
> 4 - E' stato dichiarato che il regolamento di applicazione della
> legge sul diritto d'autore a proposito del bollino, e' stato predisposto
> consultando soltanto i produttori di software e mantenendo
> assolutamente segreto il testo del provvedimento che ora e'alla
> firma del Presidente del Consiglio
> 5 - La Presidenza del Consiglio - ufficio stampa dell'on.Chiti - si e'
> rifiutata di diffondere una copia del provvedimento, dietro esplicita
> richiesta dell'ing. Marco Bravi (docente universitario La Sapienza -
> LUG Roma)
> 6 - Il dot.Agoglia, rispondendo a domanda precisa ha dichiarato
> che fino all'entrta in vigore del fantomatico regolamento il bollino
> SIAE va apposto su TUTTI i supporti destinati alla
> commericializzazione o comunque alla produzione di un profitto.
> 7 - L'open source e' stato dichiarato dall'on.Altea come
> un'eccezione che non puo' far venire meno il principio generale che
> tutti i supporti devono essere bollinati
> 8 - Mentre - incredibile la naturalezza con la quale e' stato detto -
> fatti gravi come l'adulterazione alimentare sono stati depenalizzati
> (pagamento di semplice multa) per la duplicazione abuisiva e' stata
> inasprita la sanzione penale per ragioni di ordine pubblico (on.
> Altea)
> 9 - A precise domande sul perche' sia stata criminalizzata la
> semplice diffusione di informazioni sui sistemi di sicurezza e
> protezione software, anche quando il tutto e' fatto sol per scopi
> scientifici, l'on Altea non rispondeva
> 10 - A precisa domanda se volesse impegnarsi nell'ottenimento di
> una legge che escluda la bollinatura per il software opne source e
> freware l'on.Altea rispondeva di no
> 11 - A precisa domanda sul perche' sia stato istituito il regime di
> "pentitismo elettronico" (denunciare qualcun altro, ottenendo uno
> sconto di pena se dalla denuncia si riesce a sequestrare un gran
> numero di supporti - anche se poi il denunciato dovesse rivelarsi
> innocente) nessuno dei due relatori rispondeva
> 12 - Anche in questo caso, come in quello della legge sull'editoria,
> i due relatori "istituzionali" hanno ripetuto in piu' occasioni che
> secondo loro "la legge sul diritto d'autore consente la duplicazione
> ad uso personale del software" ma non hanno preso alcun impegno
> formale per trasforname queste "esternazioni" in atti che possano
> essere utilizzati come fonte di diritto per le cause
> 13 - A precisa domanda sul perche' la legge ammette
> esplicitamente l'uso personale dei prodotti audiovisivi mentre non fa
> lo stesso con il software, rispondeva il dott.Agoglia che nel caso
> del software il pericolo e' quello delle aziende che acquistano una
> licenza e installano piu' copie (???)
>
Tutto corretto, ma si e` "scordato" di dire tutto quello che non ha
chiesto lui (o anche lui) e che e` venuto fuori dall'intervento di
Alessandro (molto incisivo), o da me e soprattutto dalle varie
contestazioni del pubblico (Altea e Agoglio si sono presi, e
corrispondeva ad assoluta verita`, degli incompetenti) e cioe` che a
precisa richiesta di chiarimenti sul perche' le riviste che
distribuiscono (ma non vendono) software libero devono bollinare, e`
stato detto che e` per garantire che il software sia originale, quando
gli e` stato chiarito che il software libero e` comunque "originale"
e` stato detto che la cosa serve comunque se no per il software
commerciale l'autenticita` non si puo garantire, quando gli e` stato
fatto notare che questo, per il software libero, non c'entra un tubo
con la difesa del diritto d'autore, e` stato detto che deve essere
comunque fatto se no non si puo` difendere quello del software
proprietario, ed e` stato ammesso candidamente che la SIAE si e`
concentrata soprattutto sulla difesa dei diritti commerciali, quando
gli e` stato fatto notare che si prefigura un conflitto di interessi
visto che i programmatori di software libero non sono soci (e lo sono
invece, a sua detta, i principali produttori) prima e` stata data la
risposta ridicola che si sarebbero dovuti associare anche loro, e che
comunque la SIAE e` un Ente Pubblico quindi difende gli interessi di
tutti.
Spero di essere stato abbastanza preciso. Vado a memoria, spero anche
che sia possibile avere una trascrizione del dibattito.
Ciao
--
Simone Piccardi
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