[Discussioni] Dubbio sulla GNU GPL

Marco Ermini markoer a firenze.linux.it
Sab 11 Ago 2001 11:32:48 CEST


Il Sat, 11 Aug 2001 10:16:34 +0200, Simo Sorce <simo.sorce a tiscalinet.it>
scrisse:

[...]
> Marco Ermini wrote:
> > 
> > Il rapporto tra dipendenti e ditta, come diceva D'Itri, e' un'altra cosa.
> > Tieni conto che tu "datore di lavoro" non puoi obbligare me "dipendente" a
> > fare cose contro la legge. 
> 
> La GPL non _obbliga_ a distribuire il programma, ma semplicemente ti da il
> diritto di farlo se vuoi.

Ovviamente, non mi stavo riferendo al fatto di essere obbligato a distriburilo
quanto al divieto di farlo...


> > Non sono tenuto a fare nulla di quello che non c'e'
> > scritto nel mio contratto di lavoro; presumibilmente ci sara' scritto che
> > non
> > posso divulgare segreti industriali, ma un software GNU GPL non dovrebbe
> > essere un segreto industriale. In pratica poi la cosa e' ovviamente molto
> > piu'
> > complicata...
> 
> Beh nei contratti di solito si chiede di non divulgare _nessuna_
> informazione di
> cui si dovesse venire a conoscenza all'interno dell'azienda, non solo
> segreti
> industriali.

No, di solito si richiede di non diffondere informazioni tecniche a
concorrenti diretti; poi ci possono essere piu' casi. Per un dipendente la
questione puo' essere ancora diversa.


> > Ma cosa succederebbe se invece il ragionamento fosse: "c'e` un
> > non-disclosure agreement, ma questo pezzo di codice e` GNU GPL'ed:
> > ora lo metto sul mio sito ftp"? Questo era il mio dubbio...
> 
> La licenza GPL ti da il diritto di farlo, anzi ti impedisce di distribuire
> il software con altri vincoli, pena il decadimento per chi cerca di
> applicarli della licenza e quindi l'impossibilita' completa di distribuirlo.
> Inoltre la licenza dice chiaramente che chi ha ricevuto il software invece
> puo' continuare a distribuirlo in barba alle restrizioni apposte.
> 
> Quoto la perte rilevante:
[snip]
> Ovvero l'azienda (ACME) non puo' proprio distribuirlo, nenache alla SPA.


Ti ci voglio vedere a dimostrarlo in tribunale, dopo che ti hanno licenziato
;-)


> > Io immaginavo una cosa del tipo:
> > 
[...]
> > Fino a che punto e` realizzabile una cosa simile? Se gli unici modi
> > sono economicamente svantaggiosi (mi riferisco ai tuoi esempi:
> > acquisto di azioni, elezione a socio), allora sono piu` tranquillo...
> 
> A parte la nota sopra, nello scenario che proponi tu si parla di Clausole
> Vessatorie che vengono invalidate automaticamente per legge.

Non capisco dove siano nell'esempio le clausole vessatorie. Nell'esempio di
Alceste si parla di firmare un contratto che, per permetterti di utilizzare un
software, ti fa diventare  "parte" di un'azienda... non si parla di
"sovrascrivere" la GPL ma di aggirarla. Se c'e' una sega mentale probabilmente
sta qui, tuttavia mi sembrava un dubbio legittimo.

[..]

> Marco Ermini wrote:
> > 
> > Mah, bisogna vedere se hai fegato... ho detto come la penso: secondo me il
> > contratto vale piu' della GNU GPL anche se *in teoria*, ovviamente, vale
> la
> > GNU GPL... e spiegalo ad un giudice cos'e' la GNU GPL!!! mentre un
> contratto
> > lo capisce benissimo cos'e'...
> 
> La GPL non permette la distribuzione se accompaganta da NDA o altre
> restrizioni
> quindi come dice poi il buon d'Itri, basta seghe mentali!

Ripeto, se ci sono "seghe mentali" sono altrove, comunque, complimenti ad
entrambi per l'atteggiamento dialogante!


> Inoltre i giudici non sono dei deficienti, la GPL e' una particolare forma
> di
> contratto che giudici e avvocati sanno certamente leggere e comprendere,
> poi
> il
> modo in cui dovesse essere interpretato e' un'altra questione.

Infatti tutti i giudici sanno perfettamente l'inglese. Ripeto secondo me in
Italia la cosa non e' certo cosi' semplice. *In teoria* e' un conto, *in
pratica*, puo' darsi benissimo che si creino casi molto ingarbugliati.


> Per quanto riguarda la validita' della GPL, non ci sono ancora certezze (ce
> ne
> saranno fino a che non la si prova in tribunale?) ma diciamo che generalmete
> (come si evince anche dalle discussioni sulla lista
> diritto a softwarelibero.it)
> e' valida, un grosso dubbio c'e' sulle clausole 11 e 12 (No Warranty),
> perche'
> potrebbero essere considerate clausole vessatorie. In ogni caso anche se
> queste
> due clausole non dovessero essere valide, le restanti non verrebbero toccate
> e
> quindi i diritti fondamentali della GPL sarebbero garantiti.

Il problema che pone Alceste probabilmente non ha luogo, ma ci sono altri
casi, estranei alla realta' americana ma comunissimi in Italia, in cui
potresti forse aggirarla e non mi sembra sbagliato porseli. Me ne viene in
mente uno su due piedi: si pensi per esempio a come vengono aggirate molte
norme sui locali pubblici facendoti fare la tessera la prima volta che ti
presenti ad un locale. La stessa cosa potrebbe, magari, essere imbastita per
l'utilizzo di un software: questo software, che usa readline (dimostralo senza
sorgenti se ci riesci...) e' ad utilizzo interno del club di Paperino...

Certo che se ogni dubbio lo liquidate come "sega mentale", che ce sta affa' la
ML... aho' ir cardo me sta' a' da' alla testa...


ciao

-- 
Marco Ermini
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There are two major products that come out of Berkeley: LSD and UNIX.
We don't believe this to be a coincidence.      -- Jeremy S. Anderson




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